Basta parole! Quello che vogliono i tifosi sono i fatti! Se avessero voluto solo parole si sarebbero comprato un dizionario!
Ma quanto parlano questi giocatori del Pescara. Da avere nostalgia dei tempi in cui quando vedevano nei pressi un microfoni cambiavano strada. Parlavano poco e giocavano molto. Ora è tutto un blaterare di tattiche, tecniche, riflessioni filosofiche, analisi psicologiche. eppure il calcio è fatto di due cose basilari: conoscenza dei fondamentali e corsa.
Vedere una allenatore che, di solito al sessantesimo minuto, ti immette in campo quattro – cinque giocatori ti vengono in mente molte domande. Le sostituzioni dovevano servire per garantire che le due squadre avessero sempre in campo undici uomini; per dare modo al tecnico di rimediare ad alcune scelte sbagliate o per sostituire un atleta che non era congeniale a bloccare il gioco avversario...
Cambiando tanti uomini cosa si dimostra?
Che l’allenatore si è confuso è ha sbagliato a fare la formazione?
Oppure che la squadra dopo un’ora non ce la fa più?
E quindi è sbagliata la preparazione atletica?
Comunque sia, il tecnico, dopo aver fatto immancabilmente tutte quelle sostituzioni diventa a fine gara un affabulatore che, a parole, ti vuol far credere che il suo calcio è stato tradito e che alcuni suoi uomini non lo hanno capito.
Sento il presidente che dopo un altro pareggio assurdo in casa dichiara: “Quando non giochi per un po' e poi vieni chiamato in causa è difficile (commentando il caso di Aloi). Alcuni ci riescono altri no, non dobbiamo mettere la croce addosso a nessuno. Abbiamo 24 giocatori di livello, dobbiamo arrivarci bene ai playoff.”
Che cavolo sta dicendo?
Se un giocatore viene chiamato in causa vuol dire che sta bene ed è pronto, se non lo è non lo si chiama.
E se lo chiami fai un errore che paghi.
Come fai a dire che hai 24 giocatori di livello e ti fai dare 25 punti su 28 partite dal Catanzaro! Come puoi pretendere che si accetti questa dichiarazione quando la squadra ti subisce 29 gol su 28 partite!
E se non fossero stati di livello quale scempio calcistico avremmo dovuto subire?
Dobbiamo arrivare bene ai play off, dice. Bene ci arrivi ai play off in modo competitivo se il tecnico riesce a ridare freschezza atletica ad una squadra che, al momento, non corre per novanta minuti. Se il tecnico riesce a trovare tre - quattro schemi idonei per arrivare al tiro e se insegna ai suoi ragazzi a trattare il pallone come cosa naturale e non come se avessero una palla di fuoco sui piedi...!
Ma si rende conto il presidente che il bubbone del Pescara è proprio la sua incapacità di programmazione?
Riesce a capire quanti danni arreca alla società con le sue “maule” di mercato?
Ricordo che all’inizio della stagione 2022-2023 diceva: Questi i giocatori che dovrebbero proseguire nella prossima stagione con la maglia del Pescara: Sorrentino, Veroli, Cancellotti, Illanes, Frascatore, Ingrosso, Nzita, Memushaj, Rasi, Diambo, Clemenza, Delle Monache, Chiarella, Blanuta e Lescano.
Quindici giocatori di cui solo quattro sono in attività con il Pescara.
(Memushaj è passato nel settore tecnico della Primavera.)
Solo parole e fumo per nascondere delle verità scottanti.
La verità vera è che dal 2010, con la sua gestione, ha avuto in panchina 23 diversi allenatori senza contare i ritorni, altrimenti arriviamo a 25 allenatori se non a ventisei con la paventata sostituzione di Colombo.
Vi sembra che si possa parlare di organizzazione, di programmazione?
Basta con le parole, si cominci con i fatti:
Trasparenza nella gestione; rapporti paritetici con tutta la stampa e non solo con i cortigiani; patti chiari con Colombo e con i giocatori, e se il tecnico non ha più in mano lo spogliatoio lo si cambi immediatamente; rapporti corretti con la tifoseria e non solo con alcuni che sono stati “assorbiti” per non far sentire la voce del dissenso che, al momento, arriva solo da un gruppo della Tribuna Adriatica.
Fatti, non parole, altrimenti la Serie B sarà solo un discorso carnevalesco, come dire buffonesco, privo di serietà.