La magia di Zeman: basta il suo nome per accendere gli entusiasmi e per far credere che tutto sia possibile. Fino a qualche settimana fa tra i tifosi c’era un certo sconforto.

Dicevano: Sì faremo i play off, ma dove ci presentiamo con questa squadra, quando dovremo vedercela con Feralpi Salò o Pro Sesto, Pordenone, Lecco, Vicenza, Reggiana o Entella, Cesena, Ancona, Carrarese e via dicendo?

Dicevo della magia di Zeman: una partita giocata, due gol fatti e due subiti in modo davvero ingenuo, ma tipico di questo Pescara anche sotto la guida di Colombo, ma è bastato puntare gli accenti sull’errore dell’arbitro per dimenticare anche il palo avversario e dire che, comunque, le cose sono cambiate e il Pescara farà, dicono, i play off da terzo in classifica, e nel corso delle finali, darà spettacolo e lezioni di bel gioco e il Pescara tornerà in B con Zeman.

Tertulliano, nella sua Lettera ai Martiri, definisce lo Spirito Santo come «Allenatore dei martiri». Forse, se scrivesse oggi, userebbe un termine ancora più preciso e più noto, qualificandolo come “Zeman”, cioè un allenatore che gestisce, in maniera particolare per ogni individuo, gli esercizi più adatti a lui al fine di raggiungere una perfetta forma fisica, divenendo, nei momenti di stanchezza, un educatore e uno stimolatore,  pronto a far divenire una mezza tacca un campione idoneo a conquistare la vittoria.

Mentre scrivo, sono spinto dalla doppia posizione del tifoso e del giornalista che deve raccontare i fatti su basi concreti e non sulla spinta emotiva dell’innamorato della propria maglia.

Da tifoso voglio credere nel potere magico di Zeman.

Da giornalista mi chiedo se è veramente possibile, avendo gli stessi elementi di Colombo trasformare e aumentare di molto il valore complessivo della squadra.

Faccio un passo indietro.

Colombo ha detto, in privato, e ne ho la certezza, che voleva dimettersi quando la società non gli aveva dato nessuno dei quattro giocatori dai chiesti.

Però, prima si è fidato della promessa di Delli Carri che, comunque, gli avrebbe dato a fine mercato, o quanto meno a gennaio, i rinforzi chiesti e poi si è ritrovato a giocare e vincere in scioltezza, o quasi, contro Avellino, Latina, Viterbese, Foggia, Potenza, Fidelis Andria, Cerignola, Juve Stabia, Gelbison, Messina, Turris, con un sola sconfitta con il Crotone (ma con diversi alibi) e i pareggi con il Monterosi e il Giugliano ed era naturale che cominciasse ad avere fiducia nel suo lavoro e nella risposta dei suoi ragazzi.

Poi arrivò la sconfitta dura contro il Catanzaro e da quel momento cominciarono i risultati altalenanti e ad aleggiare un clima di sfiducia attorno alla quadra tanto da dover essere costretto alle dimissioni dopo la sconfitta di Cerignola.

Quel clima di sfiducia si è annullato dopo soli 95 minuti e dopo un pareggio che avrebbe fatto gridare ingiurie contro Colombo?

Effetto della magia di Zeman.

Domanda che mi pongo: Se i giocatori sono gli stessi di Colombo può Zeman trasformare il valore globale della “rosa” e riportarlo ai fasti delle prime 14 giornate e, anzi, a migliorarlo?

Attendo con molta curiosità dal campionato la risposta.

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