Nel corso di una simpatica e cordiale serata promossa dal Gruppo Ciclistico Enogastronomico Culturale presso la splendida “location” dell’Agriturismo Falciatore in contrada Cantine Città Sant’Angelo, nella persona del signor Gianluca Ciarlariello, oggi noto ed apprezzato imprenditore nel settore oleario e “ieri” campione italiano di pugilato, è stato premiato per la sua attività di giornalista scrittore Gianni Lussoso

Nella foto Gianni è con Gianluca e ai loro piedi la pelosetta Maggie che non lascia mai solo il suo amico umano.

Nel corso della presentazione il signor Ciarlariello e Lussoso hanno preso l’impegno di realizzare a breve un libro che racconti i trent’anni di attività del Gruppo.

Il Gruppo fa con passione, e con ottimi risultati, il turismo enogastronomico.

Grazie ad esso è possibile contribuire a conservare il patrimonio locale, le piccole realtà locali, l'agricoltura, i sistemi alimentari, le comunità e le culture autoctone. Inoltre, il turismo enogastronomico promuove la cultura, la diffusione di conoscenza e apre le menti.

I prodotti agroalimentari tipici, infatti, se opportunamente salvaguardati, concorrono alla costruzione dell'identità di un territorio e ad attivare sinergie con altre risorse (arte, ambiente…).

Si può quindi affermare che l'enogastronomia è cultura, nonché un punto di connessione tra turista e territorio.

Il turismo enogastronomico è un viaggio volto alla scoperta dell'enogastronomia di un territorio e attraverso il quale il turista può fare esperienza della cultura locale e acquisire il senso

Il turista enogastronomico è spesso un individuo con un elevato interesse culturale e una disponibilità economica medio-alta, che ricerca nel cibo e nel vino un mezzo per connettersi con la storia, le tradizioni e l'identità di un luogo

Per questo, è disposto a coprire distanze maggiori che in passato per raggiungere la destinazione, non è più solo e necessariamente intenditore o appassionato ma si diversifica in vari segmenti di domanda, viaggia nei territori di produzione anche in estate (occasione in cui la visita enogastronomica diventa un plus della vacanza o tappa di ritorno) e opta per una ricettività sempre più varia

Il turismo enogastronomico si è candidato a rappresentare a tutti gli effetti una forma di turismo culturale. Difatti, proprio attraverso la conservazione e la valorizzazione dei territori agricoli e vitivinicoli destinati a delineare la cornice naturale, esso propone un nuovo modo di vivere la vacanza, associando la degustazione di vini, prodotti tipici e talvolta di piatti locali alla visita ad aziende vinicole e agroalimentari.

Grazie alla partecipazione diretta agli usi e alle abitudini dei territori rurali visitati, il turista entra pienamente in contatto con la realtà del luogo e partecipa a un’esperienza di vita che lo arricchisce. Il turismo enogastronomico prende così la forma del turismo culturale: il turista è alla ricerca del cibo locale da abbinare alla cultura del luogo e l’enogastronomia diviene così sotto-categoria della cultura della destinazione poiché unisce la volontà di acquisire familiarità con nuove culture alla partecipazione ad eventi e attrazioni culturali.

Un tempo era la scampagnata in bicicletta, in aperta campagna, tra morbide colline e casolari dimenticati. Quella voglia di aria sana e di profumi genuini oggi è stata promossa dall’economia e dalle tendenze sociali col titolo di “turismo verde”.

Il turismo verde fa tendenza. La voglia di sfuggire ai ritmi frenetici del lavoro e della città portano sempre più persone a cercare un’oasi di pace e relax nel (quasi) silenzio della verde campagna, tra un bicchiere di buon vino, una gustosa grigliata e un contorno di verdura e frutta fresca.

Circondati da vigneti o uliveti, sotto un rudimentale gazebo o un ampio porticato, all’ombra di qualche albero o sulla terrazza di una qualche cascina ristrutturata, ecco i tavoli apparecchiati con semplicità genuina.

I ragazzi (si fa per dire) del Gruppo hanno onorato con la loro attività il bisogno di fare del moto, perché nel movimento c’è vita, e dove c’è vita c’è anche la necessità di mangiare e di bere.

Ed ecco che la “biciclettata”, in cui nessuno vince, ma nessuno perde, si trasforma in una dolce parentesi del vivere quotidiano facendo cultura geografica, perché si arriva in tanti paesi, a volte sconosciuti,  e cultura enogastronomica scambiandosi prodotti tipici delle varie località toccate.

“Ho conosciuto – ha detto Lussoso ringraziando per il premio ricevuto – un gruppo di amici che ha saputo finora celebrare il rito dell’amore fraterno sull’altare dell’amicizia.”

Ed è questo che continueranno a fare, anche nel corso di questo 2024, i Ragazzi del Gruppo Santa Fè Adventures.

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