La prima battaglia è vinta: il Pescara giocherà i play-out contro il Perugia. Nessun alibi per giocatori e tecnici che ora hanno 180 minuti per annullare la paura di una retrocessione in C che penalizzerebbe non solo la tifoseria ma una intera città.
Il sindaco Masci si è espresso sui social chiedendo ai giocatori di metterci il cuore… ma non sarebbe male ci mettessero anche un po’ di cervello. Quindi, il Trapani ha perso il ricorso e retrocede in Serie C.

Ma la questione dei siciliani potrebbe essere non finita qui. L'avvocato Cesare Di Cintio ha infatti parlato del possibile ricorso del Trapani: “Potrebbe essere presentato un ricorso al TAR Lazio, uscendo dal contesto della giustizia sportiva e appellandosi così alla giustizia amministrativa. Potrebbe anche essere richiesta, a titolo cautelare, una sospensione dei playout.  Il termine per ricorrere è di 60 giorni, penso che però se il Trapani lo volesse fare dovrà muoversi in tempi brevissimi e richiedere una misura cautelare, sospendendo i playout”.

Si ha l’impressione, però, che a Trapani, pur nella delusione cocente non ci sia la voglia di continuare sulla strada del ricorso…

Il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, comincia a riconoscere che degli errori li ha fatti in sede di campagna acquisti e cessioni ma cerca di diluire il peso delle responsabilità coinvolgendo tecnici e giocatori (che lui ha scelto) ma spera che: “Possiamo porre rimedio ai playout, ci giochiamo centottanta minuti contro un’altra squadra nella stessa situazione nostra perché anche il Perugia era costruito per ben altro campionato”.

La squadra, intanto, continua a lavorare. Il Pescara potrebbe avere problemi sulle fasce. Se Balzano è ormai fuori per uno stiramento, Del Grosso non recupererà prima della gara d'andata e adesso anche Zappa, rischia il forfait per un problema muscolare. Memushaj si sta allenando a parte, a scopo precauzionale. Lo staff medico biancazzurro è ottimista sui recuperi di Zappa e Memushaj, ma la preoccupazione resta.

Si pensa, intanto, an ai prossimi arrivi e pare che il Pescara sia interessato a Enej Jelenic del Carpi. Lo sloveno, classe ’92, è infatti in scadenza di contratto e non rinnoverà il rapporto con il club emiliano.  

A Perugia, intanto, prosegue il ritiro della squadra di Oddo, che ha passato le ultime ore a chiarire la situazione interna, resa incandescente dalla sconfitta di Venezia costato il crollo nei play-out. Il tecnico pescarese ha ribadito al club la sua ferma volontà di giocare le sfide salvezza e di dare il massimo per salvare il Grifo. Anche i giocatori avrebbero siglato un patto d'onore interno per lottare fino alla fine. 

 Una rappresentanza di una cinquantina di tifosi della Curva Nord, una cinquantina in tutto, è salita a Cascia alle ore 21 per incontrare i giocatori. Un colloquio di una decina di minuti, al quale è seguito un comunicato. “A pochi giorni da due partite decisive siamo andati a Cascia per parlare faccia a faccia alla squadra. Fondamentale guardare in faccia chi sta giocando per il nostro futuro e rimarcare i concetti del comunicato - hanno scritto i tifosi - ed abbiamo chiesto rispetto per la piazza e la sua gente. Impegno, visto che le sorti del nostro Perugia dipendono solo da loro. Esigiamo -continuano gli ultrà - che si comportino da uomini e professionisti, che onorino il Grifo che portano sul petto, per tutti i suoi tifosi e per la loro dignità, se ne hanno. Un ultimo incontro tra gli ultras della Nord e questa squadra: deciso, duro, diretto... ma ancora civile".

A Pescara, invece, la Curva Nord è in silenzio, probabilmente per non creare disagi psicologici alla squadra e per lasciarla lavorare in pace.

Qualcuno, invece, anonimamente, ha appeso delle locandine-manifesto in città accusando chiaramente Sebastiani di comportamenti quanto meno criticabili sul piano etico e sul piano finanziario. Una polemica che cova da mesi e che potrebbe essere fastidiosa ancor di più se i risultati dei play out dovessero essere negativi.

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