... Mi feci un’idea che gran parte dell’atteggiamento nei confronti di queste situazioni dipendessero dal cervello che ha un potere immenso. Le scienze si interrogano sul funzionamento del cervello. Ma la scienza non fa altro che confermare il potere straordinario del cervello. 

La mente non è cervello, il cervello è materia, mentre la mente è pura energia, è pensiero intelligente che vaga e indaga, senza il quale noi non saremmo diventati quello che siamo oggi.

Dunque, con il ragionamento, si arriva al momento delle domande fatidiche:

Dove si trova l'Aldilà? e cos'è l'Oltre?

L'Aldilà non si trova veramente in un Aldilà ma è anch'esso un altro mondo.

Misteri, misteri, misteri.

“Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?”

Si tratta di onde del pensiero e noi stessi abitanti di questo Aldiquà in verità siamo solo onde del pensiero e questo indipendentemente se ne siamo più o meno consapevoli. Noi stessi siamo quindi come delle stazioni ricetrasmittenti di onde del pensiero che partono e viaggiano per l'universo ad una determinata velocità.

I defunti o gli alieni come si voglia chiamarli, ossia gli ex-terrestri che ora sono anche extraterrestri, magari vivono più o meno molto distanti da questo Aldiquà, con il secondo corpo quale origine dell'onda del pensiero ma quelle onde ci avvolgono, vivono tra noi, sono qua, abitano tra noi.

La stessa cosa vale anche per noi che, pur vivendo in questo Aldiquà, viviamo simultaneamente anche in un Aldilà anche se non ne siamo consapevoli. Ancor più vero è però dire che siccome le onde del pensiero hanno delle frequenze, sia noi che loro abitiamo queste frequenze più ancora che il pianeta Terra o altri pianeti. I concetti di Aldiquà e l'Aldilà sono pertanto solo un modo facile per dire alcune di queste frequenze rappresentabili anche come livelli di presenza.

Queste frequenze apparentemente sono due, l'Aldiquà e l'Aldilà, ma è più verosimile dire che sono tantissime proprio come già ebbe ad intuire Giovanni Evangelista:

“Tante sono le dimore del Padre mio.”   

Tante, dice Giovanni, e dunque non sono solo due o tre o quattro come si credeva o si dava a credere: Paradiso, Purgatorio, Inferno, Limbo come ce le rappresentava ancora nel Trecento Dante Alighieri nella sua Divina Commedia dove si improvvisa geografo degli altri mondi.

Il viaggio del Poeta nell’Aldilà è collocato in un momento molto preciso: la Settimana Santa dell’anno 1300. Molto probabilmente la ragione di questa scelta fu che nel 1300 era stato proclamato da papa Bonifacio VIII anno del Giubileo, che concedeva indulgenza plenaria a tutti coloro che si fossero recati a Roma, e ciò produsse una grande mobilitazione di fedeli. Lo stesso Dante, che aveva appena compiuto 35 anni di età, vi giunse in pellegrinaggio.

Così il rinnovamento spirituale del mondo cristiano coincide con quello personale del poeta, desideroso di uscire dalla selva oscura del peccato e raggiungere la rigenerazione spirituale. Questa è anche la ragione per cui il viaggio ha luogo durante la Settimana Santa, che celebra la resurrezione.

Il protagonista è quindi Dante ma, nel momento in cui gli è dato da Dio lo straordinario privilegio di visitare il mondo delle anime, rappresenta anche ogni uomo che abbia bisogno dell’aiuto soprannaturale della grazia divina per potersi liberare del pericolo sempre incombente di perdere la propria anima.

Del resto la stessa fisica quantistica ci ha insegnato che l'osservatore del mondo esterno può farlo con due atteggiamenti diversi e a seconda dell'atteggiamento il mondo si rivela all'osservatore nel suo aspetto corpuscolare o ondulatorio.

Gli stessi terrestri, anche se non ne sono consapevoli, comunicano tra loro tramite la telepatia e questo indipendentemente dalla distanza concreta tra gli interlocutori.

Ritornando alla domanda: dove è l'Aldilà? potrei sintetizzare le varie letture e le relative riflessioni dicendo che noi terrestri viviamo, inconsapevolmente, ancor prima di morire, nell’Aldilà.

Di notte, mi svegliavo e mi tornavano alla mente le parole lette e i pensieri si accavallavano creando più confusione che certezze nella mente.

Troppi scrittori, anche importanti, avevano cercato di comprendere e spiegare il tema vita – morte e aldilà, tutti apparivano convincenti ma, a dire il vero, nessuno di quegli scritti mi aveva fatto capire cosa era successo quel giorno, quando ebbi la sensazione di ascoltare, concretamente, la voce di mio fratello Enzo...

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