A livello psicologico, questo fenomeno continua a mantenere le sue principali caratteristiche storiche: il capro espiatorio viene scelto per farsi carico di colpe che non gli corrispondono e così liberare – in senso reale o metaforico – chiunque abbia la vera responsabilità.

In Psicologia, il capro espiatorio è la persona che si vuole incolpare, anche se innocente, per discolpare il vero colpevole. Pertanto, è una persona su cui ricadono le accuse o le condanne, sebbene non sia il vero responsabile dell’accaduto.

Sulla carta, al momento, ce ne sarebbero due, con la possibilità di un terzo in caso di nomina di un nuovo allenatore: Colombo, Delli Carri.

Il presidente del Pescara ha dichiarato: “Io in questa stagione di mio non ci ho messo nulla, deciderà il direttore sportivo se cambiare allenatore o meno ed eventualmente chi prendere. Io non mi opporrò a qualsiasi decisione, né se decide di cambiare Colombo né se decide di prendere Zeman. […] Con Delli Carri non abbiamo parlato del futuro più immediato ma lo faremo”.

Analizzando il valore del suo mercato estivo ed invernale ha dichiarato: “La nostra rosa è adatta a chiunque voglia giocare a calcio, non solo a Zeman. Ed infatti lo abbiamo dimostrato nella prima parte di stagione. Il Cerignola sembrava il Real Madrid e noi una squadra di C. Non è possibile, è stata una prestazione inguardabile.”

Quindi se ci sono colpe, e ce ne sono tante, bisogna rivolgersi a Delli Carri che ha fatto la squadra; a Delli Carri che ha scelto l’allenatore; a Colombo che dopo aver conquistato 29 punti nelle prime 12 partite ora ne ha solo 10 nelle prime dieci partite del Girone di ritorno.

Inoltre, se dovesse arrivare Zeman, sempre chiamato e scelto da Delli Carri, perché lui, lo ha dichiarato, non licenzia Colombo, l’altro capro espiatorio sarebbe Zeman perché per quanto si abbia stima e fiducia nel Grande Maestro, non potrà fare miracoli in queste nove partite di campionato più i play off.

Tutti sanno come lavoro Zeman e di quali tipi di giocatore lui ha bisogno: non costosi, ma giovani, volenterosi e di talento, disposti a seguirlo nelle sue preparazioni fisiche che hanno fatto scappare più di un giocatore datato. Come dire che Zeman non potrà mai essere considerato un traghettatore.

Sebastiani, furbo, machiavellico, infido, bugiardo, sta già preparando i titoli coda che  dovrebbero sputtanare i tre succitati e salvargli il culo.

Siccome l’anello al naso in molti se lo sono tolto, punta, con una faccia tosta che rasenta l’incredibile, a passare per un coraggioso capitano che ha avuto la sventura di avere dei subalterni incapaci.

Povero Delfino. Che fine corre il rischio di fare.

Siccome, però, siamo uomini di fede, ancorché biancazzurra, speriamo sempre in un miracolo anche se, proprio perché si tratterebbe di un miracolo, molto improbabile.

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