Leggo e ascolto commenti duri dei tifosi, e non poteva essere altrimenti, considerando lo shock subito perché, anche se per tutto il torneo il Pescara è stato sempre tra le ultime, un pizzico di speranza, nell’intimo del cuore, ogni tifoso lo aveva cullato.

Una brutta retrocessione arrivata dopo che nel girone di andata il Pescara aveva fatto sedici punti ed altrettanti, a meno di una vittoria sulla Salernitana, ne farà al ritorno. Quindi la miseria di trentadue punti con una rosa larghissima e incompleta per i tanti errori di mercato evidenziati a suo tempo, con tre allenatori e tante delusioni.

Ora è inutile sta a ridire le cose che ho scritto nel passato quando speravo che qualche mio suggerimento potesse servire a far fare qualche errore in meno, non sono stato ascoltato, non me ne dolgo troppo perché ognuno crede di essere più bravo dell’altro e Sebastiani, in questo, ha un egocentrismo di altissimo livello.

Ci ha confermato più volte, con i suoi atteggiamenti, di avere la tendenza a ricondurre e subordinare al proprio io la realtà nei suoi aspetti gnoseologico-metafisico, psicologico, etico con il classico e tipico atteggiamento di chi riferisce tutto al proprio io, prescindendo dall'esistenza di altri punti di vista e di riferimento. Basta vedere come ha trattato i suoi responsabili del settore tecnico. Inutile nascondersi dietro un dito e cercare di colpevolizzare, per esempio, Giorgio Repetto, che ha avuto il solo torto di accettare per quieto vivere di essere messo da parte.

Spero che questa esperienza, che sicuramente lo ha ferito,  abbia insegnato qualcosa a Sebastiani: quanto meno a rispettare di più le idee altrui, a non considerare i tifosi dei semplici clienti e a delegare ai tecnici delle scelte che lui, pur essendo un genio della finanza, non ha nel settore tecnico calcistico.

Ci sarà molto da fare per tutti i componenti della società anche se, ad analizzare le percentuali, Sebastiani ha fatto sempre il “padrone e il sotto”... e i tempi sono stretti perché ad agosto si ricomincerà con i campionati ufficiali anche se la Coppa Italia, da quest’anno, non vedrà impegnate squadre di Serie C.

Il gran lavoro consisterà nello smaltire i contratti onerosi che non sarebbero giustificati nella categoria inferiore. Bisognerà scegliere una rosa di giocatori di categoria con la speranza di fare quello che ha fatto il Perugia e tornare in serie B dopo un solo anno di C. Evitare i tanti prestiti e fare un gruppo di giocatori sui quali poter contare per una pronta rinascita.

Checché ne pensino moltissimi tifosi che leggo sui social che vorrebbero che Sebastiani se ne andasse, la cosa non è economicamente fattibile perché la società ha dei debiti importanti che ora Sebastiani non può più nascondere; il Delfino non ha più il valore che lui gli ha dato di diversi milioni di euro e il tutto deve essere assolutamente ridimensionato e non si può pensare che ci siano degli operatori così ingenui che tolgano le castagne dal fuoco per lui che dovrà, ob torto collo, rendersi conto che le sue manchevolezze e i suoi errori li dovrà in qualche modo pagare.

Considerando il personaggio potrebbe anche decidere di prendere delle posizioni estreme ma a quel punto, davvero, dovrà temere la forte reazioni dei tifosi che, finora, stanno avendo un comportamento più che esemplare limitandosi solo a qualche scurrilità di troppo ma che, in definitiva, possono dispiacere ma non fanno male dal punto di vista fisico.

Se è vero che è un “genio” lo dimostri adesso che la retrocessione lo ha punito e condannato. Si ravveda e faccia non solo il mercante ma anche il dirigente che ha a cuore le sorti del sodalizio e il buon nome suo e della società che rappresenta.

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