Quando il presidente parla troppo di grandi princìpi, puzza di bruciato. Perché i princìpi devono essere osservati, se ci si riesce. Ma quando si sbandierano, è bene diffidare da quel fumo di ipocrisia che copre l’arrosto: gli interessi.
La cortina fumogena è una tecnica di difesa nell'arte militare che consiste nello stendere uno schermo di fumo che cela i movimenti di mezzi o uomini realizzato con fumogeni, usato nelle azioni navali per occultare un obiettivo o proteggere una ritirata.
Il presidente, sentendo montare l’indignazione dei tifosi per questa mancanza di risultati idonei a conquistare una certificata promozione, ha colto il pretesto di un presunto errore tecnico dell’arbitro, per lanciare i suoi fumogeni sulla tifoseria che, così ha ricevuto l’osso da addentare e su cui sfogare la propria delusione.
Quello che più sorprende è la sottovalutazione degli effetti-boomerang di questa vicenda proprio nella tifoseria più evoluta e che sa giudicare da sola senza farsi condizionare dalle “veline presidenziali” mandate con solerzia in onda dai soliti reggitori di microfoni.
E’ ingenuo pensare che l’elevazione di questa barriera preventiva a tutela degli interessi di Sebastiani riesca a ridurre il distacco che si sta approfondendo tra la cosiddetta” casta” e i tifosi.
Il Pescara Calcio informa che ha provveduto a comunicare al giudice sportivo la rinuncia al ricorso avverso la regolarità della gara disputata con la Reggiana.
Una nuova figura da “peracottari” da parte di chi pensa solo ai mercati e molto meno alla crescita dei valori tecnici della società.
Resta, comunque, il fatto che anche contro la Reggiana il Pescara ha dovuto inseguire e ribaltare. Solo che dopo il gol Ferrari la squadra non ha chiuso la partita, ha provato a gestirla ed è crollata: «Siamo stati ancora una volta dei polli sbotta Sebastiani. Sul pari, ci siamo disinteressati tutti del loro calcio d'angolo. Ci vuole più cattiveria e attenzione, e poi miglioreremo tante cose».
Ma questi polli che si comportano secondo la loro natura, chi li ha messi insieme? Singolarmente presi possono essere anche delle piccole tigri ma è che, messi insieme, formano un pollaio che corre il rischio di vanificare i sogni dei tifosi pescaresi che credettero nelle affermazioni del Ferguson dei colli che disse di aver condotto un mercato che avrebbe fatto “giocare la squadra di tacco” con l’unico risultato di ritornare dopo un anno in Serie B.
Un conto sono le chiacchiere, un altro i fatti e non saranno i “fumogeni” lanciati dal mercante a nascondere la realtà dei fatti ad un tifoseria che appare sempre più distante dalla malia del mercante affarista.
Il presidente ha detto chiaramente che “miglioreremo tante cose”.
Cominci con il migliorare la comunicazione.
Di chiedere ad Auteri di non rifilarci le solite frasi fatte tipo: “Sappiamo di essere competitivi, stiamo giocando bene nonostante i tanti episodi da rivedere. Stiamo incontrando situazioni penalizzanti. Con l'equilibrio le partite cambiano per gli episodi. La strada è lunga, il Pescara c'è e darà battaglia a tutti. Serve più attenzione.”
Gli chieda, soprattutto, di costruire una squadra con una ossatura ben precisa sulla quale, ogni tanto, inserire, secondo necessità tecniche e tattiche, dei rincalzi e non offrire in ogni partita
la soluzione di tre - quattro giocatori gettati insieme in campo, sparpagliati, con la speranza che riescano a trovare il golletto salva allenatore.
Siamo solo al settimo turno, undici gol subiti, cinque punti di distacco da chi conduce la classifica e non dimentichiamo che solo le squadre classificate al primo posto di ciascun girone del Campionato Serie C sono promosse direttamente alla Serie B.
E’ promossa in Serie B, come quarta squadra, la vincitrice dei Play Off che verranno disputati dalle 28 squadre che, a conclusione della regular season, si sono classificate dal secondo al decimo posto dei tre gironi, nonché dalla squadra posizionata all’undicesimo posto nel girone in cui è presente la migliore quarta classificata.