Alle luci sempre accese dei negozi e ai tavolini dei bar affollati di pescaresi e turisti fanno da contraltare i giacigli della notte appena trascorsa, quelli fatti di cartoni e materassi di fortuna. È questa la doppia faccia della Galleria Salotto a due passi da piazza Salotto, uno degli angoli più suggestivi del centro che sempre più spesso diventa una specie di «hotel dei disperati» che occupano stabilmente una parte dei corridoi di fronte alle vetrine. Una situazione che sta facendo esasperare soprattutto i negozianti che, tutti i giorni, devono convivere con i problemi legati alle scarse condizioni igieniche della struttura.
Molti clochard hanno preso a dormire “negli spazi aperti e ben visibili per evitare violenze e sopruso notturni".
La notte dei senzatetto è la notte insonne fatta dalla somma di ore di paura e angoscia, mi fa male vedere queste scene. Mi vergogno da pescarese.
Dalla Polizia municipale mi spiegano: “Siamo intervenuti più volte la mattina, facciamo ripulire le aree occupate e identifichiamo i senzatetto, ma non possiamo obbligarli ad andare nei dormitori.”
Pur consapevoli, tutti noi pescaresi, delle necessità di questi poveri amici diseredati, pur essendo spinti da sentimenti di pietà e di tristezza per il loro presente, non possiamo sottacere la necessità di restaurare un minimo di ordine e di pulizia.
In questi periodi di coronavirus, in cui ci bollano come untori, se per caso camminando da soli in città con persone lontane decine di metri, non indossiamo la mascherina (anche se per molti virologi sarebbero dannose e inutili), è possibile accettare la presenza di questi “fratelli” che non hanno alcun riguardo per le regole sanitarie che tutti dobbiamo rispettare?
Le chiedo, non avendo l’autorità per farlo anche a nome di altri pescaresi, di intervenire e di porre rimedio a questo scempio, anche più negativo ed evidente, in un periodo di turismo estivo.