Il presidente contestato e.… assente.
La tifoseria organizzata aveva annunciato la protesta nei confronti di Sebastiani che ha preferito non recarsi all'Adriatico per assistere al match contro la Lucchese.
"Noi abbiamo ancora una dignità", c'era scritto sullo striscione posizionato al centro della Curva Nord ad evidenziare che qualcun altro l’ha persa.
All'inizio del secondo tempo è partita la veemente contestazione nei confronti della società. Al termine della partita vinta contro la Lucchese, uno sponsor del Pescara, Sabatino Autorino, AD della Contrader Contrader, già acquirente dell’Hotel Ekk per la cifra di 3 milioni da Sebastiani,
attraverso una srl di Milano, ha fatto il difensore d’ufficio del “desaparecido”.
(Ricordate come si pavoneggiava Sebastiani nel presentare l’acquisto di EKK come un affare per la Pescara calcio, dimenticandosi di dire che l’ affare lo aveva fatto lui personalmente con due altri soci di cui ho scritto diverse volte nel recente passato)
Il signor Sabatino Autorino, che dice di essere da tempo amico di Bruno (genero del presidente) e di Sebastiani con il quale ha rapporti più importanti di quelli della sola sponsorizzazione della maglia, ha inteso difendere l’onore del suo amico e partner inveendo contro la Curva Nord che pur riversandogli addosso un fiume di parolacce, non ha reagito con il lancio di qualche oggetto.
Molto correttamente, i responsabili della Curva Nord hanno chiesto e ottenuto da tutti i tifosi di evitare di colpire dei disabili visto che, con molta furbizia, il signore ospite, nella veste di padrone in casa nostra, si era collocato davanti alla zona dei disabili che, indirettamente, gli hanno fatto da scudo.
Può essere ammirevole l’atteggiamento di Autorino che difende l’amico assente (non era malato e quindi è stata una scelta ponderata quella di non andare allo stadio) è da biasimare, invece, l’atteggiamento della stampa ufficiale di Pescara che non ha ritenuto degno di nota questo atteggiamento di Autorino che la dice lunga sulle “amicizie” di Sebastiani e su quanto esse contino nella vita del sodalizio e su come il nostro Ferguson collinare abbia messo in fila coloro che avrebbero il compito etico, professionale e morale di informare su tutto ciò che di ufficiale accade nella società calcistica he rappresenta la città tutta e non solo gli amici degli amici.
Quello che è accaduto è un fatto riprovevole perché un ospite si deve comportare come tale, e non da padrone sfidando anche una tifoseria organizzata che stava rispondendo alle negatività di Sebastiani con un atteggiamento deciso, duro se volete, ma corretto nella forma.
Se avessimo avuto bisogno di una conferma che Sebastiani è inserito in una serie di meccanismi che vanno da Moggi a Lotito e ad altri personaggi, alcuni chiacchierati, per modo di dire, ora ne abbiamo la certezza.
Sono anni che attorno e dentro la Pescara calcio, invitati e favoriti da Sebastiani, circolano personaggi, quanto meno strani, e anche tra i soci sono apparsi elementi che hanno fatto suscitare l’interesse dei tifosi per capire chi fossero e che volessero dal Pescara, un nome per esempio? il fantomatico Mesa.
Ma di nomi ce ne sono tanti, e tutti ben conosciuti dalla stampa locale che si guarda bene dal chiedere il perché delle loro presenze e del loro reale potere a Pescara diventata terra di conquista e di personali guadagni.