Da Guido Gozzano, che scriveva poesie nella emulazione di Gabriele D’Annunzio e il cui nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo, e affermava che per uscire fuori dal suo perdurante malessere non gli rimaneva che la fuga nel mondo dei sogni, a Umberto Bindi che cantava “C'è lassù fuori della realtà la solitudine e la felicità”, molti, compresa la tifoseria del Pescara, pensano di poter risolvere attraverso i sogni i loro momenti di malessere.
Che sia malessere è indiscutibile.
Mai come in queste settimane i tifosi biancazzurri appaiono divisi e frastornati in un vortice di dichiarazioni, comunicati, commenti vari e tutti che confermano come ci siano almeno due anime all’interno del Gruppo organizzato.
Quindi, siccome la miccia la tiene ben accesa Baldini con le sue dichiarazioni, e la squadra ha tre punti in due partite e l’analisi del campionato, nonostante si sia solo alla seconda giornata, evidenzia un livellamento in basso: ci sono solo tre o quattro squadre accettabili, e tra queste il Pescara, pensare (o sognare) di vincere il campionato è piuttosto lecito.
I tifosi si aggrappano a questi sentimenti per riorganizzarsi, ritrovare un linguaggio comune e ripartire sotto il vessillo biancazzurro.
La prima occasione la offre il Rimini che, ad una analisi attenta, appare tra le più mediocri del torneo e, quindi, sognare di vincere sabato sera non è proprio stare solo a fantasticare.
Chi deve restare con i piedi per terra è il Ferguson collinare che, anche in questa partita, è stato chiamato a pagare un'ammenda di euro 600 "per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai suoi sostenitori, posizionati nel Settore Curva Nord, integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti nell’aver lanciato, al 12° minuto del primo tempo, un petardo nel recinto di gioco, senza conseguenze.
Del resto lo avevano anticipato che si sarebbero vendicati del mercante colpendolo nelle tasche e che avrebbero in ogni gara interna fatto sì che intervenisse il Giudice sportivo.
Il ricordo di Rimini Pescara dello scorso anno è pesante: sconfitta per 5-1 e dimissioni immediate a fine gara di mister Giovanni Bucaro.
Quest’anno, però, le cose sono molto diverse, sia per la qualità della panchina, sia perché ci sono alcuni giocatori ritrovati che offrono garanzie diverse.
Dopo l'uscita in Romagna il Pescara giocherà per 3 lunedì di fila e sempre allo stadio Adriatico: si comincerà il 16 con la Pianese di Prosperi e si proseguirà il 23 con il Perugia, per chiudere il 30 con il Carpi. Tre gare che potrebbe dare la spinta necessaria per la conquista delle prime posizioni.
Sostenuti anche dal “credo” di Baldini appare utile non permettere a niente e a nessuno di farci smettere di sognare.
La vita può metterci realmente a dura prova ma la possibilità di continuare a sognare e a credere che qualcosa di bello sia sempre dietro l’angolo proprio per noi ci permette di andare avanti e affrontare ogni passo e ogni difficoltà senza arrenderci mai.
I sogni sono sempre la rappresentazione della nostra realtà interna, anche la più nascosta, spesso sconosciuta a noi stessi.
Tutto ciò che si esprime nel sogno ci appartiene, dai residui diurni che lo hanno stimolato, ai significati simbolici che si intrecciano, spesso in un apparente non senso.
I sogni svolgono la funzione di comunicazione interiore, qualcosa che il nostro inconscio ci vuol dire: un desiderio profondo che forse stentiamo ad accogliere nella nostra vita cosciente.
Il desiderio è il più potente motore che muove il mondo.
Sta a noi coglierlo ed interpretarlo nel suo significato e nel suo messaggio.
Guai dunque a smettere di sognare, perché il sogno rappresenta una via privilegiata di accesso alla nostra interiorità più autentica.
Ma i sogni non bastano. È solo nella realtà che i sogni possono concretizzarsi, nella realtà di tutti i giorni i desideri possono diventare azioni.
Per realizzare i nostri sogni dobbiamo rischiare, dobbiamo provare a realizzare le cose in cui crediamo.
È quindi indispensabile … svegliarsi!
Capito, signor Ferguson collinare?