Il Pescara ha chiesto la gestione dello stadio ''Mastrangelo'' di Montesilvano. La notizia è stata   confermata dall'assessore allo Sport del comune pescarese Pompei: “Abbiamo ricevuto un'interessante proposta dal presidente Sebastiani.

Il Pescara si propone di ristrutturare e riqualificare tutta la struttura: dal manto erboso alle tribune, dagli spogliatoi a tutti i locali ivi compresi, andando a realizzare anche un campo da paddle ed una palestra".  
Il fine è quello di trasformare lo stadio Mastrangelo nel campo d'allenamento principale della prima squadra e lo stadio ufficiale delle gare della Primavera. Inoltre verrebbe utilizzato anche da una società di Montesilvano che lo utilizzerebbe come impianto casalingo.  

Se l'operazione andasse in porto, la domanda sorgerebbe spontanea: e il Poggio degli Ulivi?

Da qualche anno abbiamo ascoltato il presidente Sebastiani dire che aveva acquistato il Poggio

tanto è vero che fece partire l’operazione per la quale i tifosi biancazzurri sottoscrissero obbligazioni contribuendo alla crescita del club. Il presidente Daniele Sebastiani si rivolse ai tifosi biancazzurri per raccogliere una cifra pari a 3 milioni di euro al fine di potenziare il Poggio degli Ulivi. Il Ferguson dei colli aveva annunciato l’imminente acquisizione del centro sportivo, ma il passaggio definitivo dal proprietario, Giuseppe De Cecco, al club biancazzurro non è stato ancora ratificato e siamo al maggio 2020.

Intanto a Pescara c’ il vecchio Rampigna per la cui riqualificazione la Giunta comunale aveva stanziato 800 mila euro con l'obiettivo di riportare a nuova vita la storica struttura sportiva di Pescara.

La notizia fu data dall’assessore allo Sport Giuliano Diodati, che aggiunse:

“Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo campo di calcio in erba sintetica, il rifacimento delle tribune e degli spogliatoi e nuovi sotto servizi. Stiamo pensando anche alla memoria di questo storico campo, inserendo nel progetto anche un museo dedicato alla storica squadra di calcio Strapaesana, mito nel Dopoguerra”.

Nella fenomenologia sportiva, poi, un posto speciale occupano i luoghi dello sport che racchiudono   storie, ricordi, emozioni e significano molto, sul piano emotivo, per le generazioni di tifosi che sono passate attraverso la realtà calcistica di quei luoghi. Lo stesso accade per il “Rampigna”.  

Personalmente ricordo bene quando le tribune del “Rampigna” rigurgitavano di spettatori venuti da ogni parte d’Abruzzo ed erano esaltate dal grido del capo tifoso: Pescara za -za – za!  

Nelle varie edizioni della mia “Storia della Pescara calcio” ho ricordato che il primo torneo di calcio regionale fu qui ospitato nel 1925.  

Sul terreno, non certo erboso, crebbero centinaia di ottimi giocatori da Barlaam, Fabiani, Miglio, Mincarelli, i fratelli Romagnoli, Pizziolo, Ventura, De Angelis, Di Biase, Mariani, Brandimarte, Tontodonati, Piccinini, Guarnieri, Palpacelli, e tanti altri che è impossibile ricordarli tutti ma che sicuramente non sono nel bagaglio culturale sportivo del nostro mercante dello sport.

Un presidente illuminato, e non un faccendiere del calcio, avrebbe pensato a ridare lustro al “Rampigna” e riaprire uno stadio per le giovanili nel cuore della Città e non pensare ad una operazione che ha poco di amore per il Pescara e molto di speculazione sportiva.

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