Non si placa la contestazione dei tifosi verso Daniele Sebastiani. Anzi, i tifosi biancazzurri aumentano nel dimostrare il loro disappunto per la gestione del Pescara.

Sono infatti apparsi in città dei camion pubblicitari - affittati da dei tifosi - con chiari messaggi a Daniele Sebastiani, e con riferimenti anche al centro sportivo e allo stadio, oltre che al caso plusvalenze.

Appena avuto notizia delle uscite delle “vele” Sebastiani ha attivato i suoi collaboratori che hanno chiesto ed ottenuto dalla Questura di Pescara il blocco dei mezzi anche se essi erano perfettamente in regola con i dispositivi di legge per l’uso pubblicitario dei mezzi stessi.

Avuto il foglio di diffida su Pescara, le “vele” sono state dirottate in altra direzione.

Ma, l’impatto più sostanzioso è stato quello con i domini internet e con Facebook che hanno avuto un crescendo pauroso di contatti.

Per Sebastiani una giornata nera.

Altro che continuare a dire di essere “il miglior presidente nella storia della Pescara Calcio”. Probabilmente una storia che lui non conosce e che lo ha portato in questi anni a seminare vento con gli atteggiamenti spocchiosi ed arroganti e con una ignoranza abissale, sua e dei collaboratori su quella che è la tecnica della comunicazione, e non poteva che raccogliere tempesta.  

In queste ultime ore ha sproloquiato ancora dicendo:

"Io non sono arrabbiato. Ho la coscienza a posto. Quello che non capiscono queste persone è che se ci fosse qualcuno interessato a comperare il Pescara, se vede queste scene qui è impossibile che venga a comprare il Pescara. Se chi contesta si mettono in prima linea e trovano persone serie, le mie quote sono a disposizione". Lasciando da parte la sintassi resta, comunque, chiaro il suo messaggio che è farcito di menzogne.

Vediamo perché:

 - Ha chiesto ed ottenuto, tramite i buoni uffici dell’amico laziale, un prestito dalla Seleco sotto forma di un contratto di sponsorizzazione ottenuto perché, parole del suo proprietario Alessandro Tronci: “Abbiamo sposato il progetto Pescara, che è ambizioso. Anche noi lo siamo. L’anno prossimo collaboreremo in senso più ampio per dare supporto a questo progetto...”

Quale progetto se Sebastiani stesso ha detto che sta pensando a lasciare la società e che da mesi

sta "lavorando sotto traccia per cedere le mie quote a persone serie ed affidabili"?

Quindi a chi mente?

A Tronci che gli ha dato i soldi per pagare il dovuto di dicembre o ai tifosi o a se stesso?

Minaccia dicendo che i tifosi non capiscono che le contestazioni a lui indirizzate possono allontanare probabili acquirenti.

Altra menzogna.

Sa bene che i potenziali acquirenti si sono già allontanati quanto hanno sentito le sue irragionevoli richieste e quando hanno saputo, da fonte certa, che il Pescara ha debiti molto pesanti e che lui, con la politica del “solco copre solco”, sta cercando di tamponare chiedendo prestiti a destra e a manca e dopo che ha avuto il no diretto dalle banche abruzzesi.

La verità è che lui sta alzando un polverone per nascondere le sue malefatte.

Vista la vera situazione del Pescara, che lui non può continuare a nascondere, non ha capito che per la società l’unica soluzione sarebbe quella del fallimento pilotato come nel 2009, e fatto entro i termini giusti, altrimenti si perdono la categoria e la possibilità di attrarre investitori importanti.

Ma Sebastiani, che a volte fa dubitare della sua intelligenza, ma che è sicuramente un furbo, cerca di dilatare i tempi del default e vorrebbe che, alla fine, morissero Sansone, lui, con tutti i filistei, i tifosi del Pescara.

Questo è il suo velenoso pensiero come ultimo oltraggio ad una città che ha spremuto fino all’inverosimile acquisendo capitali fatti girare vorticosamente, con serie di partite di giro, in una decina e passa di sue società che sono proprio utilizzate per far sparire i lauti incassi fatti nel corso degli anni.

Per fare un po’ di chiarezza ricordiamo che il Delfino 1936 nel 2020 aveva questa forza: Sebastiani 1.805.410 azioni, Cimmav srl 303.570, Mesa Redes 300.000, Faro sas di Acciavatti 280.000, Silvis Capital srl 90.000, Pharmapiù srl 89.190, Bankowski Gabriele 48.660, Santilli Manolo 39.660, Football360 srl 25.000, Di Tieri 9.900, Nicom 8.190, Vetta Giacomo 420. Il valore di ogni singola quota è di un euro.

Al momento, tra società amministrate direttamente e quelle in cui ha delle partecipazioni sostanziose, se ne contano undici e tra queste brilla anche una società costituita, per “comodità”, in Inghilterra (!?).

Solur S.A.S. Di Sebastiani Daniele & C. dal 19 dicembre 2019, Paddle Mania Pescara srl dal 22 febb. 2019, Micri srl dal 23 genn. 2019, Delfino Pescara 1936 Finance PLC dal 2 ottobre 2018, UC Dilettantistica Fernando Perna dal 20 nov. 2017, Fourteen Palace srl dal 27 ott. 2017, Delfino Pescara 1936 SpA dal 9 sett. 2015, Altamarea srl dal 5 marzo 2014, Delfino servizi srl dal 9 luglio 2012, Blux srl dal 30 luglio 2003, Gocredit srl dal 26 giugno 2000.

Solo queste ultime due società sono antecedenti all’entrata nella Pescara calcio, tutte le altre nate dopo e, forse, con i soldi biancazzurri (!).

Ci sono diverse altre società che, a vario titolo, hanno operato fino al 2020 come, per esempio, B Futura srl aperta il 9 gennaio 2018 e chiusa il 21 febbraio 2020.

Tutte società con oggetto lo sfruttamento del calcio (in senso lato) a vari livelli, ma anche prestazioni di servizi finanziari, organizzazione di eventi sportivi, realizzazione di strutture legate al calcio... Senza parlare, poi, della fine fatta dalle scuole calcio in Cina, e in altre paesi europei.

Insomma, questo signore, cha avuto in “regalo” un Pescara in Serie A, e lo ha trascinato in Serie C, continuando a fare affari e a mentire su ogni operazione, vuol dire a che gioco sta giocando?

E poi, con che faccia giudica i tifosi pescaresi che sono stanchi della sua ingorda maniera di gestire la società?

In un prossimo servizio porteremo dati e cifre più aggiornate anche perché, a seguire le evoluzioni del “mercante”, c’è da far girare la testa a chiunque.

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