I tifosi di Napoli e Roma si sono affrontati lungo l’Autostrada del Sole, tra Monte San Savino e Arezzo, all’altezza dell’autogrill Badia al pino, lo stesso dove nel 2007 morì il tifoso laziale Gabriele Sandri. L’intervento della Polstrada ha portato alla chiusura dell’arteria, con gravi ripercussioni sul traffico. Un ferito romanista è stato portato in ospedale.

Sostenere il proprio team è una parte fondamentale dello spirito sportivo. Il tuo tifo infonde energia negli atleti e li aiuta durante una partita o una gara.

Purtroppo però il tifo non è sempre corretto e adeguato alle regole dell’etica dello sport.

Il tifo può diventare aggressivo, attraverso forme di discriminazione e violenza, allontanandosi dai valori che dovrebbe trasmettere e trasformando in scontri e insulti un momento di festa, gioia e condivisione.

Le regole del tifo corretto sono semplici.

I casi di violenza sono puniti severamente dalla legge, con aggravanti per i reati commessi durante gli scontri negli stadi.

In Italia è presente il Daspo, ovvero il Divieto di accedere alle manifestazioni sportive.

Le persone contro cui è imposto questo divieto non possono accedere a luoghi e strutture in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive. È applicato nei casi in cui il tifoso si macchia di particolari reati e comunque ha assunto comportamenti violenti.

Ma il Daspo non basta più.

"Il modello da seguire è quello dell'Inghilterra e della Thatcher. Serve tolleranza zero, serve una legge che vada oltre il concetto di Daspo.   

Bisogna avere il coraggio di chiudere con un certo tipo di elasticità, disponibilità. Ormai è evidente che fuori dallo stadio c'è una dinamica che non si riesce a fermare".

"L'arbitro deve avere la facoltà, oltre di sospendere, di poter chiudere la partita. Bisogna far sì che non ci sia una distribuzione dei ruoli tra più soggetti. Una volta sentito il coro, si va tutti a casa, in un modo o nell’altro deve essere così. Capisco che è indispensabile che sia il questore a valutare, ma non si può nemmeno disattendere davanti a un dato di fatto".
Mancanza di cultura:

"Anche questa è una dinamica tutta italiana. Cerchiamo di emulare la Premier League con il boxing day ma in Inghilterra non si vede mai un presidente che fa un'intervista prima o dopo la partita. Lì c’è un manager che fa gli interessi dei club. Da noi la filosofia, a torto o ragione, è rappresentata da un padre padrone che ritiene di fare spesso discorsi di parte per difendere i propri interessi".

E molto spesso sono stati proprio certi “presidenti” ad armare la mano della tifoseria con aiuti di vario genere: esborso di biglietti omaggi naturalmente rivenduti dai “capi” delle tifoserie; finanziamenti per le trasferte; regalie di vario genere assicurandosi l’aiuto della tifoseria per “far fuori” un allenatore o un giocatore scomodi; gestione della vendita di articoli con il logo della società... . con il risultato che si è dato un potere enorme ai capi delle curve che poi hanno “ricattato” in vario modo gli stessi presidenti che hanno creato il “mostro”.

Anche alcuni rappresentanti della stampa continuano con il loro silenzio, o spesso anche esaltando le loro “dinamiche”, a contribuire a far crescere il potere dei capi degli ultras per paura di essere considerati “nemici” della società o della tifoseria...

Tutto un mondo che muove interessi economici non indifferenti, dà modo di gestire un potere che rende fior di euro, e che sta uccidendo il calcio come spettacolo popolare.

Ora il danno è stato fatto e, se non si vuole che il calcio venga “bloccato” d’ufficio, bisogna assolutamente dare una stretta di vite e rivedere tutto il rapporto tra società e tifo organizzato.

Per concludere:

Il tifo dovrebbe essere un momento di condivisione e festa, rovinarlo con atti di violenza finisce con il danneggiare te e gli altri tifosi.

Gli atti di violenza negli stadi e nei palazzetti dello sport durante le manifestazioni sportive devono essere puniti pesantemente dalla legge per non portare ad un allontanamento temporaneo o a vita, da tutti gli eventi sportivi.

Il tifo corretto è positivo, serve a incitare la tua squadra, non a insultare gli avversari o i loro tifosi.

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