Ho letto ed ascoltato dei commenti del dopo partita Pescara Spoltore, dico Spoltore, non una formazione di Serie C sullo stesso livello del Pescara di oggi, e sono rimasto “abbagliato” dalla prosa dei nostri giornalisti che, per una partita che vale poco più di un allenamento precampionato, hanno usato un linguaggio epico-folcloristico, amante delle iperboli, zeppo di neologismi, di arcaismi, di forestierismi anche inutili, di figure retoriche e grammaticali, in un continuo oscillare dalla banalità all’ermetismo, fino alla esagerazione e all’assurdo. Un linguaggio che si può accettare solo riconoscendo al “giornalista” la necessità di essere ossequioso dinanzi al padrone.  

Che cosa vuole il padrone?

Lanciare messaggi e vendere la sua immagine e far credere che il suo lavoro di mercante del calcio sia espresso nel modo più positivo possibile. Ossia, il Ferguson dei colli vuole condizionare le scelte ideologiche dei tifosi e far credere che, con la sua maestria mercantile, sta offrendo ai biancazzurri una squadra che li riporterà in Serie B.

Ed è per questo che i cronisti “di comodo”, invece di porgere la notizia in modo scarno, rapido, essenziale: quel modo di fare informazione che è richiesto dalla funzione che il giornalismo ha di mediare tra la fonte e il fruitore del messaggio e che da tempo si è affermato nel linguaggio giornalistico straniero, specialmente anglosassone, usano toni sempre volti a creare emozioni e suscitare entusiasmi. E così ogni acquisto di un normale pedatore diventa un “colpo” di mercato. Gol segnati contro dei dilettanti diventano motivo di esaltazione e di inneggiamento alle virtù del mercante.

In questa società, che alla stampa chiede un flusso di informazioni concrete, chiare, utilizzabili giorno per giorno in ragione delle esigenze vitali degli individui: di utilità, di conoscenza, di arricchimento culturale; in questa società che cerca non imbonimenti e padrini, ma aiuti e conforti; in questa società i giornalisti dovrebbero tutti rendersi conto che l’uso di una lingua più seria e più facile, più ricca e più vera non è solo il corretto modo di esercitare la propria funzione istituzionale di mediatori tra gli accadimenti e i cittadini-lettori,  è anche l’assunzione di precise responsabilità.

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