Duro il commento dei Rangers1976 contro Sebastiani. Tra l’altro viene chiesto esplicitamente che lasci e vada via. Capisco, da vecchio sportivo, l’ira dei ragazzi che vorrebbero avere la forza di liberarsi di questo “signore”, ma non sono i comunicati, per quanto duri, a farlo desistere dal continuare a fare i suoi giochetti finanziari.

Ricordo, a chi ha la bontà di leggermi, e ai quali faccio una sommessa richiesta di non confondermi mai con altri personaggi della critica che si nascondono dietro sigle o nickname o quant’altro, in quanto io firmo sempre, regolarmente, i miei articoli, che sono servizi giornalistici, e non attacchi personali contro un “nemico”.

Parlo e scrivo di Sebastiani per dovere di lavoro perché chiesto dal mio editore ma se ne potessi fare a meno, vi prego di credermi, lo farei con tutto il cuore perché a questo signore non mi riesce proprio di dare parità polemica e, ringraziando Dio, posso evitare di frequentarlo o di prenderci un caffè insieme... detto questo ribadisco che il 5 febbraio 2017, ai microfoni della stampa, il presidente rilasciò dichiarazioni di fuoco, soprattutto in risposta alla contestazione da parte dei tifosi: «Rido quando sento che i tifosi sono arrabbiati, perché lo siamo anche noi. Mi possono contestare quanto vogliono, ma non devono toccarmi personalmente. Mi sono rotto le scatole, a fine anno posso lasciare perché non me l'ha ordinato il medico. Non lascerei danni ma una società pulita. Qualcun altro si prenderà il compito di iscrivere il Pescara al prossimo campionato, sicuramente farà meglio di me. Le porte sono aperte ma nessuno bussa...”

Le parole sono chiare: lui ride dei tifosi, si è rotto le scatole, lascerebbe una società pulita, ma nessuno bussa per avere questa società.

Quei ragazzi che salvarono il Pescara dagli attacchi di squallidi operatori di mercato, sotto la pioggia, in quella piazza sant’Andrea, si sono fatti risentire il primo di aprile 2021 quando, a firma “RANGERS 1976”, è apparso uno striscione duro e pesante nei contenuti contro Sebastiani allo Stadio “Adriatico” lato ‘Tribuna Majella’ – il giorno prima della partita contro il Pisa, per la 31a giornata del campionato di serie B 2020/21.

Nei giorni scorsi il duro comunicato sempre dei Rangers 1976.

Nulla cambia e nulla cambierà.

Sebastiani continuerà a ridere e a fare soldi sulla pelle dei tifosi e sfruttando la passione calcistica dei pescaresi. Minaccia, a suo dire, con arroganza, di andarsene ma non lo farà mai fino a quando ci saranno euro da spolpare. Non è vero che lascerebbe una società pulita per ché il passivo, ad oggi, supera abbondantemente i venti milioni di euro e ci sono debiti in scadenza nelle prossime settimane. Mentre ride, fa dell’ironia dicendo che nessuno bussa alla sua porta per prendersi il Pescara. Come se i tifosi e gli sportivi non avessero capito che nessuno, con un minimo di saggezza economica, cercherebbe di prendere una società senza beni patrimoniali, con un gruppetto di giocatori di proprietà di scarso valore, e con debiti certi e documentati.

Chiunque avesse a cuore le sorti del Pescara, non darebbe altri soldi per far ridere il Ferguson dei colli che crede di parlare sempre ai suoi zerbini, e semmai, aspetterebbe che, finito di abbuffarsi, lasciasse per paura di scoppiare. Solo allora qualcuno potrebbe riprendersi la società e probabilmente dal Tribunale, un ritorno alle origini, quindi.

Pertanto, con molta amarezza, devo dire ai Rangers1976 che mi ha fatto piacere leggerli, come sicuramente molti altri avranno apprezzato, pur criticando i tempi dell’intervento, ma che dinanzi all’ingordigia di questo signore non c’ è nulla da fare se non sperare che scoppi prima possibile. Voglio ricordare ai giovani miei lettori che l’ingordigia è l’abbandono di sé ai piaceri dell’avere. Un lasciarsi andare smodato sino a perdere la propria dignità, fagocitando soldi, emozioni, senza neppure assaporarne il gusto.

Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia, Canto VI dell’Inferno, descrive la pena straziante alla quale gli ingordi sono eternamente condannati. Nel cerchio degli ingordi le anime sono ombre leggere, giacciono per terra nel fango, esposte alla pioggia eterna. Essi hanno un bisogno incessante di riempire un vuoto esistenziale. Non bastano le lauree acquistate on line con l’aiuto del prof Paolone, né i conti personali che crescono a dismisura, più si ingozza di euro tolti al futuro della Pescara calcio più si sente disperatamente vuoto e solo, altro che ridere. Provo un’assoluta compassione per gli ingordi, per tutti coloro che ricercano nella materialità la possibilità di compensare un vuoto che più si tenta di riempire più grandeggia.

Ingordo ed arrogante, passerà come tutti sono passati nella lunga storia della Pescara calcio e di lei resterà il ricordo del peggiore dei dirigenti passati nella storia biancazzurra.

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