Non è facile fare giornalismo sportivo a Pescara con il ragionier Sebastiani alla presidenza e con le sue frequentazioni professionali. Cercherò di spiegare il perché:
Il giornalista deve raccontare i fatti che risultano da azioni compiute a livello direttivo, sul campo dai giocatori e dai tecnici sia in allenamento sia in gare ufficiali.
Ma, oggi, i fatti sono raccontati da tutti, non solo dai giornalisti, ma dalle persone comuni, con i social network e dai tifosi con i loro blog e i loro “muri”.
Pertanto il giornalista sportivo deve confrontarsi con una miriade di “raccontatori” di fatti e scontrarsi con la “personalità” ambigua del presidente, il ragionier Sebastiani.
Perché dico ambigua? Perché all’inizio del suo mandato, aveva detto che non si sarebbe intromesso negli affari tecnici che sarebbero stati di esclusiva competenza dei preposti; aveva detto che il mercato sarebbe stato all’altezza delle necessità concrete della squadra e che, in caso di cessioni vantaggiose i ceduti sarebbero stati adeguatamente sostituiti…

Invece opera sul mercato da solo, tiene in disparte il responsabile del settore tecnico e agisce solo per fini meramente commerciali senza preoccuparsi della crescita del patrimonio sportivo.

In pochi anni si è arricchito, forte della sua genialità nel far di conto, e della sua evidente ingordigia nell’accumulare plusvalenze e prebende varie, lasciando che il Delfino non abbia un patrimonio calcistico e vanta solo debiti di varia natura.

Dire questo significa, per certe persone vicine spiritualmente al “padrone”, di essere nemici personali del presidente.

Il giornalista, dicono tutti, ha il dovere di essere obiettivo, e gli scrittori dei blog e dei muri?
Per la verità, dopo tantissimi anni di professione a vari livelli e per diverse teste nazionali, sono convinto che dire che si è obiettivi nel riferire un evento è come affermare che ci si può spogliare della propria visione del mondo, delle proprie idee, della propria storia. È come scrivere, o mostrare immagini, lasciando a casa la testa, e anche il cuore. Nessuno lo può fare. Chi dice di poterlo fare è automaticamente un bugiardo.
Naturalmente il criterio è un altro, come tutti i giornalisti degni di questo nome hanno sempre saputo: distinguere il resoconto dei fatti dal commento.
Essere quanto più possibile fedeli a ciò che si è capito, e poi - avvertendone il lettore o lo spettatore - commentare ciò che si è capito con il corredo delle proprie opinioni, esplicitamente esposte e non fatte passare come delle verità obiettive.
Sono altresì convinto che da un giornalista non si debba pretendere l’obiettività. Al contrario si pretenda che egli sia onesto, che dica con franchezza ciò che ha capito, e con altrettanta franchezza dica ciò che non è sicuro di aver capito. Che esprima le sue opinioni, apertamente, affinché chi lo legge o lo vede in tv, sappia che sono le sue opinioni e nient’altro che le sue opinioni. Sarà il lettore a decidere se gli piacciono, oppure no.
Chi scrive, per il fatto di voler, comunque, essere giornalisticamente onesto e franco con i suoi lettori e ascoltatori, deve subire quotidianamente le angherie del presidente e dei suoi “attaché” riservategli per rendergli il più difficoltoso possibile l’esercizio del suo lavoro.

Buon ultimo, arriva il commercialista da Raiano, Claudio Moca, ad accusarmi di essere un giornalaio e di attaccare per motivi personali (quali dovrebbero essere visto che con il signor Sebastiani non ho preso mai un caffè e non ho mai frequentato)  il presidente e, nello stesso tempo, mi accusa di favorire il signor Iannascoli solo per il fatto di aver ricordato che a novembre si discuterà la causa tra lo stesso Sebastiani e Iannascoli e a che a giudicare sarà un giudice diverso visto che chi lo ha fatto prima è andato in pensione…
Si ricordi, commercialista Moca, che questa è notizia di cronaca ed è la pura verità, anche se altri giornalisti non glielo hanno detto o scritto.

Si ricordi, commercialista Moca, che chi critica il comportamento di Sebastiani, non è un nemico del Pescara, anche perché è assurdo considerare Sebastiani la personificazione della Pescara calcio.

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