Entro la giornata di sabato le società bocciate dalla Covisoc e dal Consiglio Federale hanno presentato il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI per sovvertire il verdetto e ultimare la propria iscrizione ai campionati per la stagione 2021/2022. In ballo ci sono il Chievo in Serie B e Carpi, Casertana, Novara, Paganese e Sambenedettese in Serie C.
È attesa per il pomeriggio di lunedì prossimo, 26 luglio, il pronunciamento del CONI. Qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto per queste società ci sarebbe l'ipotesi di un ricorso al TAR.

Intanto nel Pescara altri movimenti in uscita tra i tecnici: Dopo Antonio Di Battista in procinto di firmare per il Bologna, lascia anche il responsabile del settore giovanile Giuseppe Geria.

Chi si aspettava un ravvedimento da parte di Sebastiani, è rimasto deluso: il personaggio non cambia mai. Pur di non accollarsi nessuna responsabilità per il declassamento di tutto il calcio pescarese e per la caduta in Serie C, sbologna tutto ciò che è possibile con il pensiero sottinteso che le colpe siano addossate ai partenti, Giorgio Repetto in testa, ai tre tecnici bruciati e via dicendo.

Ognuno di noi ha vissuto un’esperienza che l’ha cambiato per sempre. È come oltrepassare una linea in cui ci si guarda alle spalle per scoprire una certa tristezza, per notare che si è perso qualcosa. Forse è l’innocenza o forse l’antica certezza che la vita è una promessa di perenne felicità. L’esperienza dovrebbe far crescere.

Quando si parla di crescita personale, si può dire che le persone nascano due volte. La prima è quando vengono messe al mondo, la seconda quando devono affrontare un episodio traumatico; è allora che vengono spinte ad avanzare, a far crescere la loro sopravvivenza emotiva, a superarsi, ad essere resilienti.

“Avanziamo senza allegria nei nostri labirinti personali, fino a quando, all’improvviso, nel bel mezzo della matassa, troviamo il percorso che ci porta al paradiso”.

Le persone sono il risultato delle loro esperienze, ma soprattutto di ciò che da esse hanno imparato. Tutto, assolutamente tutto, ci forgia e modella i nostri valori, le nostre virtù e i nostri difetti. Il tempo, la nostra mente e la nostra volontà sono grandi artigiani della nostra essenza attuale.

Di fronte ad una delusione come la retrocessione, Sebastiani aveva due possibilità: aggrapparsi alla speranza e infliggersi dolore perpetuo oppure accettare la fine di un ciclo e proseguire con nuove idee.  

Per fare questo salto verso il percorso giusto, lui aveva bisogno di supporto e fiducia in se stesso. Il modo in cui attraverserà queste esperienze cruciali determinerà il tipo di vita che troverà una volta superate. Se non lo farà nel modo più giusto, si troverà sospeso su un’isola di eterna amarezza, in cui all’orizzonte non si scorgono né luce né speranza.  

Temo che il suo futuro non sia molto brillante e ci trascinerà nelle sue delusioni. Il guaio è che quest’uomo non cambia mai, anzi, si rafforza nel suo egocentrismo sostenuto da un gruppo di omuncoli della informazione.

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