Quella con la Vis Pesaro è stata la quinta delle otto partite in 27 giorni di un ottobre di fuoco per il Pescara e domenica sarà la trasferta a Lucca, che aprirà l'ultimo trittico ravvicinato di sfide che comprende la partita di mercoledì 25 all'Adriatico contro la Torres e l'altra gara interna contro la Recanatese in programma la domenica successiva.
È in arrivo dunque uno snodo cruciale della stagione.
Il pareggio, che ha fatto seguito alla dolorosa sconfitta con il Pineto, ha fatto scatenare una ridda di interventi sui social tanto che mi sono detto ma il calcio, cos’è per essere così tanto sentito dalle persone ed essere oggetto di tanto parlare e scrivere che, comunque, finché ci saranno significa che il calcio è vivo nonostante le magre figure della Nazionale.
Il calcio è uno sport di squadra nel quale si affrontano due squadre composte ciascuna da undici giocatori usando un pallone sferico all'interno di un campo di gioco rettangolare con due porte.
Il calcio è uno sport di squadra giocato all'aperto con un pallone su un campo di gioco rettangolare, con due porte. È giocato da due squadre composte da 11 giocatori (sono possibili sostituzioni per infortuni o ragioni tattiche) ed è commentato da milioni di “tecnici”.
Ha sc ritto Morris: «Pensare che il calcio siano solo 22 mercenari che tirano calci a un pallone è come dire che un violino è solo legno e budella di gatto, e che l'Amleto è solo carta e inchiostro.”
Il calcio è scontro e arte, soprattutto, è il più importante rituale tribale dei nostri tempi. Ed è proprio la sua essenza tribale a spiegarne insieme l'intensità delle passioni suscitate e le enormi dimensioni economiche.
Tutti gli sport, secondo gli antropologi, hanno un'origine tribale, ma il calcio riproduce meglio degli altri alcuni rituali fondamentali per la nostra specie. L'idea di partenza è che a renderci diversi dagli altri animali, in particolare le scimmie, sia stata l'attitudine alla caccia, che ha fatto evolvere le nostre caratteristiche fisiche e mentali, rendendoci agili, resistenti, forti, precisi e astuti, e che ci ha costretti alla collaborazione con i compagni. Quando non fu più necessaria per la sopravvivenza, grazie alla coltivazione e all'allevamento, la caccia continuò a scopi ricreativi.
Il calciatore è come il cacciatore, cerca la preda: la porta.
In che modo, dunque, il calcio rappresenta una pseudo caccia?
In pratica, il giocatore è il cacciatore, il pallone è l'arma e la porta è la preda. Ma dato che la porta è immobile, ci vuole qualcosa che renda la caccia più impegnativa: «La soluzione è quella di porre a difesa della preda inanimata un'altra squadra che renda il più possibile difficili le operazioni di tiro e "uccisione"».
L'estrema popolarità del calcio rispetto ad altri sport sarebbe dunque dovuta al fatto che riproduce un maggior numero di fasi e di elementi della caccia, come il prendere la mira, il pericolo fisico, l'impeto dell'inseguimento, la cooperazione.
Altre componenti, infatti, ne garantiscono la penetrazione nella società. L'elemento bellico, anche se non è preponderante, è comunque presente, perché non basta segnare quante più pseudo uccisioni possibili; bisogna superare l'avversario e alla fine ci deve essere un vincitore e un vinto. C'è poi un elemento di "status": se la nostra squadra vince, ci sentiamo gratificati ma, soprattutto, la nostra città o la nostra nazione ne traggono un vantaggio economico: i casi che lo dimostrano sono infiniti.
La fede per una squadra. E c'è una componente pseudo religiosa. Quante volte sentiamo avvicinare l'idea dello stadio a quella del tempio e osserviamo venerare i giocatori più famosi? Quante volte sentiamo parlare di "fede" per una squadra? Sul piano politico, invece, secondo molti, il calcio ha svolto fin dalle origini una funzione di droga sociale. Basti pensare alla cura che pongono in essere gli stati totalitari perché il calcio abbia successo.
Eroi, emblemi e trofei e, quindi, abbiamo il più grande spettacolo tribale contemporaneo. I giocatori e gli allenatori di successo sono osannati, esaltati.
I loro successi, e i loro fallimenti, sono pubblici, e questo richiede che abbiano grande personalità per gestire il loro rapporto con i tifosi.
Come tutte le tribù, ogni squadra di calcio ha il proprio simbolo sacro. La funzione principale dell'emblema è quella di intensificare il sentimento tribale: in qualità di elemento visuale distintivo, la sua presenza rafforza il senso di appartenenza al club. Pescara ha il Delfino.
Presidenti mercanti hanno capito che il calcio, i movimenti di tanti giocatori, le cessioni e i prestiti con le formule più strane, possono essere un grosso affare per le società. E alcuni presidenti hanno fatto del calcio la loro attività primaria.
La circolazione enorme di denaro, a volte incontrollabile, ha fatto esplodere l’ingordigia di molti ed è cresciuto a dismisura il mondo delle scommesse, degli scommettitori e delle truffe legate alle scommesse e al comportamento dei giocatori.
E quindi aumentano i motivi del parlare e più se ne parla più il calcio è vivo.