A luglio a Pescara si celebra la Festa del Santo Patrono dei Pescatori si apre il 25 a Pescara come ogni anno dal 1867 con stand gastronomici, tipiche fritture di pesce e concerto in Piazza S. Andrea. Terminata la funzione in Chiesa la statua del Santo prenda le vie del mare e, arrivati al largo, una corona di alloro onererà i caduti in mare.
Quella mattina mi sembrò logico ascoltare diversi discorsi sulla Festa così cari a questa città di marinai. Ma nel fiume di parole che veniva dal tavolo vicino, captai più volte la parola miracolo. Incuriosito. mi feci più attento. e sentii un signore che sfoggiava una bella barba alla Garibaldi dire: “Cos’è il miracolo? Una classica definizione teologica del miracolo lo descrive come “fatto sensibile, straordinario, divino. Ma in realtà si tratta di una bufala che alcuni furbastri mettono in giro parlando di madonne che piangono e di apparizioni divine di cui, nessuno, però, sa dare una vera testimonianza.”
Un altro, leggermente più giovane, riprese: “I miracoli sono sempre esistiti e.…”
Non fece in tempo a finire che il “Garibaldino” esplose con veemenza affermando : “Solo di Gesù si dice che fece dei miracoli ma Lui doveva accreditarsi presso gli uomini come figlio di Dio. Così, per dimostrare la sua natura, oltre a proporre la sua dottrina, dovette esibire pubblicamente alcuni di quei poteri che si ritenevano peculiari della divinità.
Producendo “miracoli, prodigi e segni”, Gesù avrebbe dimostrato la sua potenza, e dunque la sua natura divina, confermando inoltre certe visioni profetiche, che avrebbero preannunciato la sua venuta.”
Un terzo del gruppo provò a dire: “Sono migliaia i resoconti di “guarigioni inspiegabili” che si verificano ogni anno nel santuario mariano di Lourdes (Francia), uno dei più frequentati al mondo.”
“Questo è quello che ti raccontano i bigotti – intervenne ancora il Garibaldino -sono tuttavia pochissime le guarigioni considerate effettivamente miracolose dalla Chiesa, che adotta criteri rigorosi per l’analisi scientifica di ogni caso. E poi secondo la scienza determinista, il mondo fisico è governato da leggi inderogabili, per cui il miracolo, per come abitualmente definito, è semplicemente impossibile.”
Quasi timidamente un signore, pochi capelli, un paio di baffi “Chevron”, per intenderci i baffi portati dai celebri attori Tom Selleck e Burt Reynolds, fece capire con il dito alzato, come gli scolaretti in classe quando hanno bisogno di chiedere qualcosa, che aveva da dire anche lui sui miracoli di cui il gruppo pareva così interessato.
“Non so nulla di miracoli, ma sono il diretto interessato di un fatto accadutomi molti anni fa proprio il giorno di Sant’Andrea. Ero con alcuni amici su una delle barche della processione a mare, quando, spintonato, maldestramente da un compagno, finii tutto vestito in acqua. So nuotare ma come nuotiamo quasi tutti: cioè sono capace di fare un centinaio di metri ma senza vestiti e in condizioni normali. Invece ero tutto acchittato per la festa e trovatomi in acqua all’improvviso cominciai a bere e stavo certo per affogare. Notai dei movimenti sul bordo barca ma nessuno era in grado di aiutarmi e intanto annaspavo sempre più. Per fortuna un signore venne in mio soccorso. Mi mise la mano sotto il ventre e, senza sforzo, mi teneva a galla e mi parlava con voce dolce e calma invitandomi a non reagire, a stare tranquillo perché mi avrebbe sostenuto lui. Aveva una lunga barba che terminava in due punte, baffi e capelli molto bianchi con alcune tracce di grigio scuro. Mi rilassai e ripresi anche consapevolezza che potevo nuotare. Mi aiutò a mettermi sul dorso e, esortato dal vecchio signore, cominciai a muovere le braccia in sincrono e sempre con lui che mi teneva una mano sotto la schiena nuotai verso riva fino a quando riuscii a sentire che potevo mettere in piedi sul fondo e camminare verso riva.
Ringraziai il signore anziano che mi aveva aiutato e mi diressi su bagnasciuga. Arrivato sedetti per riprendere fiato e per rilassarmi completamente dopo il pericolo corso.
Nel frattempo mi ero spogliato degli abiti bagnati e li misi ad asciugare su un lettino che trovai libero. Dovetti soddisfare la curiosità di alcuni che mi chiesero come mai ero finito in acqua tutto vestito e dopo qualche tempo arrivarono anche i miei amici.
Li aggredii con violenza: “Non solo mi avete fatto cadere in acqua ma non avete fatto nulla per aiutarmi. Brutti stronzi, per fortuna che quel vecchio mi ha aiutato, altrimenti avrei confermato, con la mia morte, che Sant’Andrea ogni anno si prende un’anima. (Questa è una vecchia diceria tramandata dai pescatori).
Mentre parlavo vidi la faccia incredula dei miei amici: Ma di che vecchio stai cianciando? Ti abbiamo visto benissimo cadere in acqua ma, dopo pochi minuti in cui ti dibattevi come un forsennato, preso forse dalla paura, ti abbiamo visto nuotare verso riva in maniera normale e ci siamo tutti tranquillizzati.”
Il signore con i baffi alla Chevron riprese fiato e concluse: “Non so nulla di miracoli, né voglio saperlo. Quello che mi è accaduto, non cerco di spiegarmelo. Mi limito ad accettare quello che è successo. Checché ne dicano i miei amici, io ho visto il vecchio, ho sentito la sua mano tenermi a galla, ho sentito la sua voce che mi tranquillizzava, il resto non mi interessa: E’ stato un miracolo? Una mia illusione? una mia fantasia dettata dalla paura? So solo che oggi se sono qui con voi lo debbo al vecchio signore che mi ha tenuto a galla mentre stavo per affogare.”