Gorgone: “Sono contento per il risultato. I ragazzi ci hanno creduto fino alla fine contro una squadra che gioca bene. Dobbiamo ripartire da qui.
Credo fermamente che questa squadra possa salvarsi. Faccio i complimenti ai miei ragazzi. Anche i subentrati hanno dato tutto.
È vero che abbiamo preso tre gol ma, ne abbiamo realizzati altrettanto. Dobbiamo ripartire da qui”.
Per la prima volta sento parlare di salvezza dopo le roboanti espressioni del Ferguson collinare che ha sempre presentato di buon valore la squadra da lui formata nel mercato che gestisce, ormai da tanti anni, da solo mentre i Direttori Sportivi gli fanno compagnia durante il viaggio e nelle sedi di mercato.
Questo andazzo ha portato ad una gestione che ha visto in una decina di anni una media di due allenatori a stagione. E non cambia la filosofia di questo signore che si sente “Laureato in scienze calcistiche: tanti presti con giocatori da valorizzare per le altre società con premio di valorizzazione previsto e sempre incassato dal presidente. Giocatori con un prezzo di mercato basso per via di infortuni e con la necessità di rifarsi un “volto fisico e tecnico” per i contratti futuri. Qualche giovane interessante a cui costruire un pedigree per il successivo mercato.
Vorrei ricordare a Gorgone quanto asserivano i vecchi allenatori che hanno fatto la storia del calcio nazione: Un buon attacco ti fa vincere le partite; una buona difesa ti fa vincere i campionati.
Quindi possiamo dire che una buona difesa ti fa salvare un campionato.
Il Pescara su 13 partite ha subito 28 gol, una media di 2 e qualcosa. Questi gol fatti (18) e questi gol subiti, ci hanno fatti arrivare al 18° posto in classifica e dobbiamo ancora vedere i risultati delle altre che, in caso fossero positivi per loro, ci farebbero piombare all’ultimo posto sebbene abbiamo in attivo i tre gol segnati a Catanzaro.
Come dire che pesano più i gol subiti che quelli fatti.
I giornalisti locali, presi da facili entusiasmi, pilotati come sempre dal mercante, sono pronti ad esaltare il nuovo corso dicendo che Gorgone non rompe completamente con il passato, ma lo rielabora. Il modulo di riferimento resta il 3-5-2, ma con novità importanti rispetto all’interpretazione vista sotto la gestione di Vincenzo Vivarini.
Se prima il sistema prevedeva un centravanti supportato da un trequartista, adesso la struttura offensiva cambia in modo netto: ci saranno due punte di ruolo, una coppia vera e propria, chiamata a lavorare in sinergia sia in profondità che nell’attacco dell’area.
Credo che si debbano aspettare le prossime tre gare per vedere, di fatto, se e quanto vale il nuovo corso tattico. Sabato prossimo, turno casalingo contro il Padova, squadra da mezza classifica e grosse possibilità di fare tre punti d’oro.
Chiudo questa nota passando al tennis, Coppa Davis.
Ho sofferto e gioito con Cobolli per la sua prestazione e per la sofferta vittoria. Non posso accettare, però, pur giustificando il suo momento di esaltazione sportiva, lo strappo della maglia e l’averla gettata per terra.
In Coppa Davis si gioca non per sé stessi (visto che non dà punti per la classifica ATP) ma proprio per la maglia, per la Nazionale, e quel gesto è inaccettabile e sono attese le sue scuse ufficiali alla Federazione.