STANDO AL COPERTO SACRIFICA GLI SCUDIERI: Nulla di nuovo nelle strategie delle battaglia che, comunque avvengano, vedono sempre il capo ben difeso e al coperto e gli scudieri lanciano all’arrembaggio con il preciso scopo di salvaguardare la figura di chi comanda.
La piazza è in subbuglio stanca di subire gli atteggiamenti di Sebastiani. La manifestazione di protesta si terrà domenica prima di Pescara-Lucchese: i tifosi si ritroveranno dalle ore 13 in piazza Salvo D'Acquisto e arriveranno fin dentro l'Adriatico. «Si accederà come sempre allo stadio, ci muoveremo insieme nel rispetto delle norme anti-Covid (mascherine obbligatorie) verso il nostro Adriatico, ma facendo sentire a gran voce al signor presidente, che il Pescara è un patrimonio della città e tale deve tornare ad essere». Un nuovo segnale di tensione da parte dei sostenitori biancazzurri dopo il faccia a faccia avuto con la squadra e Auteri dopo la partita di Pontedera domenica scorsa a bordo campo.
Non ha avuto successo la “sveltonata” di Sebastiani di mandare avanti a farsi sparare in petto il direttore sportivo che, a tratti è sembrato anche un povero guitto specie quando ha tentato di dire che Sebastiani ama il Pescara e non deve essere trattato duramente.
I problemi del Pescara sono tutti riconducibili al carattere furbastro e cinico di Sebastiani che si gioca i vari collaboratori con una facilità insopportabile.
A farne le spese potrebbe essere proprio il presidente onorario che, ancorché defilato nel reparto meno pericoloso della battaglia, potrebbe non essere immune da qualche colpo sparato dalla distanza. Infatti, ora che i tifosi si sono davvero svegliati e cominciano a parlare di squadra “patrimonio della città” e non il mezzo più o meno lecito da parte del Ferguson collinare di farsi i soldi e i cavoli propri come se il Pescara fosse di sua VERA proprietà, l domande cominciano a diventare dirette e pertinenti e ci si chiede come mai un esponente del calcio nazionale, così esperto e così noto nell’ambiente, non sia capace di gestire Sebastiani.
Non lo fa per incapacità o per convenienza?
Tutti sanno che Marinelli è socio in alcune iniziative di Sebastiani, quindi è quest’ultimo che sfrutta la figura di Marinelli per farsi largo a gomitate o è Marinelli che, fa il furbo per arrivare a cogliere certi frutti mandando allo sbaraglio il Sebastiani che in pochi anni è riuscito a dilapidare un patrimonio calcistico di indubbio valore, riempiendo la società di debiti, sempre nascosti sotto la frasi i nostri conti sono in ordine, avendo una pletora di giocatori di cui solo pochissimi e di seconda scelta di proprietà mentre quelli che valgono qualcosa sono in prestito diventando di fatto l’uomo più odiato di Pescara e non come blaterava settimane or sono di essere il miglior presidente che il Pescara avesse mai avuto.
Chi si loda s’imbroda ed è sacrosanta verità.
La massa dei tifosi gli è contro e nemmeno Marinelli può dirsi al sicuro dalle critiche degli stessi tifosi che si sono domandati più di una volta quale fosse la sua vera caratura all’interno della società.
La cosa strana è che la tifoseria chiede a questi signori di andare via... ma non capiscono che così stanno creando i presupposti per far scappare con il malloppo il presidente e tutta la sua corte? Sebaatiani non deve andare via. Deve rimettere i conti a posto. Deve sistemare i bilanci con oculatezza e non con l’ingegneria fiscale. Deve dire dove sono finiti gl’incassi per le tante cessioni importanti e per i vari emolumenti presi a vario titolo.
Assurdo difendersi dietro la frase: se c’è qualcuno meglio di me perché non viene?
Perché sono venuti e lei ha sparato cifre esorbitanti e fuori della logica commerciale: non ha un patrimonio calcistico, ha una serie C scadente, non ha giocatori di proprietà, non ha niente di valore e che pretende di avere dopo aver incassato per dieci anni?
Rimettete i conti a posto e poi andate via e le alternative ci saranno, ma se aspettate qualche allocco che continui a regalarvi milioni, sulla base del nulla, scordatevelo.