Ogni partita ha la sua storia e i commenti sono e debbono essere legati alle prestazioni fatte. Solo i tifosi hanno il diritto di entusiasmarsi se la propria squadra vince anche se in modo “bizzarro”.

Con la Juventus abbiamo giocato bene un tempo, poi sul 3-0 ci siamo accontentati e tutti, alla fine ad elogiare il Pescara.

Ci sta.

Ma bisognava dare continuità alla partita giocata in casa.

A Perugia non è stato così.

Di veramente positivo, personalmente, ho visto solo la presenza

di 597, i supporters biancazzurri che hanno sostenuto confermando che il calcio a Pescara si vive e si sostiene anche al di là delle persone.

Venendo all’esame della partita, ripeto, solo di questa partita, il che non presuppone giudizi per il gioco futuro (lo diciamo per quei lettori impreparati che non accettano le critiche sulla squadra nemmeno fossero definitivi) non sono soddisfatto.

Spiego il perché.

Visto il Perugia sul campo questa partita era da vincere e si poteva fare con un minimo di attenzione in più.

Il calcio proposto dalle due squadre è stato molto approssimativo e lo conferma la serie industriale di errori fatti.

In particolare il Pescara, che è ciò che mi interessa analizzare in questo serivizio, ha sbagliato troppe occasioni. La squadra mi è apparsa troppo passiva centrocampo dove, a mio avviso, manca un vero regista e un vero incontrista che sappia “!mordere le caviglie” ai portatori di palla avversari.

Inoltre, secondo il gioco di Zeman il Pescara doveva essere più attivo, giocare più alto ed essere più attento nelle fasi conclusive.

Dopo la Juventus NG tutti ad osannare Cuppone che, a Perugia, si è confermato, arruffone, (uno scinciapaije), valido nella corsa, esagerato nei movimenti, insicuro nel tiro. Ha avuto delle occasioni che ancora oggi gridano allo scempio tecnico. Deve ricordarsi anche di passare la palla (oggi il passaggio viene chiamato transizione...!)

Faccio un’analisi a volo rapido sui tre settori del gioco:

Portiere: due volte ha fatto delle uscite nella sua area piccola da brividi. Non ha saputo collocare bene la barriera in occasione del gol di Cancellieri e pure aveva visto il palo ribattergli prima un’altra punizione, quindi era stato avvertito. Inoltre, spesso, si trova fuori posizione come in occasione del gol subito anche se qualche attenuante ce l’ha per il bel tiro del perugino.

Deve, comunque, lavorare molto sui fondamentali e non credersi un arrivato.

Il centrocampo perde troppi palloni, lento nei passaggi, insufficiente nella marcatura, poco illuminato nella costruzione.

Per fortuna il Pescara aveva di fronte un avversario con gli stessi problemi a centrocampo e anche in fase conclusiva, troppo le occasioni concesse dai biancazzurri e troppo, per fortuna, spreconi anche loro.

In attacco i soliti volitivi Accornero e Merola.

Di Cuppone già detto.

In definitiva un pareggio meritato che in classifica inglese vale quanto un successo.

Zeman ha sicuramente visto e studiato. Saprà come mettere mano sulla preparazione dei suoi e contro l’Arezzo ci farà vedere, lo spero, un’altra partita.

 

 

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