I tifosi sono inviperiti contro Daniele Sebastiani e contro la sua gestione che ha portato in poco tempo ad accumulare debiti, a far precipitare la società in Serie C, a non avere un vero patrimonio calcistico di un certo valore, a non avere un patrimonio serio mobiliare e immobiliare, ad aver avallato lo “stop” a Lescano, a non aver sostituito subito Colombo con Zeman.
Questi tifosi chiedono al presidente di andarsene e glielo ripetono a brutto muso.
Poi ci sono alcuni che dicono, ma un presidente che non ha imprese individuali di una certa consistenza, che anzi ha dovuto chiudere le sue società di leasing per difficoltà economiche, è da ammirare perché, comunque, tiene la società in vita.
Il presidente di fronte alle pesanti critiche dice: Trovatemi uno serio come me e lascio.
La sua difesa sta nel fatto che nessuno si sarebbe presentato per fargli una offerta concreta per rilevare la società. La verità è che chi si è avvicinato è stato fatto scappare con richieste fuori della logica.
La frase che mi è stata ripetuta nel corso di diverse interviste è stata: “Perché regalare soldi a Sebastiani, che in dieci anni ha incassato diversi milioni di euro, investendo pochissimo nella società di calcio e molto in altre sue attività personali? Lui ha preso con De Cecco la società per poche centinaia di migliaia di euro dal Tribunale quindi non si capisce perché debba fare richieste così esose. Preferiamo aspettare e vedere cosa succederà”.
Cerco, ora, di analizzare con le cifre la situazione della società e capire se ha ragione Sebastiani o coloro che dicono che le sue richieste sono assurde.
L’esercizio della società Delfino Pescara 1936 SpA, costituita il 5 gennaio 2009, rappresentata dai soci Daniele Sebastiani (79,6%), Mesa (10%) e altri per un totale dell’11%, ha chiuso la stagione 2022 con un risultato negativo di € 8.748.279.=
Le perdite di esercizio al 30 giugno 2022 sono state di € 15.974.278 che sono state coperte con l’utilizzo della riserva straordinaria, della riserva di rivalutazione e della riserva legale e con l’azzeramento del capitale sociale che è stato ricostituito per €200.000 con sovrapprezzo di € 341.481.
Una operazione, questa, dell’abbattimento del capitale sociale 3e della sua ricostituzione, è servita soprattutto a estromettere completamente dalla società la Cimmav di Danilo Iannascoli.
Per dare consistenza ad una società piena di debiti la società ha optato per la possibilità di effettuare la rivalutazione del marchio aziendale per un importo pari a 8 milioni di euro.
Una rivalutazione che, stante la Serie C, non poggia su basi concrete.
Tra le sue attivit6à la società ha uno Store che ha reso soltanto €155.000 mentre i proventi derivati dalla gestione del parco giocatori al completo (prima squadra e settori giovanili) ammontano a 1.701.274.=
I debiti consolidati si riferiscono per € 1.972.500 milioni al prestito obbligazionario (BOND) sottoscritto attraverso la piattaforma inglese “Tifosy” dalla controllata Delfino Pescara PLC da 337 sottoscrittori molti dei quali devono avere quanto promesso dalla società, mentre alcuni hanno aderito al baratto con “acquisiti” presso lo Store di via Carducci.
La società Delfino Pescara 1936 SpA controlla tre altre società tra cui la Delfino Servizi srl.
Una società si definisce controllante quando: dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea dei soci; non si dispone della maggioranza dei voti, ma si ha comunque un'influenza dominante nell'assemblea.
Una società controllata o società sussidiaria o società partecipata è una società che è di proprietà (o controllata) di un'altra società, in quantità sufficiente perché la società controllante (holding) eserciti un'influenza dominante sull'amministrazione della società controllata.
Queste definizioni sono utili per capire il ruolo della società Delfino Servizi srl che, in ultima analisi, sarebbe la società in cui convergono le operazioni redditizie di Sebastiani e soci mentre alla Delfino Pescara 1936 SpA vengono addebitate le operazioni non redditizie.
Per esempio, l’operazione relativa alla all’acquisto della struttura alberghiera EKK Hotel di Città Sant’Angelo è stata fatta dalla “Controllata” Delfino Servizi srl, mentre in precedenza aveva visto l’interessamento (per gli arredi) della SMS (Sebastiani, Marinelli, Simeone).
La Delfino Servizi srl, rappresentante legale Sebastiani, è di proprietà della Dicembre srl ("Consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica") con sede in via Monte Napoleone, 8 a Milano, il cui rappresentante legale è Sabatino Autorino, la quale a sua volta è proprietaria al 5% dell’Autorino e al 95% della Diciotto di Sabatino Autorino con sede in provincia di Benevento.
Sabatino Autorino è anche l’amministratore della Contrader società sponsor del Delfino Pescara 1936 SpA.
Altra società costituita in data 27 agosto 2009 è la SSD Delfini biancazzurri srl che ha la gestione della scuola calcio “Pescara Calcio”.
Il 5 luglio 2012 è stata costituita la Società Delfino Servizi srl.
In data agosto 2018 è stata costituita la società Delfino Pescara 1936 PLC.
Società che entrano nel tourbillon delle tante società di Sebastiani tra cui ricordo Solur sas di Sebastiani Daniele &C., Paddle Mania Pescara srl, Micri srl, Blux srl, e tante altre da me già pubblicate nel volume “La storia della Pescara calcia dal 1920al 2023”.
Delfini Biancazzurri srl, legale rappresentante Bankowski, è di proprietà al 100% della Delfino Pescara 1936 spa.
Analizziamo alcune voci di bilancio:
La campagna trasferimenti presenta un saldo attivo di 1.464.000 euro al 31 luglio 2022 mentre il saldo complessivo alla chiusura del mercato estivo 2022-2023 ammonta a 2.203.178 oltre a 400.000 euro rivenienti dallo scarto spettante sulla presedente cessione con Banca Sistema.
Tra le posizioni debitorie figurano gl’impegni verso i fornitori per 2,3 milioni mentre la Banca Popolare di Bari ha deliberato un piano di rientro per l’estinzione di una esposizione di 1.7 milioni di euro.
Debiti verso banche per euro 9.101.378.=
Altri debiti riguardano la rateizzazione dei tributi IVA e IRAP per € 2.2 milioni
Alla luce delle pesanti passività tutte le speranze di Sebastiani puntano sulla condivisione con la Giunta Comunale del progetto di riqualificazione dello Stadio Adriatico che, attraverso la gestione diretta, permetta di offrire allo spettatore adeguati comfort (e non confort come scrive nella sua relazione ufficiale il Delfino Pescara 1936 SpA).
Dalla relazione ufficiale si evince che il complesso del Poggio degli ulivi è ancora in affitto dalla Prosport srl e il tanto reclamizzato acquisto è la solita bugia presidenziale.
E altra fonte di reddito sono i premi di valorizzazione dei giocatori presi in prestito e che portato i vari allenatori a subire pressioni circa l’utilizzazione dei giocatori che dovevano fare un certo numero di presenze per poter avere diritto al “premio”, con buona pace delle necessità della squadra di essere al meglio per raggiungere i risultati che i tifosi speravano e sperano.
Sempre dalla stessa relazione si ha la conferma dei troppi giocatori presi in prestito e i relativi premi di valorizzazione e di presenze che rappresentano un discreto incasso da parte del presidente Sebastiani.
Viene precisato, inoltre, che la querelle con l’ex socio Danilo Iannascoli, rappresentante della CIMMAV è ancora aperta e si attendono le relative sentenze, dato che sono stati proposti appelli dianzi la CDA di l’Aquila e già a febbraio si dovevano conoscere le sentenze, ma tutto slitta...
Da considerare che una società come il Delfino Pescara 1936 presenta come attivo nello stato patrimoniale 116.530 euro di depositi bancari e conti correnti per 150 euro di denaro e valori in cassa.
Il passivo verso le banche è di 8.101.378 euro.
Le sue immobilizzazioni finanziarie ammontano a 1.898.631 euro e si riferiscono alle partecipazioni del 100% delle società SSD Delfini Biancazzurri srl, Delfino Servizi srl, Delfino Pescara 1936 Finance PLC.
La società ha un debito per un finanziamento in suo favore fatto dall’azionista Daniele Sebastiani che ha sanato la carenza di liquidità emergente al 31 marzo 2022
Un debito di 2.376.961 verso le imprese controllate.
I debiti tributari ammontano a euro 7.267.763 mentre verso Enti previdenziali ammontano a 1.361.442.
Poi ci sono altri debiti per 361.642 per osservatori e tecnici e per gl’impegni nei confronti di enti coinvolti nella organizzazione delle partite di calcio.
Le sponsorizzazioni hanno reso 903.904 euro (Liofilchem spa, Contrader, Sial srl, Serraiocco Consulting srl , La Molisana) mentre i proventi pubblicitari e cartellonistica ammontano a 691.337 euro per prestazioni i pubblicitarie offerte attraverso pubblicità sonora e cartellonistica durante le gare.
A questo punto sorgono spontanee alcune domande:
- Che fine hanno fatto i milioni incassati per la vendita dei giocatori dal 2010 in poi?
- Come sono stati investiti e per cosa?
- Se la società è così indebitata perché Sebastiani spara cifre esorbitanti per la sua cessione allontanando, di fatto, ogni possibile acquirente?
Forse perché non vuole vendere e perché, nonostante le passività, riesce ancora a “manovrare” con vendite, plusvalenze, premi di valorizzazione?
Ed è solo in questa ottica che si capisce perché il Pescara, ogni anno, movimenta decine e decine di contratti per giocatori che, poi, non scendono nemmeno in campo.
Per concludere, è sorprendente il fatto che sia “costretto” a detenere quasi l’ottanta per cento delle azioni non riuscendo a trovare fiducia nemmeno negli amici di vecchia data.