Leggo, ascolto, rifletto, deduco e mi chiedo: Ma è tutta colpa del mercante?

Moltissimi, in questi giorni, stanno leggendo il mio nuovo libro “Sebastiani raccontato da Gianni Lussoso” e sanno bene le motivazioni che hanno portato De Cecco a lasciare, i motivi della diatriba con Iannascoli, la reale situazione del Poggio degli ulivi (chiamato oggi, pomposamente, Delfino training centre), il perché delle tante movimentazioni di giocatori, il meccanismo perverso delle plusvalenze fittizie, le strane presenze nella società, le “pelose” collaborazioni con personaggi lontani da Pescara, i tanti movimenti di denaro e tanto altro ancora...

Dopo aver esaminato, personalmente, per averlo scritto, tutto questo mondo biancazzurro dal 2011 la domanda è questa: Ma è tutta colpa del mercante?”

La risposta è no.

Infatti, Sebastiani non ha fatto altro che fare il suo lavoro, ha sfruttato il mondo del calcio e la passione dei tifosi, per rientrare delle perdite subite con le sue attività di leasing, e per assicurarsi un “tesoretto” (non proprio piccolo), con il quale vivere agiatamente nei prossimi anni a divenire.

Qualcuno, ironicamente li scrive sui social: “Trovati ‘na fatijie”, senza riflettere che non ha più bisogno di trovarsi un lavoro ma il suo prossimo impegno sarà solo quello di investire quanto incassato dai movimenti dei mercati che ha condotto in prima persona.

La colpa è di chi gli ha consentito di fare il mercante sulla pelle della passione biancazzurra, di chi ha osannato ogni suo atto, ancorché fasullo, e ha presentato ogni acquisto come un “colpi del Pescara” salvo poi rivedere le situazioni fisiche di giocatori arrivati, alcuni in “ambulanza” (chiara l’ironia), altri da ricostruire a beneficio delle società di partenza, e giovincelli da inserire nel calcio che conta puntando sul premio di valorizzazione.

Come rispondono quei giornalisti genuflessi che hanno avuto solo il compito di reggere i microfoni per i monologhi presidenziali, ora che hanno visto miseramente fallire tutto ciò che a suo tempo hanno esaltato?

Cosa rispondono quei politici e amministratori pubblici che hanno avallato con le loro presenze le presentazioni farlocche di operazioni che avrebbero dovuto dare lustro alla città?

In definitiva Sebastiani ha fatto il suo comodo, ha guadagnato conoscenze, competenze e soldini da investire nel suo prossimo futuro extra Pescara, e alla città resta solo la possibilità di gridare, a tempo scaduto, la sua ira.

Non parlo dei tifosi perché, con il Covid 19, non erano allo stadio e non potevano far sentire la loro voce. Forse avrebbero potuto fare altro ma la paura del Daspo ha bloccato più di una voce...

Ora la società, che non si addossa mai veramente le sue colpe, aspetta il dopo Empoli per agire... come se Breda potesse avere una bacchetta magica, per non perdere contro una corazzata del campionato, e fare una squadra di un gruppo mal assemblato, disparato di tanti giocatori che fanno un gruppo, dove ci sono anche alcuni elementi bravi, ma che non potranno mai diventare una vera squadra.

Perché?

Perché gli acquisti e le cessioni non sono stati fatti seguendo una logica tecnica, per rafforzare una squadra base ma solo mercantile, come più volte ho avuto modo di scrivere e chiarire. Se non costruisci una rosa di base alla quale togliere gli inutili ed inserire quelli giusti, farai sicuramente mercato, ma non costruirai mai una squadra.

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