Mancano novanta minuti eccezionalmente importanti per il futuro del Pescara e già si lanciano a fare processi quelli che fino a ieri hanno esaltato, appoggiato, condiviso, le operazioni di Sebastiani.
Oggi vogliono ridarsi una riverniciata come quelli che, da un giorno all’altro, dal nero passarono al rosso…
Personalmente ho espresso in tempi giusti critiche al presidente biancazzurro perché notavo errori imperdonabili, se fatti per ignoranza, o operazioni dannose per il calcio pescarese se fatte per trare benefici personali.
Winston Churchill disse che “le critiche non saranno piacevoli, ma sono necessarie”. Tuttavia, criticare è facile, fare una critica costruttiva è un’arte che pochi padroneggiano. Criticare per criticare può essere estremamente dannoso. La critica costruttiva, al contrario, può diventare un punto d’appoggio per crescere e migliorare.
Il Ferguson collinare, con vocazione balneare, come con fine ironia ebbe a scrivere il notissimo sportivo professor Sborgia, questo non l’ha capito, o fatto finta di non intendere per fare gli affari suoi sempre sostenuto da chi, ora, cerca di prendere le distanze…
Mi rendo ben conto che dirigere una società non sia cosa facile. Ogni giorno compiamo migliaia di scelte. Dalle più insignificanti alle più importanti, alcune sono maggiormente calcolate, altre sono automatiche e implicite.
La Finanza Comportamentale ci insegna la differenza tra ciò che gli individui pensano o fanno e ciò che dovrebbero pensare e fare se si attenessero al modello di razionalità dell’homo economicus.
Non sto parlando di disattenzioni temporanee o di sbagli contingenti riconducibili a singoli fatti, ma di comportamenti ricorrenti: errori sistematici che si possono analizzare e, in certa misura, prevenire.
Per Finanza comportamentale si intende quella branca della finanza che indaga i comportamenti dei mercati finanziari, includendo nei propri modelli i principi di psicologia legati al comportamento individuale e sociale.
Orbene, ad analizzare le centinaia di “movimentazioni” che ho pubblicato in recenti servizi, si ha la visione del comportamento del nostro “mercante” che ha guardato solo il suo personale profitto e non le esigenze di sviluppo della società Delfino che, in definitiva, è stato, ed è, lo strumento utilizzato per arricchirsi e che, quindi, non lascerà mai, a meno di qualche sconquasso amministrativo che potrebbe dipendere dai risultati della querelle con Iannascoli, da un intervento ipotizzabile della Finanza, da un eventuale retrocessione, e senza questi terremoti gestionali non si proverà mai della galina dalle uova d’oro che gli hanno consentito di azzerare le perdite con il flop della Inter Services Leasing srl di viale Bovio a cui fa da spalla la Interservice Leasing di Danoiele Sebastiani di viale Muzii, ditta individuale,, e di avere i mezzi per entrare in operazioni edilizie anche di un certo rilievo.
Detto questo non è il momento di processi ma solo quello di continuare nella politica della critica costruttiva, sempre che ci siano orecchi disposti ad ascoltare e cervelli a elaborare le critiche stesse.