Entro domani (4 giugno) scadranno i termini per la iscrizione al prossimo campionato di Serie C 2024-2025.; le squadre, per partecipare al campionato, devono portare a termine dei procedimenti prefissati e uno di questi è il pagamento di una quota ben precisa.

Le società sportive, ad eccezione delle società di Serie C ammesse alla disputa delle semifinali dei Playoff 2023-2024 devono assolvere agli adempimenti entro e non oltre il termine perentorio del 4 giugno 2024. Sono poche le società che hanno già presentato domanda con relativa documentazione completa. Parliamo di cifre e, stando a quanto riferisce la casa di C, l’impegno sarebbe pari a sessanta mila euro per i club che sono associati alla Lega Pro; per le squadre, invece, che non sono associate a questo campionato, la quota da versare è di 105 mila euro di cui quarantacinque sono da considerare come una quota straordinaria. Nel regolamento si legge: “Ogni società sportiva professionistica, in possesso del titolo sportivo per ottenere l’ammissione al Campionato Serie C, deve ottemperare alla disposizione (afferenti ai criteri legali ed economico-finanziari, criteri infrastrutturali e criteri sportivi e organizzativi) previste dalla F.I.G.C. per il rilascio della Licenza Nazionale relativa alla prossima stagione sportiva”.

La società biancazzurra, per bocca del suo presidente ha precisato che tutto è in regola e che la pratica di iscrizione è completa e sarà presentata nei tempi previsti.

Al di là della iscrizione, che sembra essere proprio il problema meno importante, c’è da considerare tutto questo movimento attorno alla società pescarese che nemmeno in Serie A ebbe tanti “interessati” alle sue vicende.

Si parla di diversi soggetti decisi ad entrare nella società sia come finanziatori esterni, sia come acquirenti di parte delle quote, sia come acquisto in toto della società.

La nuova data di via alle grandi manovre è il 10 giugno, perché fino ad allora il presidente è impegnato nella vicenda della cessione della società, e non darà il disco verde al direttore sportivo Daniele Delli Carri per accelerare le operazioni  diciamo di mercato.

 Tra le varie voci ne circola una abbastanza interessante, visti i rapporti precedenti con Lotito e Mezzaroma, e fa balenare l’ipotesi dell’ingresso  di questo personaggio nazionale.

Comunque mentre altre società sono ben avviate nella organizzazione del prossimo campionato di Serie C, il Pescara deve traccheggiare proprio perché al momento, sempre a sentire ciò che fanno trapelare dall’ufficio del nostro Ferguson locale, questi non ha ancora deciso a chi e come dare la possibilità, e in quale, modo, di entrare in società.

Certo è che per parlare di cessioni i probabili acquirenti hanno necessità di conoscere i dati relativi al sodalizio che sono abbastanza complicati e potrebbero far decidere diversamente i diretti interessati.

Intanto i soci del Delfino Pescara Calcio 1936 sono Sebastiani con il 79,06%, Mesa con il 10% e i restanti 11 % sono divisi tra piccoli soci tra i quali Bankowski che dovrebbe rinunciare al suo ruolo  di vicepresidente in favore di Luciano Campitelli.

Al momento, si può parlare solo sulla base del bilancio dell’anno scorso, che dice come i debiti della società fossero molto alti.

Però, con alcuni accorgimenti messi in atto dalla  ”bravura” nelle transazioni con l’Agenzia delle Entrate di Sebastiani, i debiti sono scesi da 27,5 milioni di euro a 20,6 milioni.

Questi venti milioni e rotti di passivo sono formati da debiti verso le banche, debiti tributari, debiti verso dipendenti, debiti per il Pescara Bond e un particolare debito verso un non ben definito finanziatore per un milione e trecentomila euro.

Qualcuno dice trattarsi d un operatore economico campano che in questi ultimi mesi è stato vicino al Ferguson pescarese.

Senza voler far scattare l’ira del presidente, che mal accetta che i giornalisti facciano i commercialisti, bisogna pur considerare che una società sportiva è fatta, oltre che della squadra, dell’allenatore e delle partite da giocare, anche di fatti amministrativi che ne condizionano le scelte.

Se, infatti, il Pescara non parla ancora di un allenatore preso, mentre confonde le acque parlando di acquisti di elementi presentati come colpi magistrali di Delli Carri e del suo mentore, la colpa è da addebitare proprio alla pericolosità di una serie ci valutazioni economiche che potrebbero costringere, a più miti richieste, il presidente, oppure a far decidere per il “arrivederci e vogliamoci bene” di qualche potenziale acquirente.

Comunque, al di là delle contestazioni legittime dei tifosi,  anche se credo non avranno risultati concreti, possiamo dire che, data la “genialità mercantile” del Ferguson collinare, la Serie C non ce la toglie nessuno, almeno per un’altra stagione.

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