Manca solo il risultato da Chiavari per definire la classifica dopo l’ottavo turno. Questo calcio spezzatino ha davvero creato molto imbarazzo tra i tifosi. Questa nuova modalità di fruizione del prodotto calcio concretizzatasi con il passaggio al calcio via fibra, ha messo la parola fine ad una certa manifestazione della passione per il gioco e fa comodo solo a Sky, Dazn e Eleven.

La contemporaneità era infatti il segno di un modo di intendere il campionato italiano come fatto culturale unico, inscindibile, che appassionava ancor prima delle singole partite, delle singole squadre e dei singoli calciatori. Ci si collegava con Tutto il Calcio e successivamente con Novantesimo Minuto per sapere come era andata la Serie A, nella sua interezza. Lo spacchettamento è invece figlio di una logica “al dettaglio” che vorrebbe massimizzare l’attenzione sulle individualità e rischia però di ridursi al nulla, se le partite diventeranno una sorta di alternativa a Netflix da consumarsi magari in differita nei momenti di pausa.

Ha detto Andrea Agnelli: “Se guardiamo alle ricerche, un terzo degli appassionati segue due club a livello globale, il 10% segue i giocatori e non i club, due terzi seguono le gare perché attratti dai grandi eventi, il 40% della fascia di età 16/24, la generazione Z, non ha alcun interesse nel calcio.”

E dunque terminerà definitivamente quella sua funzione di “sacralità laica” che in molti, da Pasolini a Manuel Vázquez Montalbán, gli avevano assegnato.

Far giocare il Pescara di lunedì notte, ore 21, con un clima che è quasi invernale e non autunnale, è un assurdo tecnico. Poi ci si lamenta se gli stadi si vanno svuotando e non per colpa del corona virus.

L’aumento dei ricavi conseguito tramite radicale spettacolarizzazione del gioco e guerra al tifo organizzato ha messo tutti d’accordo sul fatto che il suo modello fosse l’unico percorribile.

Partiamo dall’inizio e diciamo le cose come stanno: Giocare alle 12,30 e alle 21 nel periodo invernale significa andare contro i desideri dei giocatori. E’ indubbio che giocare a queste ore   comporta una serie di problemi in più. Tutti lo pensano nessuno lo dice e sono felici solo quei presidenti che fano calcio solo per i soldi delle TV.

Comunque aspettiamo fino alle ventitré circa per conoscere la reale classifica del campionato che ci riguarda.

 

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