Pompei, entusiasta, fa sapere: "Abbiamo ricevuto un'interessante proposta dal presidente Sebastiani. Il Pescara si propone di ristrutturare e riqualificare tutta la struttura: dal manto erboso alle tribune, dagli spogliatoi a tutti i locali ivi compresi, andando a realizzare anche un campo da paddle ed una palestra… etc. etc. con toni trionfalistici".

Il presidente ribadisce che non ha fatto proposte ma si è limitato a rispondere ad una richiesta di intervento.

Assessori del Comune di Montesilvano prendono posizione e criticano l’eventuale operazione che giudicano illegale.

Si sa che agli enti locali è sempre più richiesto di favorire la “massima valorizzazione funzionale” del proprio patrimonio immobiliare e di sfruttare la possibilità di concedere i beni a canone agevolato o gratuitamente a enti del terzo settore, e quello delle modalità di assegnazione in gestione a soggetti privati.  

Ma si sa bene che a pensar male si fa peccato ma che, a volte, però, ci si “azzecca”.

Ma chi è l'assessore allo sport di Montesilvano Alessandro Pompei?

È stato allenatore dei portieri del Francavilla Calcio 1927 fino al 16 maggio 2018 e poi è passato alle dipendenze di Sebastiani nell'Accademia dei portieri del Pescara Calcio dal gennaio 2014, area commerciale, come da suo curriculum vitae letto sul sito del Comune di Montesilvano.

Questo “rapporto” di dipendenza con Sebastiani e il suo ruolo pubblico, possono dare adito a delle critiche concrete?

L'impianto di Via Senna, essendo un bene pubblico, potrà essere concesso in gestione ad un privato solo con un avviso pubblico. Si dovrà supervisionare la normativa del bando affinché, dati i requisiti, non sia strutturato sulla veste di un proponente.

La concessione è infatti caratterizzata dal trasferimento da un ente pubblico ad un soggetto privato di poteri pubblici, vale a dire di quelle particolari situazioni soggettive capaci di determinare atti unilaterali di carattere autoritativo. I beni pubblici oggetto di concessione costituiscono “proprietà pubblica in senso oggettivo”, riservata originariamente al pubblico potere.

Per evitare “inciuci” o se volete “intrallazzi” o se volete ancora “tarantelle” basterebbe inserire la norma che chi si propone di gestire, oltre ad avere requisiti tecnici dimostrabili, e il Ferguson dei colli li avrebbe gestendo una società di calcio, abbia requisiti morali e di affidabilità senza procedimenti penali in corso...   e qui, ci pare, casca l’asino. O no?

Ci chiediamo, ma è possibile che in questo ultimi quattro anni ai tifosi del Delfino Pescara1936 S.p.A. debbano essere riservate sempre operazioni di nessun credito, ma frutto solo di millanterie, come il centro sportivo di Silvi, il nuovo stadio, l’utilizzazione dei bond per sistemare il Delfino training Centre ed altre cervellotiche operazioni illustrate e contrabbandate come illuminazioni del nostro “mecenate del nulla”.