Auteri, alla vigilia, recupera Pompetti che lo ringrazia con un gol di alta classe e che vale il punto in trasferta e al termine dichiara: "Abbiamo creato abbastanza, anche più dell’Entella, ma abbiamo preso due gol con difesa schierata: nel primo non siamo riusciti ad allontanare questa palla, pur essendone rientrati in possesso. Dopo il vantaggio ci siamo abbassati di venti metri. Lì il recupero della palla non avviene come dovrebbe e fatichi a ripartire. Abbiamo fatto una buona partita ma purtroppo siamo ripetitivi in alcuni errori. Non è un passo indietro, anzi…. abbiamo fatto come sempre la nostra partita, abbiamo avuto più occasioni degli avversari, abbiamo accettato il confronto e avuto la possibilità di vincere: ma qualcosa abbiamo sbagliato. Che ci sia un blocco [mentale] sono tutte teorie; siamo in salute. Abbiamo un gruppo giovane in alcuni elementi e facciamo alcune ingenuità. Subiamo gol sempre a difesa schierata. Evidentemente abbiamo un po’ di timore e paure: e allora diventiamo incerti nelle chiusure difensive; ma possiamo crescere, soprattutto se ne parliamo un po’ meno tutti quanti di questi gol presi. In definitiva non sono figli di un mancato equilibrio. Cambiare modulo? Qui chi sta meglio, gioca. Non sono integralista sui moduli".
Auteri farebbe bene a parlare dopo aver riflettuto sulla partita e non proprio a caldo per evitare strane ammissioni tipo: “...Diventiamo incerti nelle chiusure difensive; ma possiamo crescere, soprattutto se ne parliamo un po’ meno tutti quanti di questi gol presi”.
Parlarne meno? Ma che dice? Dovete parlarne di più e metterci una pezza. Come pensa signor Auteri di tornare in B se presenta ogni volta una squadra che incassa due reti. Siete la difesa più perforata tra le prime otto della classifica e tra alcune della bassa classifica. Tredici reti su otto partite farebbero saltare qualsiasi panchina che non fosse sostenuta e avallata dalla presidenza.
Dice che ha la squadra prende gol a difesa schierata come se fosse una giustificazione tecnica: è solo una cavolata di chi non sa spiegare la sua incapacità ad insegnare la fese difensiva.
Qualche ingenuotto (e ce ne sono ancora) che vuol giustificare le scelte tecniche del Ferguson collinare, dice che l’allenatore non ha colpe e sono solo i giocatori a sbagliare i movimenti difensivi che dovrebbero saper fare e che non sta all’allenatore insegnare...Noi?
E allora che sta a fare se non sa insegnare?
Per i più giovani scrivo che nella difesa a tre, è importante fare reparto, ma il comportamento dei tre difensori è maggiormente condizionato dal movimento degli attaccanti avversari, quindi oltre al lavoro iniziale sui principi di base (sia individuali e sia collettivi) da svolgere senza avversari, è molto importante lavorare sulle situazioni che si verificano maggiormente in partita; infatti l’aspetto difensivo della difesa a tre ha molte più varianti rispetto alla difesa a quattro, varianti che andranno viste ed analizzate di volta in volta.
L’allenatore quindi dovrà essere molto attento nell’analisi, nel consigliare le soluzioni migliori, e necessariamente nel proporre con continuità, allenamenti contro uno o più avversari tramite: situazioni di gioco, partite a tema, partite a settori e partite a gioco libero, in spazi proporzionali a quelli delle situazioni della gara.
La scelta di difendersi a tre è spesso determinata dal fatto che la maggior parte delle squadre si schiera con due attaccanti e quindi la superiorità numerica è già assicurata, mentre si guadagna un uomo a centrocampo o in attacco.
Il centrale: deve essere un giocatore di grandi capacità d’attenzione e di lettura della situazione. Un leader in grado di guidare tutto il reparto e tutta la squadra, interpretando le situazioni, ad esempio, di palla libera o coperta. Veloce soprattutto nell’anticipazione dei movimenti degli avversari, dotato dal punto di vista tecnico di un buon calcio con entrambi i piedi, di buone doti nel gioco aereo e anche nella marcatura. Deve avere grande personalità e trasmettere fiducia e sicurezza ai compagni. I laterali: devono essere molto abili nella marcatura, molto forti nell’uno contro uno in fase difensiva o per qualità fisiche o situazionali. Devono essere bravi nel gioco aereo, determinati e coraggiosi, a livello fisico possedere forza e buona rapidità.
Cancellotti, Ingrosso e Illanes hanno queste caratteristiche?
Per fortuna, ora, il Pescara avrà due turni in casa e possibilità concrete di miglioramento della classifica.