Tifoseria in fermento per la trasferta di Rimini. Secondo le prime stime, sabato allo stadio «Romeo Neri» dovrebbero essere presenti quasi 1.000 supporters biancazzurri che chiedono la rivincita rispetto allo scorso anno quando il Pescara subì un umiliante 5-1.
Anche se ho visto solo una decina di partite di queste due giornata di C girone B, mi pare di potermi lanciare in una piccola previsione, salvo aggiornamenti nel corso del torneo: ci sarà una bagarre tra Entella, Perugia, Pescara, Ternana e Spal, che lotteranno per vincere.
Un famoso allenatore, John Madden, diceva che "l’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite", però, per la mia esperienza di giornalista e non di tecnico (anche se ho seguito con successo un corso per allenatori di calcio diretto da Silvio Piola, posso ben dire che storicamente il torneo di C vede primeggiare chi ha un goleador di razza.
Baldini con il Palermo 2021-22 vincitore dei playoff ebbe Brunori con 29 gol totali e le punte Soleri e Floriano con 12 e 10, ma anche il centrocampista Luperini con 7.
Quindi il mister dovrà trovare il sistema di mandare in gol più persone visto che il centravanti di ruolo non ce l’ha.
Ecco, quindi, che trovare nel suo Pescara un elemento come il rosanero o il Cardoselli di epoca Carrarese sarà il compito di Baldini, che oltre alle reti degli esterni d'attacco (finora 3, uno ciascuno per Bentivegna, Cangiano e Ferraris) ha necessità di scovare nel centrocampo una dote di gol non indifferente.
Sulla carta Georgi Tunjov e Luca Valzania hanno nelle loro corde la possibilità di mettere nel sacco 7-8 reti a testa. Ma i due sono in pratica alternativi nel 4-3-3 dove in mediana sembrano già essere imprescindibili il canterano Matteo Dagasso e Lorenzo Lonardi.
Oggi il peso del reparto offensivo del Pescara poggia tutto sulle spalle di un Edoardo Vergani chiamato alla stagione del riscatto dopo due annate assai deludenti, anche perchè condizionate da una lunga serie di problemi fisici, ma c’è da dire che Vergani, in carriera, non è mai andato in doppia cifra, come quasi tutti i compagni di reparto.
Il centravanti per definizione è “Il terminale offensivo di una squadra, il classico uomo gol. Il centravanti deve sapersi muovere bene in area, resistere agli interventi dei difensori avversari e spedire il pallone in rete.
Nel calcio moderno la prima punta si muove il più delle volte in orizzontale e lavora spesso spalle alla porta. Un centravanti di questo tipo è forte fisicamente in modo da resistere ai contrasti con i difensori ed è in grado di colpire efficacemente di testa, sia per concludere verso la porta avversaria sia per servire i compagni.
Esistono anche centravanti meno dotati dal punto di vista fisico, ma capaci di segnare con opportunismo e in grado di liberarsi dalla marcatura dei difensori grazie alla rapidità nel voltarsi e all’abilità nel prendere il tempo all’avversario, smarcandosi con efficacia.
Un fatto sconcertante, almeno per me, è vedere che in Serie C, pur essendo la terza categoria nazionale, molti sbagliano le cose più elementari: il passaggio, lo stop, il tiro dalla bandierina e, vivaddio anche la rimessa laterale con le mani che, se ben attuata, può dare dei vantaggi alla manovra offensiva.
Baldini le sa queste cose e cercherà, ovviamente, di proporre tutte quelle situazioni che vanno dal semplice al complesso, partendo da giochi di difesa del pallone per passare ad un lavoro sugli smarcamenti, tecniche di corsa, tiro in porta da varie posizioni e in varie modalità (dopo un rimbalzo, al volo, in drop, dopo una ricezione orientata). Senza dimenticarsi del fondamentale del colpo di testa da cross, o il colpo di testa per fare la sponda.
(Quanto era utile l’allenamento al muro per migliorare il gioco di piede e quando utile la “forca” per migliorare il colpo di testa.)
Si dovrebbe, poi, passare all’inserimento di esercitazioni che prevedono i difendenti in marcatura stretta sugli attaccanti a ridosso dell’area di rigore, con questi che devono liberarsi e andare alla conclusione, o scambiarsi palla almeno una volta prima di concludere in porta, fino ad arrivare alle partite a tema con regole di provocazione specifiche; per esempio, attaccare la profondità delimitata da cancelli, oppure fare goal entro 3 passaggi, ma non dopo il primo, in uno spazio ristretto (per incentivare il tiro in porta).
Quale ruolo ricopre il reparto d'attacco nel calcio moderno?
Negli anni il ruolo dell’attaccante ha subito una trasformazione tecnico tattica importante. La continua ricerca del possesso palla ha forzato la trasformazione degli attaccanti, ed in particolare della punta centrale.
Oggigiorno le richieste tecnico-tattiche degli attaccanti sono quindi cambiate in funzione di una maggior ricerca dell’azione manovrata piuttosto che ad una costruzione del gioco diretta tramite lancio lungo. L’attaccante moderno non deve più solo ricevere il passaggio lungo dalla difesa e proteggere palla per far salire la squadra ma deve partecipare al gioco, andando incontro alla palla per muovere le difese avversarie.
Ma dove il ruolo si è maggiormente evoluto è nella fase di non possesso palla, l’attaccante si è trasformato nel primo difendente della squadra posto che, una volta persa la palla, deve essere il primo a pressare l’avversario ed a indirizzarlo nella zona di campo voluta.
La posizione dell’attaccante è inoltre fondamentale in caso di transizione positiva, mettersi sulla verticale di dove si sviluppa il gioco avversario, aiuterà il compagno deputato al recupero della palla a verticalizzare il gioco immediatamente, rendendo la transizione efficace ed incisiva.
Insomma, c’è tutto uno studio da fare sulle caratteristiche tecniche, tattiche e fisiche, direi anche psicologiche, della punta centrale, lavorando anche sulle punte esterne utili negli ultimi 30 metri.
Come dire che, non avendo acquistato il Pescara un elemento per ricoprire il ruolo di punta centrale, Baldini dovrà chiedere un grosso lavoro a Vergani per aiutarlo a crescere nella interpretazione del ruolo di punta centrale.
Comunque, un fattore molto positivo si può evidenziare ed è il cresciuto entusiasmo della tifoseria che, se le cose dovessero andare per il verso giusto, sarà davvero, come nel passato, il dodicesimo uomo a disposizione di Baldini.