Ho ancora negli occhi le splendide immagini della partita giocata e vinta dall’Atalanta nella fantastica serata di Dublino. L'Atalanta, della famiglia Percassi è diventata nel febbraio scorso di proprietà del fondo Bain, di Stephen Pagliuca, che è anche proprietario dei Boston Celtis nella Nba.
oggi è la prima squadra italiana a vincere l'Europa League. E porta l'ex Coppa Uefa in Italia 25 anni dopo il Parma. Decisivo Ademola Lookman, con una tripletta da leggenda. Ma ancor più decisiva l’opera dell’allenatore Giampiero Gasperini.
Voglio ricordare, specie ai miei giovani lettori che Gasperini dopo due stagioni giocate con Cavese (Serie B) e Pistoiese (Serie C1), si trasferì al Pescara, con cui conquistò la promozione in Serie A nel 1987. Compagni di avventura in quella stagione furono, tra gli altri, Sliskovic, Junior, Pagano.
In quegli anni Gasperini fu il capitano della squadra biancazzurra subentrando a Junior.
Con il Pescara esordì in Serie A il 20 settembre 1987 in Pescara-Pisa (2-1), segnando una rete. Alla fine della stagione 1987-1988 le reti realizzate furono 7 (secondo marcatore della squadra dopo Blaž Slišković), che contribuiranno a quella che finora è l'unica salvezza raggiunta dagli abruzzesi in Serie A con in panchina Gianni Galeone.
Nella seconda stagione in massima serie segna 3 reti e i biancazzurri retrocedettero in Serie B. Dopo un'altra stagione al Pescara nei cadetti, nel 1990 fu ceduto alla Salernitana, sempre in B.
Il 14 giugno 2016 fu ufficializzato come nuovo tecnico dell'Atalanta. La sua nuova avventura iniziò il 13 agosto nel terzo turno di Coppa Italia battendo per 3-0 la formazione della Cremonese. Il 21 agosto fece il suo debutto in campionato perdendo 4-3 in casa contro la Lazio.
La carriera di Gasperini nell’Atalanta, che dura da circa otto anni, fa capire bene come la continuità del lavoro, in un ambiente sano, con dirigenti di assoluto rispetto come la famiglia Percassi, porta a raggiungere traguardi imprevedibili.
Gasperini in quella città, Bergamo, ha trovato l’ambiente ideale per lavorare.
I moduli di cui fa uso più spesso sono 3-4-3, 3-4-2-1 e 3-4-1-2; raramente utilizza anche il 3-5-2. Nella stagione 2021-2022 ha più volte impiegato il 4-2-3-1, anche per via dei tanti infortuni nel corso della stagione. Il suo stile di gioco è basato sul possesso palla, sulla duttilità dei centrocampisti e gioco sulle fasce.
Ha dichiarato ai giornalisti di aver tratto spunto dal modello olandese per il suo modo di giocare Predilige impostare marcature a uomo. Le sue squadre si contraddistinguono per uno stile di gioco aggressivo e offensivo.
Ciò che mi sorprende in questa mia breve carrellata di ricordi legati a Gasperini è che il Pescara non lo ha mai cercato come allenatore.
Il binomio Percassi Gasperini ha consentito alla società di crescere rispettando i traguardi che, annualmente, si era prefissato.
Non è stato un viaggio facile, ma l'Atalanta ha dimostrato che con la programmazione e la dedizione si possono raggiungere traguardi incredibili. Con i conti in ordine, la squadra di Gasperini ha saputo costruire un successo duraturo, diversamente da chi vince ma poi deve cambiare proprietà per problemi finanziari.
Dopo la delusione della finale di Coppa Italia, la squadra di Gasperini ha mostrato una forza e una determinazione incredibili, vincendo la finale più difficile e importante della sua storia.
Questo trionfo non è solo un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Il successo dell'Atalanta è una prova tangibile che la programmazione e la dedizione possono portare a risultati straordinari. Questo trionfo è un orgoglio per Bergamo e un simbolo della passione e del sacrificio di una squadra che ha saputo raggiungere l'apice del calcio europeo.
Pensare al Ferguson collinare di Pescara che ha cambiato 22 allenatori in dieci anni e considerare che Gasperini ha potuto, finora, allenare a Bergamo per otto anni consecutivi, mi fa capire quanto è importante la programmazione, quanto sia importante scegliere gli uomini giusti e lasciarli lavorare nel rispetto dei ruoli, ma soprattutto quanto sia importante lavorare per il bene della società e non per i propri personali interessi.