Soddisfatto in parte per il pareggio fuori casa che consente di rispettare la media inglese, purtuttavia non posso fare a meno di notare che sono troppi i gol subiti. La Reggiana ne ha subito uno, Ancona 4, Imolese 2, Siena 2, Cesena 3, Gubbio 4... il Pescara 8(!) e scrivo solo delle prime sette in classifica. Vi ricordo che per la promozione diretta bisogna arrivare primi mentre i play off li giocheranno le squadre dalla seconda alla decima posizione.
Bisogna, quindi, rivedere il modo di difendersi del Pescara.
Auteri: “Non è vero che non abbiamo equilibrio. Prendiamo gol a difesa schierata. Serve solo più concentrazione. Forse manca un po’ di serenità”.
Di che sta parlando? Un conto è difendere il proprio operato un altro è chiarire le situazioni: Perché la squadra non è serena?
Perché manca la concentrazione?
Se la difesa è schierata perché subisce tanti gol? Forse è schierata male?
Rivediamo un po’ come dovrebbe giocare la difesa.
Prima di tutto occorre fare una distinzione tra i difensori esterni e quelli centrali. Naturalmente i due ruoli impongono caratteristiche tecnico-tattiche diverse tra di loro. Per esempio chi agisce sulle corsie esterne oltre ad avere caratteristiche diverse ha anche compiti difensivi e offensivi diversi. Il fatto è che molti ragazzi hanno lacune evidenti per quanto concerne la tattica individuale. Sono qualitativamente dotati nel controllo della palla, nel tiro, nel dribbling, ad esempio, ma appaiono meno abili nello smarcamento e nel marcamento.
I difensori devono anche saper impostare un’azione di costruzione.
Pr noi Frascatore attacca bene sulla fascia ma si perde al momento del cross.
Illanes, tecnicamente valido, ma spesso si perde il suo avversario.
Drudi ci mette tanto impegno e spesso rimane solo a dover difendere il fortino.
Quindi il settore di difesa dovrebbe dimostrare più intensità mentale, avere una
maggiore velocità di decisione durante la competizione; da ricordare, inoltre, che saper difendere la palla è un abilità tattica individuale fondamentale. Usare il proprio corpo come scudo e posizionarlo fra la palla e l’avversario è sicuramente un fondamentale da sviluppare.
Invece, e qui passo al centro campo, abbiamo Rasi spesso impreciso nei passaggi e arruffone quando arriva all’altezza dei sedici metri; Rizzo buon lottatore ma deve calmare i suoi bollori, troppi i suoi falli e troppi i passaggi sbagliati; Cancellotti troppo alterno nella prestazione; Memushaj giocatore che se è in vena fa la differenza ma spesso si guarda allo specchio ammirandosi.
In attacco abbiamo molte alternative e hanno segnato undici reti anche con l’aiuto di compagni di altri settori. Ma anche qui si nota un certo disagio, forse per le troppe sostituzioni? Forse perché con l’idea di considerare tutti titolari nessuno sente davvero suo il ruolo?
Sarebbe forse il caso di cominciare a definire la squadra titolare?
Comunque c’è tempo e modo di rimediare. Il campionato è solo agli inizi ma i punti che si per dono potrebbero diventare decisivi nel conteggio finale.