Sono ormai anni che fa brutta mostra di sè un distributore carburanti dismesso e situato in piena zona centrale, piazza Duca degli Abruzzi.
In varie città italiane i sindaci, con ordinanza a: “Smantellare l’impianto di distribuzione di carburanti, rimuovere tutte le attrezzature situate sopra e sotto il suolo, il ripristino dei luoghi e la bonifica della zona. In mancanza di quanto innanzi l’Amministrazione provvederà alla rimozione e smaltimento degli impianti, al ripristino dei luoghi ed alla bonifica dell’area, ponendo ogni onere a carico dell’inadempiente”, hanno bonificato le zone interessate.
Piazza Duca è una zona nevralgica della città ed è, a mio avviso, oltre che un esempio di cattiva ammistrazione e di mancato rispetto per i cittadini, anche di aver lasciato per anni un pericolo per tutti i residenti nella zona in cui ci sono uffici, esercizi pubblici, bar.
In uno di questi, Bar Duca, ho ascoltato dei cittadini residenti i quali hanno denunciato la sordità del Comune e dei suoi amministratori rispetto alle varie denunce inoltrate alle autorità competenti nel corso degli anni.
Invece il Comune avrebbe dovuto assicurarsi che nell'interno non esistano gas o vapori nocivi o una temperatura dannosa e dovrebbe, qualora vi fosse pericolo, disporre efficienti lavaggi, ventilazione o altre misure idonee.
La gestione di serbatoi interrati per gasolio e benzina comporta importanti responsabilità date la pericolosità dei materiali immagazzinati e le potenziali conseguenze negative sulla salute umana e sull’ambiente.
In Italia, la regolamentazione per l’installazione, la gestione e la dismissione di tali serbatoi è dettata da normative nazionali e europee, integrate da prescrizioni locali specifiche.
La normativa principale è Il Decreto Legislativo 152/2006, noto anche come Codice dell’Ambiente, stabilisce le normative italiane in materia di protezione dell’ambiente. Esso copre una vasta gamma di temi, compresa la gestione dei rifiuti, la protezione delle acque, l’inquinamento atmosferico e la gestione dei siti contaminati.
Per quanto riguarda i serbatoi interrati per gasolio e benzina, il Codice dell’Ambiente stabilisce le seguenti disposizioni:
Se un serbatoio non è più in uso, deve essere rimosso in modo sicuro e il sito deve essere ripristinato per prevenire eventuali danni ambientali.
Responsabilità: L’operatore del serbatoio è responsabile del rispetto di tutte queste disposizioni e deve informare immediatamente le autorità competenti in caso di qualsiasi perdita o altro incidente.
La gestione dei serbatoi interrati per gasolio e benzina coinvolge diversi soggetti con competenze e responsabilità specifiche, ma nessuno ha inteso finora intervenire e la “bomba” è li da un decennio e passa a confermare la colpevole assenza di queste Autorità.
In Italia ci sono oltre 30 mila benzinai, un numero superiore a quello di tutti gli altri Paesi europei: con la riforma del settore, però, molti punti vendita s0ono stati chiusi.
Pertanto, se un impianto ad uso privato viene dismesso (chiuso) l'evento deve essere comunicato tempestivamente alla Provincia. La mancata comunicazione è passibile di sanzione amministrativa.
Si ricorda peraltro che, prima di effettuare la dismissione, è necessario procedere alla comunicazione annuale del carburante erogato. Copia di tale comunicazione deve essere allegata durante la procedura online di dismissione.
La domanda da porsi oggi è questa: se dovesse accadere, per un motivo o per l’altro, una esplosione chi pagherebbe?
Inoltre, perché da anni si tiene questo “monumento al disinteresse amministrativo” in vita che, oltre alla bruttura, toglie ai cittadini una fetta del parco che potrebbe essere meglio utilizzata e agli automobilisti un settore idoneo per la sosta considerando che, in quella zona della città, i parcheggi sono davvero insufficienti?
Attendiamo la risposta del sindaco Masci che, finora, si è fatto notare per le decine di cantieri aperti e non chiusi, rendendo sempre più difficile muoversi in una città che dal 1960 si è votata anima e corpo al “dio cemento” senza pensare ai disagi della circolazione e delle soste per gli automobilisti, esaltandosi per alcune centinaia di piante asfittiche, per la maggior parte, che dovrebbero garantire l’ossigenazione della città e che ha riempito le vie del centro con panchine che non consentono a due persone che vogliono fermarsi e parlare di utilizzarle visto che sono costruite ad uso di una sola persona per volta.
Un amministratore può anche dire a se stesso di essere il migliore ma sono i fatti a documentare se ciò è vero e non basta nascondersi dietro l’affermazione “Mi hanno votato e senza ballottaggio” considerando che tutti sappiamo bene come prolifica il mercato dei vari serbatoi di voti.