Sempre più il campionato si identifica nelle tre realtà: Catanzaro, Pescara e Crotone.

Saranno queste le squadre a dare vita e spettacolo al Girone C e le altre squadre cercheranno di guadagnare il loro posto nei play off facendo qualche sgambetto alle tre di testa.

Per come sta agendo e per i risultati sul campo, è indubbio che il Catanzaro, almeno finora, ha dimostrato di avere le carte giuste per vincere il campionato.

Il Crotone è un punto sotto il Pescara ma ha dalla sua il risultato dell’andata che lo ha visto vincitore qui all’Adriatico.

La cartina di tornasole, cioè la prova decisiva, ce l’avremo nella partita interna con il Catanzaro. Batterlo significherebbe annullare il distacco, perdere significherebbe allontanarsi troppo.

A quel punto devi sperare solo che qualche “Carneade” ti faccia il piacere togliendo dei punti alle due dirette concorrenti.

Ma siccome è cosa giusta contare sulle proprie, forze piuttosto che sugli aiuti esterni, diciamo che il Pescara deve essere più efficace quando capitano le occasioni  sul campo.

Contro il Messina, squadra indubbiamente giovane ma di valore tecnico medio basso, ha concesso troppo soffrendo oltre misura.

Il Pescara ha giocato con piglio e fantasia tematica per circa un’ora,   poi si è lasciato prendere dal proprio narcisismo e ho avuto la sensazione che si specchiasse nella sua bravura e alla fine sembrava una squadra senza collegamenti fra i reparti: ognuno andava per conto suo e ha rischiato troppo.

Con una squadra più organizzata avrebbe potuto perdere due punti.  

Se vogliamo essere più realisti del re dobbiamo dire che il difetto del Pescara è di avere poca   incisività quando ha le sue occasioni.  

Cosa che invece non fa difetto al Catanzaro che, alla prima occasione che si crea, ti castiga. Meno incisivo forse il Crotone ma la partita di ritorno la giocheremo sul loro terreno e, anche se in trasferta il Pescara ha dato il meglio, potrebbe essere un handicap e condizionale la classifica finale.

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