Ho imparato ad accettare ciò che mi accade e non dico di essere felice perché non tutto ciò che mi capita è positivo, ma sono sereno ed appagato nel senso che so perfettamente che non avrei potuto cambiare nulla. Allora me ne faccio una ragione.
Ho ottantaquattro anni, compiuti a marzo, continuo a lavorare per vivere, scrivo, leggo, ascolto musica, passeggio con la mia cagnolina di tre anni e non mi arrabbio più, nulla mi scuote dalla mia tranquilla e piacevole esistenza.
Qualcuno crede che io stia bluffando e che invece soffro chissà quali pene perché vivo da solo; qualche altro crede che io soffra perché devo ancora lavorare per poter vivere decentemente; qualcun altro ancora... e potrei proseguire per molto tempo ancora ad elencarli...
Non perdo neppure tempo a chiarire, giustificare, spiegare... sarebbe una inutile perdita di tempo e di tempo me ne rimane poco e non voglio sprecarlo correndo dietro alle insinuazioni o alle illazioni dei perditempo che, per non subire il peso delle proprie situazioni, si preoccupano di quelle inventate per gli altri. Sono troppi quelli che, schiacciati dalle loro misere vite, giudicano quelle degli altri...
Quando mi accade una cosa l’accetto tranquillamente perché so che nulla accade a caso; che quella cosa, comunque, mi doveva capitare e che se mi fossi agitato al massimo il risultato sarebbe stato ancora e sempre quello: siamo liberi come un pesciolino rosso nella sua boccia di cristallo; me ne sono fatto una ragione certa e non mi preoccupo più di tanto se non per utilizzare al meglio e al massimo ciò che mi è accaduto.
Ho incontrato centinaia di persone nella mia vita, e come dice il mio caro amico Ezio, capitano di mare di ventura, anche se in un mare piccolo e con un barca piccolina, ho scoperto che molti sono dei salutanti, altri dei conoscenti, pochissimi altri amici.
Ebbene, prima soffrivo per i tradimenti, ora non più. Ho capito che dovevano entrare nella mia vita per un motivo e per l’altro. Le loro presenze mi hanno aiutato, anche se non sempre l’ho capito, per accrescere le mie conoscenze e le mie personali competenze.
Nulla accade a caso anche negl’incontri delle persone e nelle relazioni personali. L’importante è saperlo e vivere senza dare loro più importanza di quanta ne meritino.
Quando faccio qualcosa e il risultato non è pari alle mie attese, prima mi arrabbiavo di brutto, ora so che era cosi che doveva accadere e che, comunque avessi fatto, sempre, il risultato, sarebbe stato quello e nessun altro.
Liberio arbitrio? libertà di scelta? padroni della nostra vita? solo pie illusioni. Ho capito che, anche se avessi agito in cento modi diversi, non avrei cambiato di una virgola il mio presente e il mio futuro.
Cerco, come molti del resto, la felicità. Ho scoperto che essa la vivo compiutamente quando agisco e penso a quello che sto facendo ora, senza pensare quello fatto o a quello he farà. Mi guastano il clima e la situazione.
Il presente va vissuto per quello che è: un momento magico della nostra vita.
Ho ottantaquattro anni, compiuti, e sto ancora studiando per capire come e perché l’uomo sia sempre il peggiore dei viventi su questa terra. Non ho ancora una risposta valida ma guardo negli occhi la mia piccola pelosetta Maggie e mi perdo nei suoi occhi che mi guardando adoranti, che sia l’amore la vera salvezza dell’uomo?