Sto studiando attentamente le parole e le riflessioni che il mister Baldini riserva ai suoi ascoltatori durante le conferenze stampa e mi piacciano i suoi pensieri legati alla magia e le sue riflessioni sul mondo del calcio.

Vi propongo alle delle sue perle precisando, intanto, che cosa è la magia.

La magia è un fenomeno prettamente mentale con il quale l'uomo arcaico, ancora senza strumenti per governare la sua realtà, si illudeva di riuscire a controllare gli eventi. Si può dire che la magia abbia precorso quel bias cognitivo che oggi gli psicologi chiamano "Illusione del controllo".

Il pensiero magico è definito come la convinzione che determinate azioni possano influenzare oggetti o eventi quando non esiste una connessione causale empirica tra di essi. Per distinguere questi tipi di credenze da altre credenze infondate, tuttavia, è utile specificare che le credenze superstiziose e magiche non sono solo scientificamente sbagliate, ma anche scientificamente impossibili.

Lindeman e Svedholm hanno passato in rassegna le definizioni fornite dai ricercatori che studiano le credenze superstiziose, magiche, paranormali e soprannaturali. Hanno offerto una loro definizione più ristretta, suggerendo che una credenza dovrebbe essere considerata superstiziosa o magica nella misura in cui assegna gli attributi fondamentali di una categoria ontologica (per esempio, la capacità di provocare eventi esterni) a un’altra categoria (per esempio, i pensieri).

Allo stesso modo, è magico credere che un simbolo possa determinare la personalità di un individuo perché contiene un errore di categoria.

Per quanto riguarda il mondo del calcio, questo, in sintesi, il pensiero di Baldini

“Il mondo nel calcio è un mondo di ipocriti: ci sono persone che sperano perdano entrambe le squadre, perché la mettono sul piano personale, per le simpatie. Non c’è il gusto di guardare le partite. È un mondo frequentato da personaggi che cercano solo di guadagnarci soldi e quando i giocatori non sono più all’altezza li abbandonano”.
“Io sono innamorato del mio mestiere, non del calcio. Mi piace il mio mestiere. Se non mi chiamano, non vado. Non vado perché chiamo un procuratore o il presidente, non me ne frega niente. Per me non è la categoria, ma è sentirmi realizzato, allenerei in Serie B come in interregionale”.
“18 anni fa avevo subito questa cattiveria di Zamparini di essere stato esonerato senza un motivo serio, solo perché mi aveva sfidato e io gli ho risposto, così mi ha cacciato. Mi ha fatto soffrire, sono stato 6 anni lontano dal calcio”.
“Sono sempre venuto a Palermo durante i mesi invernali per 15-20 giorni, ho vissuto questa cultura, creandomi tantissime amicizie. Si porta rispetto e si viene rispettati”.
“Mi interessa il mercato o il futuro della società? Zero. Non ho mai fatto una domanda a nessuno. Se questa squadra non viene smantellata, questo gruppo di ragazzi può giocarsela anche per la Serie A”.

Per quanto attiene Pescara:

“L’unica cosa che posso dire è che a Pescara c’è la magia nel realizzare dei sogni. Ricordo che Gasperini mi raccontò, quando fece il corso con me, che andarono in ritiro con Galeone. Avevano iniziato con un mare di problemi e, alla fine, il Pescara giocò il miglior calcio, divenne magia e andò in Serie A. Pescara è un posto dove, se porti la magia e la passione, la gente e gli abruzzesi ti spingono a realizzare i tuoi sogni. Mi auguro anche io di avere la stessa capacità per far scoccare questa scintilla e che loro spingano il Pescara.”

“La gente è la parte più sana di questo sport. I tifosi vogliono sognare, ci mettono anima  e cuore per tifare. Loro sanno che io non sono il lecchino di nessuno e sanno che io sto qui per realizzare un sogno.

«Voglio che la mia squadra sia l’orgoglio dei tifosi.   La gente è la parte più sana di questo sport. I tifosi vogliono sognare, ci mettono anima e cuore per tifare. Loro sanno che io non sono il lecchino di nessuno e sanno che io sto qui per realizzare un sogno. Io so che c’è magia qui e la gente senza saperlo si sente coinvolta e il popolo diventa sempre più numeroso. Come a Palermo quando abbiamo vinto. E succede sempre in terminate piazze. Non ve lo so spiegare, ma avete capito vero?».

Io so che c’è magia qui e la gente senza saperlo si sente coinvolta e il popolo diventa sempre più numeroso. Come a Palermo quando abbiamo vinto. E succede sempre in terminate piazze. Non ve lo so spiegare, ma avete capito vero”?

Per trc volte ha detto mi avete capito, vero?

Sono certo che chi ascolta con il cervello lo ha capito. Ma molti ascoltano solo con le orecchie e, a volte, nemmeno con quelle.

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