Mi divertono alcune interviste a Baldini che sembra prendere in giro i suoi interlocutori che gli pongono domande a dir poco ingenue, c’è chi gli chiede il valore della magia, chi se crede nella serie B, chi se gli chiede della programmazione societaria.
Un panorama di domande insulse che farebbero scappare la pazienza anche ad un santo. Baldini non è un santo ma è uno che sta attento alle cose che lo circondano e capisce che se uno ha dei limiti professionali non sta a lui metterlo in imbarazzo e cerca distare al gioco.
Prima di analizzare alcune risposte di Baldini precisiamo che la calma è necessaria nel lavoro di tutti i giorni:
Se troppa pressione può causare brutte prestazioni, anche troppo poca può portare allo stesso cattivo risultato.
Quando la pressione è troppo bassa, basso sarà anche il rendimento. Non c'è abbastanza sfida. Al contrario se c'è troppa pressione, il giocatore sarà intimorito e sfiduciato, e giocherà sotto le sue possibilità. Il ruolo dell'allenatore è di tenere la curva di rendimento di ogni giocatore sul punto più alto il più a lungo possibile.
I sogni sono l’essenza del calcio e senza i sogni dei calciatori e dei tifosi, il calcio non esisterebbe o comunque sarebbe un’attività socialmente marginale.
Per quanto attiene alla programmazione diciamo che ci sono tipi di allenamento studiati sulle necessità dei vari periodi del campionato.
Per chiarezza precisiamo che ci sono tre cicli importanti: macro ciclo, meso ciclo e micro ciclo. Si può definire macro ciclo l’intera stagione sportiva, che va suddivisa in tre momenti distinti, in altre parole i periodi preparatorio, agonistico e transitorio. In base al periodo di riferimento varierà la programmazione dell’allenamento.
Ogni periodo è caratterizzato da una diversa organizzazione degli allenamenti per quanto riguarda la frequenza e la metodologia dell’allenamento.
Parlando del meso ciclo, ossia la suddivisione del periodo in mesi, diciamo che questa suddivisione serve per impostare obiettivi particolari nel mese di lavoro, quindi una linea guida su come impostare gli allenamenti nelle successive settimane.
Per quanto riguarda il micro ciclo, in altre parole la settimana di allenamento, ci sono da considerare delle importanti variabili che possono far alterare il modo di programmare e organizzare le sedute comprese tra una partita e la successiva.
Sta poi all’allenatore e ai suoi collaboratori stabile i giusti accorgimenti per favorire il recupero dei giocatori che hanno la necessità di recuperare la fatica accumulata durante la partita precedente, e il rischio di sovraccarico è più elevato in proporzione a quanto i due match sono temporalmente vicini.
Passiamo adesso alla situazione di classifica:
Dura poco il primo posto in classifica del Pescara. Nella gara giocata oggi tra Entella e Ascoli, i liguri hanno battuto i bianconeri 2-1, risultato che consente alla squadra di Fabio Gallo a portarsi in testa alla classifica a punteggio pieno. Il Pescara scivola così in seconda posizione con 7 punti in compagnia del Gubbio e forse della Torres che il 18 prossimo deve recuperare con il Milan futura.
Chiudiamo con le dichiarazione di Silvio Baldini che così ha commentato la vittoria del Pescara con il Rimini:
"I ragazzi devono sapere, anche quelli che ho tolto dopo 25 minuti, non per fargli fare una brutta figura, ma che quell'atteggiamento non serve a niente. Sulla catena facevamo fatica, con Staver, Squizzato e Tunjov. Dopo averlo detto 4-5 volte e che nella vita non si devono avere rimpianti, volevo essere utile e poi le cose giuste ti premiano."
Sono stati importanti i cambi che hanno portato in campo, nella ripresa, Ferraris e Meazzi che, a dire la verità, hanno dato ragione al mister risultando decisivi:
"Perché sia Bentivegna che Tonin andavano sostituiti. Tonin ha fatto una bella partita, ha corso come un pazzo, è stato molto utile, giocatore di peso, ma a un certo punto era calato così come Bentivegna, poi devi fare i cambi."
Contento della vittoria?
Che domande mi fate? Certo che sono contento.
Domanda da premio Pulitzer: Cosa ha pensato quando la squadra ha cantato con i tifosi:
"Non lo so, non mi piace partecipare. I nostri tifosi vanno premiati con questa condivisione, ma io sono un tipo diverso."
E, aggiungiamo noi, per fortuna!
Il Pescara andrà in B?:
"Io lo sogno sempre, se non lo penso mi sento un frustato. Tra 14 anni avrò 80 anni, voglio sognare."
Ferraris potrebbe essere più funzionale a Tonin?:
"No, Ferraris ha fatto gol e se lo è meritato. I nostri attaccanti sono Vergani e Tonin, Ferraris è un jolly offensivo, in casi come questi può fare anche la prima punta."
Per concludere diciamo che i giornalisti svolgono molto bene il loro lavoro se pongono domande anche scomode ai tecnici, i quali devono rispondere, evitando le reticenze e i silenzi che alimentano comprensibilmente dubbi e sospetti nel tifoso che ha il diritto di sapere la verità.
Per obiettività confermiamo che a Pescara, da qualche anno, gestione Ferguson collinare, le domande sono una paccottiglia di banalità di consensi espressi già nella domanda e da ammiccamenti di assenso fatti dal cronista mentre il tecnico parla.
Insomma, tutto in famiglia, per non parlare, poi, delle omelie del mercante.