Confucio, il saggio che riformò la Cina, tra gli altri insegnamenti disse: “Chi domina la sua collera, domina il suo nemico.”
In questa prima fase del campionato il Pescara ha avuto momenti positivi, tanto da acquisire risultati imprevedibili all’inizio del torneo, anche perché le varie situazioni arbitrali non sempre hanno aiutato il Pescara ma non l’hanno nemmeno danneggiato.
La partita contro la Vis Pesaro e l’epilogo finale, invece, hanno fatto scattare la rabbia dei tifosi biancazzurri che avevano visto la loro squadra, seppure in dieci, giocare una lodevole partita, forse la migliore di questo inizio di campionato.
La rabbia, espressa e vissuta anche dai calciatori.
La rabbia è forse una delle emozioni più complesse per l’essere umano: può essere una forza, ma può essere anche un veleno per il nostro organismo. Può essere un’energia positiva e, nello stesso tempo, un’energia negativa che logora se non viene estinta. Tutti, anche se in misura e con modalità differenti, conoscono e sperimentano la rabbia in specifiche situazioni della loro vita e della loro quotidianità.
Il problema non è la rabbia, non è sentire la rabbia. Il problema è quando prende il sopravvento, guida le nostre decisioni e i nostri comportamenti, acceca la nostra visione del mondo e diventa il filtro prevalente con cui viviamo e reagiamo agli eventi.
È fondamentale ricordare che questa emozione ha anche una valenza positiva perché porta a reagire, induce una attivazione psicofisiologica che motiva e porta l’individuo ad impegnarsi per raggiungere degli obiettivi.
La rabbia non va sconfitta o repressa, né sfogata, va gestita! Le parole chiave per poterlo fare sono autoregolazione e autocontrollo.
Ecco perché i tifosi, ma soprattutto i giocatori, faranno bene a trasformare la rabbia per la sconfitta subita in una rabbia che porti ad una subitanea vittoria per riprendere il bel cammino intrapreso.
A farne le spese dovrebbe essere il Sestri Levante che, però, è compagine dal multiforme aspetto tecnico tattico: ha pochi punti in classifica, ma un gioco che lo porta a subire poche reti e a pareggiare diversi incontri anche con le migliori.
La sua formazione tipo è la seguente: (3-5-2): Anacoura, Pittino, Valentini, Primasso; Possa, Rosetti, Brunet, Conti, Furno; Clemenza, Parravicini ma in panchina ha giocatori di buon spessore che possono garantire sostituzioni efficaci.
Il suo rendimento ad oggi: 13 Partite giocate. 2 Vittorie ; 5 Pareggi. 6 Sconfitte ; 8 Gol segnati. 13 Gol subiti.
Come dire, analizzando i numeri, che è squadra capace di difendersi e che potrebbe anche bloccare il Pescara sullo zero a zero. E ciò sarebbe un grosso danno, non solo per i punti persi in casa ma perché farebbe scattare certe insicurezze che, ora, non ci sono.
Finora il Pescara ha vissuto alcuni momenti importanti ed entusiasmanti e l'entusiasmo è molto motivante e può spingerci a impegnarci profondamente per raggiungere i nostri obiettivi. Con l'entusiasmo tendiamo a essere più creativi e innovativi, poiché l'energia e la passione stimolano idee nuove e soluzioni originali.
Ecco perché la rabbia del dopo Pesaro non deve condizionare in negativo la prestazione dei biancazzurri contro i biancocelesti avversari.
Per fortuna del Pescara Silvio Baldini è un ottimo motivatore e saprà trovare le giuste parole per far capire ai suoi ragazzi come trasformare la rabbia in energia positiva, in entusiasmo.
L’entusiasmo è un’emozione positiva e intensa, caratterizzata da un elevato grado di energia e passione. Si manifesta quando siamo profondamente interessati o coinvolti in un’attività, un argomento o un obiettivo. L’entusiasmo è spesso associato a sentimenti di gioia e ottimismo e può “nutrire” molto bene la motivazione... può essere un ottimo carburante.
L’entusiasmo è quella forza interiore che ci spinge a impegnarci con passione e vitalità in ciò che facciamo.
Avere entusiasmo significa manifestare un atteggiamento proattivo, che ci consente di guardare al futuro con ottimismo e vivere il presente con pienezza.