Quanto consumo di parole. Sebastiani: “Una partita molto brutta, evidentemente c’è qualche problema da risolvere in fretta. La preoccupazione è per l’atteggiamento remissivo. Sono stati fatti errori grossolani contro una squadra che ti mette subito in difficoltà. Credo che sia un problema di squadra, bisognerà cercare i motivi.”
Oddo: “Abbiamo preso il primo gol in modo assurdo, è un qualcosa di allucinante. Noi impotenti? Si, c'è questa sensazione. Il problema non è tattico, ma di testa. Abbiamo dei limiti, in attacco sono evidente. Ma in questo momento servono veri uomini, chi pensa di non farcela deve alzare la mano e tirarsi indietro. Sento che la squadra è ancora con me. Ma voglio continuare a battermi con chi ancora ci crede. A questa squadra, al Pescara, servono giocatori pronti a dare l'anima. Il battibecco con Galano? Sono cose che a caldo possono accadere. Quanto successo lo chiariremo all'interno dello spogliatoio, tra di noi”.
La stampa in generale boccia la squadra, il non gioco, la debolezza difensiva, la mancanza di gol, la posizione in classifica…
Tutti a chiedersi il perché mentre basterebbe solo riflettere su un mercato fatto esclusivamente da Sebastiani con scelte fatte per convenienze economiche e mercantili senza guardare le necessità tecniche della squadra che è più debole di quella dello scorso anno, che ha troppi giocatori non in buone condizioni fisiche, troppi prestiti, acquisti cervellotici.
Insomma, la posizione in classifica del Pescara è figlia delle manovre di Sebastiani, fallito Ferguson, che di questo grande tecnico ha solo il nomignolo, che pare abbia già venduto la società ad acquirenti d’oltre Manica che stanno visualizzando i bilanci e che pare non siano stati troppo scossi dal risultato del giudice aquilano che ha messo in evidenza come i bilanci del 2016 fossero redatti in maniera non conforme e che non dovevano essere approvati dall’Assemblea dei soci.
Ora comincerà la lotta fratricida dello ‘scarica responsabilità’ per cui alla fine, vedrete, i colpevoli saranno i tifosi che sono stati sfruttati, umiliati e presi in giro dalle manovre del mercante dei colli.
Già la stampa locale, immemore delle esaltazioni fuori luogo nel presentare le varie operazioni di mercato, ha cominciato a sparare a zero su tutti, come se non avesse colpe nell’aver favorito, in tutti i modi, con atteggiamenti a volte servili, le operazioni di Sebastiani che ora cerca di coinvolgere anche Repetto, che restava inoperoso e disinformato a Pescara, mentre lui a Milano, con il fido autista, comprava e vendeva e accettava anche giocatori che arrivavano, si fa per dire, con l’ambulanza, per non scontentare il big mentore che, di fatto, ha gestito molti movimenti del Delfino Pescara 1936.