La spiegazione del suo terzo atto a Pescara sta nella sua autobiografia, “La bellezza non ha prezzo.”
In buona sostanza Zeman torna per far sorridere i tifosi.
Qui c’è Zeman, nel bene e forse anche nei limiti, capace di andare oltre tutto, oltre l’età che avanza, oltre il calcio che cambia ogni due anni e che impone studio e flessibilità e che ora è passato dal tiki taka alle azioni in verticale, e alle azioni che partono dal basso.
Zeman torna di nuovo nella mischia, senza garanzie: sei mesi di contratto, rinnovo solo con promozione in B.
In lui c’è ancora fame e un po’ di rivalsa. E quindi torna in C, dove si corre, si suda, si picchia, dove ci saranno ragazzini pronti a lanciarsi nel fuoco per lui.
Ho registrato tanti minuti relativi alla presentazione e alle varie interviste e mi sono divertito a studiare la mimica facciale dei tre personaggi di questa vicenda: Zeman, Sebastiani, Delli Carri.
Si potrebbe affermare che nessun essere umano è sfuggito alla menzogna. Tutti mentiamo di tanto in tanto e, allo stesso modo, siamo stati tutti ingannati di tanto in tanto.
Le tracce della menzogna rimangono sul corpo.
Le prove disponibili supportano l’idea che quando una persona mente, si verifica l’effetto Pinocchio. Consiste nella punta del naso che diventa un po’ più rossa. È anche comune che ci sia un po’ di prurito.
Ecco perché quando qualcuno dice bugie, molto probabilmente si tocca il naso.
Alcune frasi:
Zeman: Il mio ritorno? Perché penso di dover dare ancora qualcosa ai pescaresi. Sono rimasto male per l’esonero di cinque anni fa. Ma col Presidente NON CI SONO STATI DISSAPORI.”
Sebastiani: Esonero di Colombo? Zeman a Pescara? Lo dovete chiedere a Delli Carri. QUEST'ANNO HO SCELTO DI NON OCCUPARMI DI QUESTIONI TECNICHE. Ha fatto tutto lui in piena libertà.”
Il D.S. Delli Carri: “L’esonero di Colombo mia sconfitta personale. Lo avevo scelto perché ero consapevole delle sue metodologie di lavoro. Lui è uno che c’è sempre. Volevo, un allenatore normale. Qui a Pescara resistono troppi miti: Galeone, Zeman, ecc. Non conosco i “copia e incolla” nel calcio. Avevamo bisogno di un allenatore da una parte normale e dall’altra camaleontico... La scelta di Zeman è stata ponderata”.
E per la rosa? “ In estate abbiamo fatto un imponente lavoro. Sono soddisfatto. Ho perseguito gli obiettivi con la società e li ho quasi tutti portati a casa. NESSUN GIOCATORE È STATO PRESO A CASO.”
Tre personaggi che si sono messi attorno ad un tavolo, nessun sorriso, nemmeno per combinazione, solo un paio di battute di Zeman e poi tutti a tenersi in corpo i vari rospi indigesti.
Sebastiani, in cuor suo, è felice perché se le cose dovessero andare male, cioè se il Pescara restasse in C, le colpe sarebbero di Zeman e Delli Carri.
Zeman è felice perché potrà sfruttare una nuova occasione di lavoro e dimostrare, anche a se stesso, che, pur con gli anni, il suo dettato tecnico ha ancora dei valori.
Delli Carri è felice perché ha avuto l’occasione di rientrare in gioco dopo le passate traversie.
Insomma, mi pare che in questo finale di stagione ci siano tutti i presupposti per divertirsi e ne vedremo delle belle quando sarà il momento dei rendiconti finali.
E i tifosi?
Hanno capito che non è facile rifare un gruppo omogeneo e, pertanto, si continuerà ad avere il Gruppo storico nella Curva Nord con nuove immissioni e gli altri in Tribuna Adriatica, che dovrebbe essere chiamata, per la verità, Tribuna Allegrino perché intitolata a suo tempo all’ex Sindaco.