Giorni di mercato. Giorni di affari. Operazioni per fare business o per migliorare gli assetti della propria squadra?
Con Sebastiani e Delli Carri è difficile capire la realtà delle operazioni. Parlano e parlano dimostrando ambivalenza e ambiguità.
L’ambiguità può venire inteso in vari modi o prestarsi a diverse interpretazioni, dando luogo a dubbi e confusione. Ma l’ambiguità, per chi è ambiguo, non crea nessuna confusione, né incertezza. Questo stile nasce dalla necessità di tenere un potere. La strategia dell’ambiguità può essere transitoriamente messa in atto da molti individui nel contesto di dinamiche relazionali conflittuali, ma rappresenta anche uno stile di comportamento a lungo termine che definisce alcune personalità. In questi individui la strategia ambigua risponde alla necessità di mascherare ad oltranza un’impotenza affettiva, uno smisurato amore per il potere da mantenere a costo di arrampicarsi sugli specchi e di sparare bugie a raffica in modo da non consentire, a chi osserva, di capire la realtà delle operazioni.
Queste sono fatte per rafforzare il Pescara e renderlo tanto forte da vincere i play off o invece sono fatte per incrementare i guadagni del mercante?
Analizziamo i vari movimenti e le varie voci messe in circolazione dai due diretti interessati:
C'è un nuovo obiettivo per l'attacco del Pescara. Il Delfino potrebbe infatti puntare su Federico Melchiorri. L'attaccante marchigiano è infatti stato avvertito dal Perugia che sarà ceduto. Il Pescara cerca un attaccante che possa essere da alternativa a Lescano o addirittura sostituirlo in caso di cessione dell'italo-argentino.
Melchiorri potrebbe quindi tornare a Pescara dove ha già giocato nella stagione 2014/15 trascinando il Delfino ai playoff per la Serie A grazie a 14 gol segnati. Melchiorri di oggi si presenta con una sola presenza nel campionato 2021-2022 e zero gol; nel 2022-2023 colleziona 17 presenze e 3 gol. E dovrebbe sostituire Lescano (?).
“Lescano? Sono dell’opinione che chi ha scelto in estate di indossare questa maglia era consapevole della concorrenza che avrebbe trovato. I numeri dicono che ha realizzato 8 gol ma nessuno inizialmente gli ha assicurato la titolarità”. Così il direttore sportivo del Pescara Daniele Delli Carri che aggiunge: “Lescano sa che non esistono gerarchie e che conta solo e soltanto il gruppo. Col calciatore non c’è stato alcun chiarimento perché io devo pensare a tutta la rosa. Posso anche condividere il suo sfogo, ma le chiacchiere non servono”.
Sfuma definitivamente l'obiettivo Amato Ciciretti. Dovrebbero partire Luca Crecco, Luca Palmiero, Saccani e De Marino.
Il Pescara cerca rinforzi per ridisegnare la linea mediana di mister Colombo in questa sessione di mercato. Se l’obiettivo mezzala è la priorità del DS Delli Carri, che conferma il gradimento per il talentuoso Radrezza, in uscita dal Padova, in mezzo al campo la situazione è ancora liquida: se dovesse partire Palmiero, richiesto dall’Ascoli in B, servirebbe anche un nuovo regista. Spuntano due nomi nuovi: uno è quello del 33enne francese Anthony Taugourdeau, in uscita dalla Turris. L’alternativa è un giovane, il 2002 Vittorio Agostinelli, di proprietà della Fiorentina, all’occorrenza anche trequartista, attualmente in prestito alla Reggina in B, mai impiegato da Inzaghi nel girone d’andata. Intanto, tornando alla questione mezzala, il Perugia ha chiuso alla possibilità di cedere Iannoni, altro obiettivo biancazzurro per la mediana. Il Delfino proverà a muovere il 2002 Rachid Kouda, talento del Cagliari in prestito al Picerno: da tempo è nel mirino del ds Delli Carri, ancora più convinto dopo la prestazione del giocatore originario del Burkina Faso (ma italianissimo, nato a Cantù) all’Adriatico contro il Pescara.
Ambiguità, dicevo, un modo come un altro per “camuffare” le situazioni, creare fumo e coprire con le chiacchiere movimenti che non sono pro Pescara Calcio ma pro Sebastiani.
E la città calcistica dorme quasi rassegnata.
Anche la rassegnazione è un sentimento ambivalente, ambiguo. Questo atteggiamento verso la vita, se vissuto bene e nei momenti giusti, aiuta a ripartire dopo un crisi anche se siamo soliti associare la rassegnazione ad un’idea di sconfitta, di fallimento e di perdita di speranza.