Signor sindaco Masci, Lei ha avallato molte operazioni fantasiose di Sebastiani che sta portando con il suo atteggiamento che punisce oltre ogni misura accettabile le esigenze sportive di Pescara, ed ora, prima che accada l’irreparabile, Lei deve intervenire e richiamare concretamente Sebastiani a curare e difendere non solo i suoi personali interessi ma anche quelli della città.

I suoi evidenti errori di mercato, dove ha fatto il padrone e sotto, trascurando platealmente il valore del settore tecnico rappresentato da Giorgio Repetto, fine conoscitore di calcio, per fare tutto da solo con la collaborazione molto passiva di Bocchetti relegato, quasi, a fargli da autista nelle scorribande mercantili milanesi, non possono condizionare oltremodo l’andamento di una stagione agonistica che tutti speravamo fosse quella della svolta.

Oltre il momento contingente che punisce ogni tentativo di liberare l’entusiasmo e l’attaccamento ai colori della Città, è arrivato il momento di fare chiarezza, con lealtà e linearità, sulle prospettive di un patrimonio che prima ancora che alla proprietà e all’amministratore delegato, appartiene ai tifosi, ai simpatizzanti, agli sportivi, in una parola alla Città di Pescara.

Sostenuto da una stampa locale compiacente, che ha inneggiato ad ogni sua operazione, quasi fosse diventato un mago del mercato e grande conoscitore di calcio, disciplina alla quale si è affacciato solo da una decina di anni, e giusto per fare i suoi affari personali, sta bruciando di fatto un patrimonio calcistico che è, e deve essere, della città e che Lei deve difendere.

Pur riconoscendo, con molta buona ed amichevole volontà, gli sforzi compiuti dalla società, vanno rappresentate le esigenze di una piazza che non può rassegnarsi al declino e alla rassegnazione.

In tante occasioni, alcune anche drammatiche, questa comunità di cittadini ha dimostrato di avere la forza per potersi rialzare e risorgere dalle proprie ceneri.

Occorre uno sforzo congiunto di umiltà, generosità e lungimiranza per risalire la china, superando pregiudizi di ogni tipo per riprendere un cammino virtuoso e fare nuovamente sventolare, con orgoglio e dignità, la bandiera biancazzurra nei cuori dei pescaresi.

Il palazzo del Municipio deve essere disponibile per tracciare un piano di rinascita con la dirigenza e organizzare un primo incontro per segnare un nuovo corso chiaro, limpido e trasparente da comunicare alla Città, alla tifoseria e agli abbonati che ridia vigore alle speranze di rinnovamento, senza inutili arroccamenti di principio, per non soccombere alla tentazione dell’indifferenza.

In concreto, il signor Sebastiani, che ha macinato fori di milioni di euro in questi anni, arricchendosi oltre ogni limiti a livello personale, come stanno a dimostrare le denunce dei redditi dal 2010 al 2019, cioè dopo il flop delle sue aziende private, al “successo” economico derivato dalle centinaia di operazioni di mercato, deve essere richiamato al rispetto della città da lei e deve essere spinto ad investire una parte dignitosa di quei suoi guadagni per un rafforzamento reale e concreto della squadra a gennaio senza proporre i soliti “fantasmi” in prestito inviati dai suoi compagni di merenda.

Per colpa della pandemia, che ha allontanato di fatto i tifosi dallo stadio, essi non hanno avuto la possibilità di far sentire il proprio dissenso, né la stampa locale ha mai sentito il dovere di fare cronaca vera e si è assopita alla divulgazione di fatto del pensiero comunicato dall’ufficio del presidente.

Quindi solo Lei, nella sua veste ufficiale di primo cittadino, può e deve intervenire prima che accada l’irreparabile.

Non si nasconda il signor Sebastiani dietro il fatto di avere una S.p.A. e che può fare quello che vuole, non è vero e non lo sarà mai perché il calcio, in una città, non è del presidente che opera in nome e per conto della cittadinanza stessa, ma di tutta la massa degli sportivi che devono essere rappresentati, calcisticamente parlando, dalla società sportiva.

Richiami all’ordine Sebastiani e lo faccia presto, ora che c’è il tempo necessario per rimediare ai suoi tanti errori.

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