“Il calcio è l’enfasi del risultato. Una partita è bella quando una squadra sa stare in campo, quando c’è l’esasperazione dell’aspetto tattico senza attanagliare le qualità del singolo. Quella è la bellezza del calcio, volere il risultato a tutti costi”. Premesso che ogni sistema di gioco, se bene organizzato, riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati, da parte del nostro allenatore pare esserci la convinzione che il sistema 4-3-3 è quello che meglio riesce a coniugare questi due obiettivi.

Il suo sviluppo di gioco, se interpretato da calciatori adatti e con una giusta mentalità, può soddisfare contestualmente l’esigenza di ottenere un equilibrio di squadra ed una elevata possibilità di soluzioni offensive.

Chiaramente, per raggiungere le finalità predeterminate, è necessaria la partecipazione attiva e corale di ogni singolo giocatore.

La chiave del gioco mai come in questo caso, è l’atletismo.  

Siamo di fronte ad un modulo di gioco che richiede una condizione fisica eccelsa perchè, essendo esso molto “mobile”, fatto di velocità, pressing, tagli, sovrapposizioni e movimenti senza palla, è di conseguenza dispendioso.

La filosofia di gioco del 4-3-3 è l’affermazione della supremazia territoriale e numerica in fase di possesso palla: la squadra è molto corta, i terzini che spingono sulle fasce ed i centrali di difesa che vengono in avanti fino al centrocampo, creando una situazione di gioco equivalente al 2-5-3.

Il sistema 4-3-3 prevede la disposizione in campo di due difensori centrali e di due difensori esterni, di tre centrocampisti di cui uno centrale e due interni e di tre attaccanti, uno centrale e due esterni. Per realizzare una efficace costruzione del gioco finalizzato alla conclusione in rete e nello stesso tempo coniugare risultati positivi e calcio positivo necessario che la squadra sia formata da giocatori con qualità e caratteristiche specifiche e con la giusta motivazione mentale.  

I due difensori centrali devono essere dotati fisicamente e possedere spiccate doti agonistiche e notevoli abilità nel gioco aereo.

Oltre ad avere compiti prettamente difensivi ed essere bravi a fronteggiare gli attaccanti avversari, devono avere buone capacità tecniche in quanto viene loro richiesto di partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco a partire dalla zona difensiva.

I due difensori esterni, oltre a saper difendere la zona di loro competenza, quando la squadra entra in possesso della palla, devono essere in grado di proporsi attivamente e impostare con rapidità e precisione la manovra offensiva.

Le qualità fisico-atletiche e tecniche richieste sono notevoli: resistenza, forza, velocità, rapidità, capacità di dribbling, di crossare; dal punto di vista tattico, i due difensori esterni, devono dare ampiezza alla manovra della squadra e fungere da sostegno e da appoggio alle punte esterne al fine di creare la superiorità numerica sulle fasce laterali.

Il centrocampista centrale deve svolgere una funzione di primaria importanza poiché deve rappresentare il vero punto di riferimento nella costruzione del gioco. Deve essere dotato di intelligenza tattica, possedere un’immediata visione di gioco velocizzando o rallentando la manovra a seconda delle situazioni avendo il compito di determinare i tempi di gioco della squadra e i ritmi della gara. Dal punto di vista tecnico deve possedere un ottimo controllo di palla ed eseguire con precisione i passaggi sia corti che lunghi con entrambi i piedi.

I due centrocampisti che giocano ai lati del centrale, non solo hanno il compito di affrontare gli avversari nella fase di non possesso, ma anche di dedicarsi, nella fase di possesso, alla costruzione del gioco; devono essere bravi ad inserirsi nelle “sponde” della punta centrale e/o nello spazio creato dal taglio degli attaccanti esterni; devono possedere capacità di penetrazione, essere abili negli assist e nei tiri in porta dalla media e lunga distanza.

La punta centrale deve essere forte fisicamente poiché deve sostenere il peso di tutto il fronte d'attacco.

Deve possedere buona capacità di smarcamento al fine di creare spazio per l’inserimento dei compagni.

Inoltre deve essere bravo a ricevere e a difendere la palla in modo di permettere alla squadra di salire e deve fungere da appoggio sia ai centrocampisti che alle due punte esterne. Deve, infine, essere bravo nel superare in dribbling il diretto avversario e finalizzare in modo concreto l’azione e dimostrare una certa destrezza negli spazi stretti per dialogare con i compagni; chiaramente deve avere soprattutto attitudine al gol.

Le punte esterne devono essere dotate di velocità e rapidità, avere un buon controllo del pallone, un’ottima abilità nel dribbling e buona capacità realizzativa.

Una caratteristica importante delle punte esterne è la mobilità, cioè la capacità di creare varchi effettuando improvvise corse in diagonale e in deviazione allo scopo di favorire l’inserimento dei compagni.

Devono, infine, possedere inventiva ed estro, essere bravi nei cross e favorire la superiorità numerica nelle fasce laterali attraverso le corse di sovrapposizione dei difensori esterne e/o dei centrocampisti.

I giocatori devono essere abituati a conquistare lo spazio in avanti per dare alla squadra una certa profondità in modo che la manovra risulti più produttiva ed efficace. L’ampiezza è la capacità dei giocatori di distribuirsi per tutta la larghezza del campo; si ottiene soprattutto della mobilità degli attaccanti esterni che con il loro movimento all’interno del campo, consentono al loro posto l’inserimento dei centrocampisti e dei difensori.  

Nel sistema 4-3-3 l’ampiezza garantita dai due difensori esterni che, appena la squadra entra in possesso della palla, si allargano sulla linea laterale e cercano di guadagnare spazio anche in profondità e dalle punte esterne che sfruttano tutta la larghezza del campo con lo scopo di rarefare la concentrazione difensiva avversaria.

La programmazione dell’allenamento prevede una certa ripetitività nelle esercitazioni che potrebbe causare una perdita di concentrazione e di applicazione da parte dei giocatori. Compito dell’allenatore è quello di prevenire questo tipo di affaticamento psicologico variando i tempi e i modi delle esercitazioni pur mantenendo inalterati gli obiettivi da raggiungere: l’allenamento deve essere sempre interessante, propositivo, coinvolgente.

     

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