Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, (nella foto) al termine dell’incontro con le componenti della FIGC, ha dato il via libera alla ripresa del campionato di Serie A, che ripartirà il 20 giugno.
Oltre alla Serie A, riprenderà anche la Coppa Italia: il prossimo 13 giugno e 14 giugno si giocheranno le semifinali di ritorno Napoli – Inter e Juventus – Milan, mentre il 17 giugno si disputerà la finale.
Il calcio ha vinto, con intelligenza e pazienza, una partita contro un nemico invisibile e contro un nemico… ben visibile, ha scritto qualcuno mentre, per altri, si tratta di una specie di salto nel buio che si farà solo spinti dalla mole di denaro che è in ballo.
C’è anche il parere positivo della Protezione Civile sul protocollo presentato lo scorso 19 maggio dalla Federcalcio, in cui è stato definito l’obbligo di quarantena di 14 giorni in caso di positività.
“Al momento il CTS esclude che si possa allentare la quarantena“, ha dichiarato Spadafora.
“Nel caso la curva del contagio dovesse tornare a salire, cosa che non ci auguriamo, si dovrebbe di nuovo sospendere ma la Figc mi ha assicurato di avere un piano B e un piano C ovvero i playoff e i playout o la cristallizzazione dei campionati”.
“Il metodo poi lo deciderà la Figc nel consiglio del 4 giugno”.
Massimo Pavan commenta con soddisfazione l’annuncio del Ministro Spadafora: “La notizia è quella che aspettavamo, tra venti giorni ripartirà il campionato e francamente era ora!”.
“Non ce la facevamo più a leggere di tira e molla ed attesa ed ora, finalmente si ripartirà alla grande con un programma fitto che avrà il suo aperitivo nella Coppa Italia con le due semifinali e la finale, primo trofeo stagionale, primo obiettivo per la Juventus, aspettando i piatti più ricchi.
“Il grande rischio, lo conosciamo, è un nuovo stop, e con l’attuale protocollo, il rischio non è alto, ma altissimo. Basta un solo contagiato a bloccare tutti per due settimane, con nuovi ritardi e tutto quello che ne consegue Si poteva fare meglio, non lo neghiamo, ma lottando contro tutto e tutti, ci accontentiamo del risultato anche se a forte rischio.
Il ministro Spadafora conferma: «Il CTS ha confermato la necessità imprescindibile della quarantena fiduciaria nel caso in cui un calciatore dovesse risultare positivo, eventualità che non ci auguriamo.»
Bizzarro per non dire altro, che basti un massaggiatore positivo per mettere tutti in quarantena, lo ribadiamo, c’è anche il rischio che qualcuno si metta in quarantena volontaria per approfittare della situazione, francamente speriamo non accada.
Pavan riferisce inoltre quanto detto ancora dal Ministro: “Ho fatto presente alla FIGC che se dovesse riemergere l’emergenza sanitaria, il campionato dovrebbe essere nuovamente sospeso. La FIGC ha spiegato che esiste un piano B e un piano C: playoff e playout oppure la cristallizzazione della classifica, come si dovrà fare è una decisione che spetta a loro, non a me».
Speriamo tutti che i piani B e C rimangano solo sulla carta perché non ci piacciono e rischierebbero di creare solo confusione”.
Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene e Medicina preventiva all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi, ha ipotizzato il ritorno negli stadi dei tifosi entro la fine di questa stagione, anche se in numero ridotto:
“Da metà luglio una piccola fetta di spettatori negli stadi è possibile, ma per ridurre quanto più possibile la circolazione del virus, è giusto agire con cautela.
Spero che arrivi presto il vaccino – ha continuato Pregliasco -, ma ancora non sappiamo se questo virus dà un’immunità per lungo o breve periodo. La disponibilità effettiva di un vaccino richiede un anno, un anno e mezzo come minimo. Per ora bisogna convivere con il virus.
Ad oggi possiamo confermare che il contatto stretto è meno di 1 metro per più di 15 minuti.
L’isolamento del soggetto positivo e uno screening dei colleghi ci possono stare. Il calcio può ripartire a porte chiuse. Ciò che stiamo facendo è quello di procedere gradualmente”.