Ore otto, bar Napoli, decine di signore di ogni età arrivano a gruppi per accompagnare figli o nipoti a scuola e fanno tappa al bar per le colazioni di rito.
Lascio che i miei occhi “pascolino” alla visione di tante belle donne.
Ai miei tempi, anni Quaranta, dividevi le donne in belle, passabili, bruttine. Oggi le donne bruttine non esistono più: si sanno vestire, truccare, usano profumi costosi che ti ammaliano, hanno sistemato i loro corpi attraverso le ore di palestra e, il risultato è che sembrano tutte belle.
Dicevo di questa marea di donne che, anche di prima mattina, appaiono ordinate ma, soprattutto, molto profumate.
Riflettendo ogni mattina su questa sfilata, non studiata ma reale, ho capito che il profumo ha una grande importanza per la donna.
Il profumo le veste come un abito e contribuisce a completare la definizione della loro identità. Dopo aver scelto abiti, accessori, colori, trucco e pettinatura, il profumo arricchisce la sua comunicazione con una nota olfattiva che le fa ricordare.
Gli odori, infatti, trasmettono informazioni che si ricordano più delle immagini e hanno un forte potere evocativo. Un aroma ci fa o pensare ad una persona anche in sua assenza o ad un luogo anche se siamo lontani.
La psicologia del profumo considera gli odori come un linguaggio non verbale attraverso il quale vengono acquisite informazioni. Queste informazioni vengono elaborate dal cervello e influenzano le azioni. Così un profumo può darci gioia, serenità, sicurezza, perché attiva ricordi positivi. Ma un aroma può anche provocare tristezza o fastidio quando è associato a ricordi spiacevoli. I profumi incidono quindi sulle emozioni, sui comportamenti, sui pensieri, sulle motivazioni e coinvolgono le relazioni interpersonali, l’attrazione e la sessualità.
Tanti profumi da annusar mettendo in crisi le nostre capacità olfattive. Benché si reputi l'olfatto umano capace di discriminare circa 10 000 odori differenti, spesso questo senso è considerato il meno sviluppato nella nostra specie ed effettivamente molti animali riescono a superarci con le loro capacità olfattive.
Questa sfilata mattutina è seguita anche dalla mia pelosetta, Maggie, che ha la capacità di identificare e discriminare gli odori fino a 100.000 volte superiore a quella mia. I suoi recettori riescono infatti a percepire circa mezzo milione di composti odorosi, anche se presenti in concentrazioni bassissime, impercettibili al naso umano.
Patrick Süskind, nel suo romanzo Il profumo (1985), scrive che «il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà».
Chi ha uno spiccato desiderio di unicità sceglie il profumo per definire la propria identità di persona originale e diversa dagli altri.
Il profumo rappresenta una forma di esibizione del proprio valore.
Per molte persone è il desiderio di fascino a determinare la scelta del profumo. Dal profumo si aspettano un alone di magia che incrementi la seduzione. A livello inconscio prevale il codice affettivo sessuale che porta a scegliere le fragranze per attrarre e ammaliare.
Una buona parte di persone sceglie il profumo per sentirsi pulita, fresca, sana e attraente.
Per alcuni la scelta del profumo è guidata dal desiderio di uniformarsi e confondersi nel gruppo avendo lo stesso odore degli altri.
Alcuni scelgono il profumo solo perché è di moda, diffuso e desiderato da molti. Lo scelgono suggestionati dalla pubblicità per esprimere la loro appartenenza ad un gruppo. Scelgono il profumo per esprimere la loro identità sociale e sentirsi uguali a chi segue le mode e le tendenze, o preferiscono quello indossato dalle influencer per apparire simili a loro e vincenti. Le fragranze preferite sono le più vendute del momento e le più pubblicizzate
Alcuni scelgono il profumo per essere al centro della scena e giocare con la propria immagine esprimendo i diversi sé in un gioco ludico.
Le fragranze sono scelte per gli stimoli sensoriali ed estetici che propongono, quando il loro messaggio olfattivo e comunicativo è insolito, e talvolta anche quando ad essere inconsueta è la loro confezione.
A guidare nella scelta sono la fantasia, l’allegria e talvolta anche lo scherzo, portando a preferire fragranze innovative o che alludono a luoghi interessanti e coinvolgenti, ma anche eccessive e trasgressive.
Bisognerebbe imparare a usare i profumi con moderazione, non per coprire il proprio odore personale, ma per enfatizzare la propria identità.
Da ragazzo lessi tanti romanzi che raccontavano il modo di vivere nel Medioevo e scoprii che non si lavavano.
Una delle motivazioni che frenò l'uso del bagno era costituita dalla diffusa convinzione che i bagni d'acqua e di vapore fossero pericolosi perché capaci di dilatare i pori della pelle, esponendo in tal modo l'organismo al passaggio transcutaneo dell'aria infetta che era ritenuta la causa delle più gravi pestilenze, e ...
La gente puzzava di sudore. Puzzavano i fumi, puzzavano le piazze, puzzavano 1e chiese, c’era puzzo sotto i ponti e nei palazzi. Il contadino puzzava come il prete, l’apprendista come la moglie del maestro, puzzava tutta la nobiltà, perfino il re e la regina puzzavano e nelle riunioni si improfumavano proprio per coprire il fetore.
Ma oggi, con le docce quotidiane e con la possibilità di lavarsi spesso avendo in casa l’acqua, cosa che nel Medioevo (ma anche da noi negli anni del dopo guerra) era impossibile avere, tutto questo uso di profumo sa tanto di esagerazione.
Passi per le donne, ma quando incontri uomini che sembrano appena usciti da una bottiglia di profumo, ti rendi conto che molti conti non tornano.
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