Siamo in perfetta media inglese che detta vittoria in casa e pareggio fuori. Avendo vinto a Carrara possiamo somatizzare tranquillamente il pari interno.

Comunque, dal punto di vista psicologico, il pareggio in casa, contro una squadra non eccelsa, ha il sapore della sconfitta. Infatti il Pescara, di fatto, ha perso i due punti “inglesi” guadagnati a Carrara ed è, sempre in media inglese, che è quella che comanda nel computo dei risultati per la classifica, in perfetta posizione numerica.

Però il pari, come dicevo, suona sconfitta e non si accetta con facilità e si cercano appigli analizzando l’operato dell’arbitro, il non gioco degli avversari etc.

Personalmente, da uomo di sport e di cultura sportiva, forte dei miei ottantuno anni, dico che il risultato negativo (se così vogliamo giudicare il pari interno) deve essere utile per imparare: un pareggio che insegna!

E’ vero, siamo nati per vincere! Nasciamo per trionfare! O, almeno, questo è quello che ci è stato insegnato. Abbiamo imparato che perdere (o pareggiare in casa) è negativo. E così, di fronte a un insuccesso, stiamo male. Eppure, bisogna imparare dalla sconfitta.

D’altra parte, associamo la sconfitta al fallimento e di fronte a essa cresce in noi la sensazione di essere incompetenti. Sorgono in noi persino emozioni come la tristezza o la rabbia. Insomma, la sconfitta ha su di noi sempre effetti negativi.  

Evidentemente, se vediamo solo il lato negativo della faccenda, sarà difficile pensare che da una sconfitta potrebbe nascere qualcosa di positivo. Eppure, per quanto possa sembrare strano, la parola “perdere” va sempre abbinata al suo opposto: vincere. Ogni volta che perdiamo, guadagniamo qualcosa.  

Perdere implica sempre un cambiamento, una trasformazione degli eventi e di noi stessi. Da questo punto di vista, la sconfitta diventa vittoria.

Ma cosa ci guadagniamo? Esperienza. Di certo non ci ritroveremo più ad affrontare situazioni simili nello stesso identico modo. Inoltre, ci avremo guadagnato anche la capacità di aprire la mente e sperimentare nuove strategie che ci avvicineranno all’obiettivo che vogliamo raggiungere.

Questo non significa che non ci debba importare se vinciamo o perdiamo, ma piuttosto che, nonostante la sconfitta, non dobbiamo concentrarci su quando accaduto. Bisogna voltare pagina e sfruttare l’opportunità per analizzare quanto successo. In questo modo, la prossima volta agiremo diversamente.

A volte è necessario perdere per poter vincere. Una volta superato il sentimento di rabbia che la sconfitta causa in noi, la mente si apre all’analisi dei fatti e all’azione. Ciò ci permetterà di vedere le cose in modo diverso, di ampliare la nostra visione d’insieme.

Rompere la barriera per difenderci dalla rabbia suscitate dal fallimento, ci aprirà le porte della crescita personale. Non dimentichiamo che possiamo sfruttare tale vicenda come momento di crescita.

Dice Auteri: "Abbiamo disputato una buona gara anche se abbiamo concesso qualcosa di troppo e sciupato molte occasioni. L'arbitro? Al di là del gol annullato a D'Ursi, non mi sono piaciute le perdite di tempo, nella ripresa si è giocato poco. Abbiamo buttato via due punti, ma, nonostante alcuni errori, sono contento della prestazione."

Da parte sua il direttore sportivo biancazzurro Matteassi dice: “Siamo delusi per il pareggio, abbiamo preso due reti evitabili. Anche oggi abbiamo creato tantissime occasioni da rete, dovevamo chiudere prima la gara. Andiamo avanti e pensiamo ai prossimi impegni, il Pescara è sulla strada giusta e lo dimostrerà”.

Parole e giudizi accettabili. Però mi piacerebbe che Auteri vedesse ancor più dentro la partita e ci spiegasse il perché di quella girandola di sostituzioni; il perché della fragilità difensiva, quattro gol subiti in tre partite; il perché della utilizzazione di Galano quasi a fine partita: Galano in Serie C deve giocare dall’inizio ed eventualmente sostituito verso la fine della gara se è in debito di ossigeno; quanto tempo gli ci vorrà per capire chi è il titolare del ruolo di centravanti? Come mai i suoi centrocampisti, in fase di impostazione di gioco, sbagliano un numero industriale di passaggi?

Se riusciranno Auteri e Matteassi a darsi le giuste risposte, il Pescara avrà guadagnato dalla esperienza negativa di questo pareggio interno.

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