Mentre siamo in attesa di un vero test per saggiare le reali potenzialità del Pescara, ascoltiamo Clemenza, l’autore dei due gol a Gubbio, che dice: «La partita con la Reggiana è un incrocio importantissimo. Sarà uno scontro al vertice. Arriviamo bene: pur non essendo più primi in classifica, siamo una squadra forte, però subiamo gol in maniera ingenua.  

Tommaso Cancellotti, tornato dalla sua Gubbio con l'amaro in bocca, per il pari dice: “Siamo stati bravi a riprenderla, ma abbiamo sbagliato l'approccio. Ora valuteremo le cose da limare e migliorare». 

Dunque, i due giocatori del Pescara che sentono il polso della squadra molto meglio di me che osservo da lontano, dicono: Subiamo gol in maniera ingenua... Abbiamo sbagliato l’approccio e ci sono cose da migliorare e da limare...

Dal suo canto il mister Gaetano Auteri, forse perché si è esaltato dall’essere stato paragonato a Zeman dal suo presidente dice: Ci stiamo impegnando per essere la squadra migliore del campionato.”

Forse deve aspettare qualche altra partita con formazioni più impegnative per poterlo dire. “Preferisco provare a vincere giocando un calcio offensivo, perché speculando non si vincono le partite”.

Sulla bontà di un gioco offensivo mi trova d’accordo ma per poterlo attuare bisogna essere capaci di recuperare prontamente la sfera a palla persa, attuando un’immediata pressione sul portatore e sugli appoggi più vicini. Inoltre bisognerebbe prediligere una manovra per lo più sul corto per risalire il campo e bisognerebbe farlo utilizzando le corsie laterali. In diverse occasioni ho potuto osservare l’esterno basso concludere l’azione sulla rifinitura dell’esterno opposto.

Il 3-4-3 è il modulo utilizzato dall'allenatore siciliano. "I sistemi di gioco contano relativamente, possono cambiare. Di certo vorrei dare subito alla mia squadra idee chiare e una precisa impostazione".

Mi chiedo, come può il signor Auteri dare idee chiare alla sua squadra se le stesse sono ancora confuse nella sua testa considerando tutti i cambi fatti in queste prime otto partite? Parla di una precisa impostazione, ma sono soltanto parole, perché una precisa impostazione non la dai facendo il tourbillon di sostituzioni con una costante scelta del tempo: il sessantesimo minuto di gioco.

Inoltre, il signor Auteri dice della Reggiana “È' una gara insidiosa come tutte, ma sarà un match importante. L'avversario ha qualità ed è ben organizzato, sono aggressivi, attaccano la profondità. Noi dovremo essere bravi a rispondere colpo su colpo. In una partita di calcio devi avere tante facce, ci vuole anche quella sporca e cattiva, capace di soffrire. Devi essere solido, in grado di ribattere colpo su colpo. Noi tendiamo a prendere il controllo del gioco. Questo è un gruppo folto ed è importante, tanti giocatori sono sullo stesso livello. Dobbiamo andare avanti come gruppo. Si giocherà più frequentemente. Dobbiamo perseverare e lavorare sulle cose negative che abbiamo manifestato e che sono normali. Dobbiamo migliorare e perseverare nelle tante cose positive che abbiamo. Poi sappiamo che partite facili non ce ne sono, non si vince con le chiacchiere”.

Faccio fatica, lo confesso, a capire il dettato di Auteri. Dice di tendere a prendere il controllo del gioco e invece proprio quando deve fare gioco mostra le sue manchevolezze; dice anche che deve lavorare sulle cose negative manifestate e che sono normali .... (sic!). Come può considerare normali le cose negative che, dovrebbero, invece, essere anormali e sporadiche... In definitiva come fa a considerare normale per una squadra subire otto gol in sei partite?

Comun que, non capisco ma mi adeguo, e aspetto le prossime gare per capire meglio le idee calcistiche di Auteri e, se i risultati gli daranno ragione, chiederò venia.

Per ora mi tengo i miei dubbi.

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