Peccato che…

Peccato che sia finita in parità a Venezia. Abbiamo ancora quattro partite da affrontare e dovremo lottare fino alla fine, siamo tutte lì. Sono venute a mancare energie visti i tanti impegni ravvicinati, ma è un discorso che vale anche per gli avversari anche se c’è da sottolineare il buon lavoro fatto da Legrottaglie e dal suo staff sulla preparazione atletica.

Dopo Venezia nulla è cambiato: prima c’erano tre squadre a quaranta punti e or sono tutt’e tre a quarantuno.

Classifica pericolosa per il Pescara (ultima vittoria lontana oramai cinque turni). E venerdì arriva il Frosinone che lotta per i play off e non può concedersi distrazioni.

Peccato che Galano, pur essendo un calciatore esperto, si sia fatto prendere dal nervosismo e, seppure abbia dato solo un buffetto, sapeva bene che non gli sarebbe stato perdonato e ha privato a Venezia la squadra del suo apporto e mancherà anche contro il Frosinone.

Peccato che i tifosi si stiano spaccando tra pro e contro Sebastiani.

Con troppa faciloneria, e con una colpevole propensione alle offese verbali, invece di capire e analizzare (anche se non hanno voce in capitolo) i perché e i percome la squadra stia nei bassifondi della classifica, dopo che Sebastiani aveva detto di puntare quanto meno ai play off e che gli veniva l’orticaria a sentir parlare e scrivere di lotta per non farsi coinvolgere nella zona play out, si scagliano l’un contro l’altro armati di epiteti offensivi che nulla hanno, ragionevolmente, a che vedere con analisi costruttive e chiarificatrici che sono il sale della passione calcistica.

Peccato che si stiano pagando a caro prezzo gli errori fatti nei due mercati che ci hanno privato di alcuni elementi che non sono stati adeguatamente sostituiti.

Peccato la lunga serie di infortuni e la presenza di alcuni giocatori “fantasma” che non hanno mai potuto mettere una nota nello spartito biancazzurro.

Peccato il valzer degli allenatori che ha contribuito a confondere le idee dei giocatori, così come i tre cambi hanno portato diversi atleti a doversi posizionare sul campo non sempre nelle posizioni ottimali per le loro caratteristiche.

La gestione del mercato ha costretto i tre allenatori a fare cambi ritenuti necessari proprio per ovviare alla mancanza degli elementi che avrebbero dovuto rappresentare l’ossatura dinamica della squadra.

Peccato che alcuni giocatori, un esempio per tutti Zappa, che si capisce chiaramente come sia una mezzala alla Tardelli, per intenderci, fa il terzino, l’esterno e via cambiando ogni volta.

Peccato che non ci sia in organico un vero centravanti e che Maniero, pur generoso al massimo, ha dei limiti fisici che non riesce a nascondere nonostante l’impegno nel rientrare e cercare di essere utile alla economia della manovra d’attacco… e via di questo passo.

Ora ci sono quattro gare. Molti scontri diretti. Può succedere tutto e il contrario di tutto. Forse basterebbero cinque punti per uscire dal tunnel dei play out: uno con il Frosinone che è impegnato nella lotta per i play off, uno con il Chievo e tre con il Livorno.

Oppure si riesca nell’exploit di battere il Frosinonee così guardare con maggiore fiducia al domani…

E pensare che solo poche settimane fa al reggitore del destino biancazzurro veniva l’orticaria solo a parlare di pericolo play out e solo due mesi fa parlare di riportare il Pescara in Serie A.

Non so cosa si sia fumato in quelle occasioni, ma è certo che, al di là dei veri e concreti affari economici che da genio della finanza ha saputo fare, sul piano tecnico ha sbagliato di brutto soprattutto tenendo da parte un tecnico vero ed assoluto come Giorgio Repetto.

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