Siamo terzi in classifica e a una distanza improponibile dal Catanzaro, quindi play off.
Tutto si potrebbe risolvere con una adeguata sterzata societaria e con un diverso atteggiamento del mister e dei suoi giocatori nel corso di questo mini torneo finale.
Intanto, si dovrebbe riordinare il settore della tifoseria, considerando che i tifosi sono la vera forza morale e anche economica di una società anche se le percentuali sono a favore degli introiti televisivi e del mercato, ma, se è vero che il nostro presidente è un mago del mercato, e che le sue operazioni sono state sempre molto argute, c’è da capire dove sono finiti i soldi e come ripescare qualche fondo ora segreto.
Primo passo: il presidente rimetta in moto l’apparato societario dando fiducia e credibilità ad un gruppo che, per strada, ha perso molti punti.
Siccome tutti sanno i tanti movimenti fatti, i soldi spesi e quelli guadagnati, pur nel rispetto della “privacy finanziaria” (si può dire così?) sarebbe opportuno, da parte della società, una maggiore chiarezza e far capire come sono stati investiti “veramente” le fonti economiche che il “mago della finanza” è riuscito negli anni ad inventare con la sua capacità di muoversi in un ambito difficile come quello economico .
Dia più trasparenza al suo lavoro e migliori di molto il suo rapporto con l’ambiente e con tutta la stampa non affidandosi solo “agli amici degli amici”.
Che a Pescara si dica che la stampa è tutta sottomessa e zittita, non fa bene a nessuno.
Il fatto è che in zona non ci sono veri editori e le due testate forti si riducono a Il Centro e a Rete 8 che, per gli atteggiamenti finora avuti, hanno perso di credibilità. E non è un bene nemmeno per Sebastiani, se lo pisce!
Sebastiani, quindi, dovrebbe essere più aperto e avere il coraggio di confrontarsi anche con chi la pensa diversamente e da questo “confronto” ne guadagnerebbe tutto il sistema.
Sbagliata la politica riguardante la tifoseria che ha portato solo ad un divisione dei vari gruppi, che si sono dispersi a macchia tra le due tribune e la Curva Nord, con il risultato che il Pescara sembra essere senza una vera forza di sostegno dei tifosi. Oggi come oggi la Curva pare agire per sussulti e senza un vero potere. E questo non fa bene nemmeno a Sebastiani che, seppure possa pensare di non avere “fastidi” non ha nemmeno “l’appoggio” dei tifosi per le scelte giuste che verrà a fare nel prossimo futuro.
Qui la parola, oltre che al presidente, dovrebbe passare a qualche personaggio datato della tifoseria che si prenda il compito di ricompattare tutto il movimento.
Assurdo vederli divisi in corpuscoli senza forza, anche a livello coreografico, e si ritorni tutti uniti in Curva. Certo, le anime del tifo, sono diverse: basterebbe che i vari capi gruppo si riunissero per trovare le strategie unitarie nel corso della settimana e il giorno della partita, tutti insieme e compatti, a far sentire la loro voce.
E qui tornerebbe in causa il presidente che dovrebbe sentire realmente la voce dei tifosi e non avere quelle espressioni di tracotante spirito di superiorità che ha espresso in tante negative situazioni.
Quindi nuovi rapporti societari, nuovo e diverso impegno del presidente, nuova forza della tifoseria, voce chiara della stampa che deve raccontare i fatti come avvengono e non come il presidente dice che si debbano dire, e pretendere dalla squadra un nuovo e diverso atteggiamento in allenamento, in partita e nella vita di tutti i giorni.
Se i giocatori si accorgono di avere sul collo il fiato del presidente, dei tifosi e della stampa, vedrete che agiranno di conseguenza.
A questo punto Colombo deve registrare, se lo sa fare, tutto il gruppo in attesa dei play off e se Sebastiani e Delli Carri non sono convinti che ce la possa fare, lo SOSTITUISCANO SUBITO per dare una svolta al lavoro da compiere.
Il terzo posto potrebbe essere ancora blindato. E i play off potrebbero darci delle vere soddisfazioni se questi mesi saranno utilizzati per far crescere tutto il gruppo.
Calma e gesso: questa locuzione è utilizzata usualmente per esortare chi ha delle responsabilità a non compiere scelte frettolose o inconsulte.
Quindi, senza fretta, ma senza perdere altro tempo.
E’ possibile?